La voglia di vacane non svuota le città di Gabriele Beccaria

La voglia di vacane non svuota le città La voglia di vacane non svuota le città Restano due su tre: «Prezzi troppo alti, meglio settembre» Gabriele Beccaria ROMA L'usurata, apocalittica, insoppor tabile parola «esodo» esce da vocabolario dell'estate 1999. I weekend fa squillare il campanello delle vacanze, ma meno italiani del previsto hanno obbedito al segnale che li spinge a partire. Due su tre rimangono nelle 12 città maggiori: l'ha scoperto l'Osservatorio di Milano, che conferma una quasi-rivoluzione delle abitudini: ferie accorciate e variamente spezzettate: a giugno, a luglio e a settembre e in molti altri periodi dell'anno. E dove non arriva l'intraprendenza della fantasia, pesa la mancanza di soldi. Meno gente, eppure sempre abbastanza per mettere sotto pressione il «Sistema» imperfetto, dai trasporti agli alberghi. E quindi ci si deve rassegnare alla consuete scene delle code autostradali, delle folle in aeroporto, delle file davanti ai musei. A fine mese, sommando i vacanzieri di luglio, si arriverà a un totale di 20 milioni di persone, di cui otto milioni stranieri (in primo luogo tedeschi e americani). In calo in tutto il Nord, aumentano un po' al Centro e al Sud, e tuttavia gli alti e i bassi delle statistiche non riescono a colmare la sensazione di crisi: un intervistato su due dell'Osservatorio dichiara di aver messo da parte l'idea della «vacanzona» perché le finanze non lo tollerano. Invece della fuga armi e bagagli si sostituisce spesso il pendolarismo, le toccate-e-fuga al mare e in montagna. Moltissimi le giustificano lamentando l'impennata delle tariffe, dai biglietti aerei alle stanze d'hotel, mentre i tanti che rimangono a casa hanno anche loro motivi di protesta: se la gente non si muove, il resto svanisce peggio di un miraggio. Le città assumono i tratti di fantasmi. I servizi scarseggiano o mancano del tutto. In agosto, con il 90 per cento delle attività industriali ferme, sei negozi su 10 chiudono, i mezzi di trasporto urbano rallentano le corse, la maggioranza dei cinema e dei luoghi di ritrovo riaprirà a settembre. E non succede solo in località si serie B: il 60 per cento dei romani si infuria quotidiana¬ mente perché ha difficoltà a fare la spesa. L'altra metà, intanto, quella che non può fare a meno di buttarsi nell'esodo, ha scelto soprattutto ieri pomeriggio per mettersi in macchina: è stato dopo la siesta che il traffico ha cominciato a farsi più intenso su tutta la rete stradale e autostradale. Se¬ condo i dati del Cciss - il Centro coordinamento informazione sicurezza stradale -, man mano che lassavano le ore l'aumento era /erticale e i morti salivano ali. ",osì, con un tempo imbronciato, la situazione si è fatta difficile in uscita dalle grandi città: sulla A4 e sulla A7, vie di fuga da Milano verso l'Adriatico e la riviera ligure, sul Grande raccordo anulare di Roma, e sulla A3 Salerno Reggio Calabria, in direzione Sud. Quando finalmente conquisteranno la meta, molti turisti scopriranno delusioni, inefficienze, truffe. I centralini delle associazioni di difesa dei consumatori eviteranno di chiudere per raccogliere lamentele e denunce in diretta. Al numero verde 800.866.158 per la Difesa dei diritti dei bagnanti, per esempio, sono già arrivate oltre 200 segnalazioni di spiagge non pulite, comportamenti illeciti dei gestori di stabilimenti, inesistenza o malfunzionamento dei depuratori. E anche quando tutto è andato come previsto, non si è potuto fare a meno di vivere sgradevoli sensazioni di déjà vu, come le agitazioni che si sperava di aver lasciato alle spalle: 10 mila stabilimenti balneari aderenti alla Fiba-Confesercenti hanno abbassato la bandiera a mezz'asta per la mancata approvazione della nuova legge-quadro sul turismo e contro l'aliquota Iva del 20 per cento. Inutile illudersi che finisca tutto lì: «Per il futuro - hanno fatto sapere - non escludiamo ulteriori forme di protesta, meno simboliche». In movimento circa 20 milioni di turisti a luglio e ad agosto Otto milioni in arrivo dall'estero soprattutto tedeschi e americani Ma chi rimane protesta per la scarsità o la mancanza dei servizi: dai negozi ai trasporti urbani, fino ai cinema e ai night

Luoghi citati: Milano, Reggio Calabria, Roma, Salerno