Tra gli abeti e gli agrifogli profumo di ciclamini colorati di Paolo Pejrone

Tra gli abeti e gli agrifogli profumo di ciclamini colorati FIORI E GIARDINI Tra gli abeti e gli agrifogli profumo di ciclamini colorati ERA un giardino amato da tutta la famiglia. Era la cornice di una casa piemontese, di paese, con la pretesa tardo ottocentesca di essere anche tardo neo-gotica. Tardo neogotica erano le facciate dipinte, e da una altissima e strana ogiva, sempre dipinta, un piccolo cane di Pomerania si affacciava con il suo sguardo volpino. Sorvegliava il cortile di ciottoli. Una vecchia, alta e lucida magnolia (M. grandiflora) cresceva nell'angolo, insieme a verdissime e scure aucube. Alcune Hostc (H. plantaginea) dai fiori profumati e bianchi e begonie rosa (Begonia evansiana) fiorivano da agosto in poi. Il giardino, con un gruppo di altissimi abeti e dei folti agrifogli, ombroso, dava alla casa, con la piccola torre appoggiata ad una roccia, liscia e compatta, un aspetto austero: unici cenni di allegria in tanta ombra erano, a luglio, i ciclamini (Cyclamen euro pacami, profumatissimi, e delle felci di bosco, chiare e trasparenti. L'orto-giardino era chiuso da alte mura di pietra, resti di un vecchio castello. Le feritoie lo rendevano vibrante e vero.Tante, tantissime foglie di cemento neo-gotiche facevano da bordo alla semplice ma elaborata cadenza delle aiuole: piccole fragole profumatissime e rifiorenti nascondevano le «punte» di queste foglie di cemento. Rose Paul Neyron, Frau Karl Druschki, Chinensis (Sanguinea?) con i loro fiori rosa forte, bianco puro e rosso scuro facevano da sfondo. Peonie rosse a fiore doppio (P. officinalis rubroplaena) e bianchi rosa-rossi phlox si alternavano a gruppi. I blu erano mescolati ai malva dei Delphinium e delle speronelle. Tantissimi mughetti coprivano i vuoti. Cespugli di ribes e di lamponi, muretti assolati, coperti di piante di zafferano, coste;!r,iavano piccoli letti di insalata, cerfogli, prezzemoli, rughette, basilici e cicorie.Un vecchio Kaki, un largo albicocco e un fitto fico si appoggiavano alle mura. Piante di uva (Chasselas, Luglienghe e Moscati di Amburgo) si aggrappavano ad antiche mensole lungo i muri stessi...Era un orto-giardino: rigoglioso, allegro e romantico. Poi venne una ventata di rinnovamento: via gli abeti... troppo vecchi e pericolosi, via il Kaki, via le fragole, via le rose, via le uve...Sbiadita, quasi irriconoscibile, l'ombra del cane di Pomerania guarda ancora giù, dall'ogiva alta e sempre più strana, ma non vede più nulla: i giardini, anche i più amati e curati, possono scomparire. La memoria e gli affetti sono spesso più robusti e solidi dei giardini stessi e certe volte più veri e più chiari della realtà. Tante foglie di cemento, nascoste dalle fragoline, facevano da bordo alla semplice ma elaborata cadenza delle aiuole Paolo Pejrone

Persone citate: Frau Karl Druschki, Paul Neyron

Luoghi citati: Amburgo