IL DOPPIO BINARIO di Paolo Passarini
IL DOPPIO BINARIO IL DOPPIO BINARIO Paolo Passarini L'INCONTRO tra il presidente del Consiglio Massimo D'Alema e una delegazione dell'Asinelio è durato a lungo ed è andato bene, date le premesse. n tre ore, D'Alema e i suoi cinque interlocutori hanno parlato di molte cose, hanno svuotato vecchi lacrimatoi, hanno fatto qualche piano per il futuro e raggiunto fondamentalmente due risultati. Il primo - era questo l'obiettivo principale - è di immagine: l'Asinelio «sostiene convintamente» il governo e la maggioranza comincia a smettere di litigare. Il secondo è politico e riguarda un compromesso sulla famosa contrapposizione tra Ulivo e centrosinistra. Si è convenuto che al momento esistono due realtà distinte, il coordinamento della maggioranza a livello parlamentare (centrosinistra) e la coalizione politica da ricostruire (l'Ulivo). Queste due realtà potranno anche arrivare a coincidere, ma solo dopo un processo che garantisca una coesione effettiva. E' una mediazione reale tra il centrosinistra-federazione di D'Alema e l'UlivoPartito Democratico dei prodiani, però è temporanea e a un certo punto bisognerà pur stringere. COMFimi M DISINTERESSE. Di che cosa sono riusciti a non parlare D'Alema e i prodiani in tre ore? Per esempio, non è mai stato nominato Romano Prodi, né il partito dei Ds. In compenso è risaltato fuori il conflitto di interesse. Un po' di storia, prima. Questo tema sembrava essere stato dimenticato fino a che, dopo le elezioni, Walter Veltroni 10 ha ritirato fuori per galvanizzare i depressi diessini. Andrea Manzella era stato messo al lavoro per confezionare una nuova proposta di legge. Poi una frenata di D'Alemana bloccato tutto e, infine, lo stesso D'Alema, tira to per la giacca da una domanda birichina di un senatore mercoledì sera, lo ha quasi involontaria mente resuscitato. Ma ieri Palaz zo Chigi ha precisato che presen terà una proposta sulla par con cucio, ma niente sul conflitto di interesse, al quale sta pensando 11 Senato. Al Senato, però, dopo la frenata, nessuno sta facendo niente. Ciononostante ieri D'Alema ha retto il gioco dei prodiani al riguardo. Perché? Perché il senatore Antonio Di Pietro tiene molto al conflitto di interesse e, come ha detto un collaboratore di D'Alema, questo è un tema che può cucire insieme Di Pietro e Mastella. Come sempre, la politique d'abord. paopass@tin.it
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