I pesi massimi di Botero alla conquista di Firenze

I pesi massimi di Botero alla conquista di Firenze IN ITALIA I pesi massimi di Botero alla conquista di Firenze Guido Curio Euna grande mostra quella dedicata all'artista colombiano Fernando Boterò dal Comune di Firenze. Grande non tanto per le consistenti taglie dei «ciccioni» dipinti o scolpiti da Boterò con surreale ironia, ma soprattutto per la qualità delle opere selezionate dal maestro in persona e per il prestigio degli spazi espositivi, mai prima d'ora concessi ad un artista contemporaneo: la piazza della Signoria e il piazzale degli Uffizi per accogliere 30 sculture monumentali in bronzo, mentre nella Sala d'Arme di Palazzo Vecchio sono esposti 31 dipinti e otto statue di piccole dimensioni. E' un omaggio dovuto a un artista nato sì a Medellin nel 1932, ma dal 1983 toscanod'adozione, con studio in quel di Pietrasanta, tanto che un primo, importante riconoscimento la città di Firenze l'aveva offerto a Boterò già nel 1991 con una retrospettiva di solo scultura allestita al Forte del Belvedere. Da allora, a dire il vero, non molto è cambiato nel suo lavoro, anzi ancor più radicata sembra essere la volontà na'if-citazionista, che nel contesto fiorentino diventa ripresa di iconografie rinascimentali come YAprès Piero della Francesca, copia bulimica dei celebri ritratti del duca Federico di Montefeltro e della moglie Battista Sforza, eseguiti da Piero e conservati agli Uffizi. Nella visione d'insieme, prevale in Boterò un «primitivismo antintellettualistico» che, secondo Vittorio Sgarbi, autore della presentazione al catalogo (Pagliai Polistampa), va ricondotto a Rousseau il doganiere e a Léger, e non tanto a Rivera, Siquerios, Orozco e agli altri muralisti messicani frequentati da Boterò in gioventù. Con le copie bulimiche di Piero della Francesca l'artista colombiano coinvolge i classici del Rinascimento nel gioco delle citazioni Boterò Firenze, Piazza della Signoria e Sala d'Arme di Palazzo Vecchio Orario d'apertura 10-19 Fino al 28 agosto «First Lady», un olio su tela di Fernando Boterò

Luoghi citati: Comune Di Firenze, Firenze, Italia, Pietrasanta