Elton John, Madonna, Eros non chiamiamoli «artisti» di Gabriele Ferraris

Elton John, Madonna, Eros non chiamiamoli «artisti» ROCK E DINTORNI Elton John, Madonna, Eros non chiamiamoli «artisti» ei Litfiba, venduto a copie. soltanto dotto riuscito LE ciance di mi paio di settimane fa a proposito dei Backstreet Boys e del loro disco «Millennium» hanno provocato le reazioni accorate delle giovani fans dei cinque fotomodelli americani: esse mandano a dire all'estensore di queste righe che: 1) i Backstreet Boys sono bravissimi e bellissimi; 2) loro - le giovani fans • li ameranno per tutta la vita. Queste osservazioni nascono da due equivoci. In primoluogo, l'estensore di queste righe non desidera sindacare sulle scelte affettive di chicchessia; inoltre, non intende esprimere giudizi critici sulla ditta Backstreet Boys. Il punto uno si spiega da solo: questa è una rubrica discografica, non una posta del cuore. La seconda affermazione merita un approfondimento. Da alcuni anni la critica musicale cade con candido entusiasmo in una visibilissima trappola: si occupa di merci di largo consumo commercializzate in forma di dischi, come se si trattasse di opere d'arte. (E' pur vero che alcuni discografici descrivono tali merci come opere d'arte; ma ciò deriva dal fatto che ogni scarrafone è bello a mamma sua). Più scaltri, i critici letterari non recensiscono i romanzi di Wilbur Smith - noto produttore di letture d'inu-attenimento - alla stregua di scritti d'un premio Nobel. E' chiaro che una merce vale in quanto risponde alle esigenze del consumatore. Facciamo l'esempio dell'ultimo disco dei Litfiba, «Infinito». Ha venduto oltre 500 mila copie. Ciò non dimostra che è un capolavoro, ma che è un prodotto che funziona; e poco importa se dal punto di vista «artistico» - è pessimo. So what? Nemmeno il guscio Meliconi, quello che protegge i telecomandi dalle cadute, è un prodigio d'estetica: però è pratico e utile, e in ciò trova la sua giustificazione. Va da sé che lo spettatore cinematografico desideroso di spassarsela per due ore tende a preferire Aldo Giovanni 8- Giacomo a Kusturica. Non c'è nulla di male in ciò, purché a qualcuno non salti in mente di giudicare i film di Aldo Giovanni &■ Giacomo con lo spirito con il quale si affronta Kusturica. Cosa che avviene regolarmente nella critica musicale: non tanto i Backstreet Boys (1) il gioco è scoperto) ma anche Elton John, Madonna, Ramazzotti o Zucchero (produttori di merci di largo consumo) vengono ascoltati, recensiti, valutati come artisti. Quanto agli artisti veri, non se ne parla neppure: perché non sono amati e comprali quanto Ramazzotti, Zucchero, Madonna o i Backstreet Boys. Appare peraltro evidente che, seguendo questa logica, l'anonimo autore del ritratto di Padre Pio che occhieggia dai cruscotti di tante auto dovrebbe occupare, nella storia dell'arte italiana, il posto a tutt'oggi usurpato da Emilio Vedova. L'ultimo Ip dei Litfiba, «Infinito», ha venduto oltre 500 mila copie. Ciò dimostra soltanto che è un prodotto commerciale riuscito Gabriele Ferraris