Ciampi: stabilità economica e di governo di Ugo Magri

Ciampi: stabilità economica e di governo Il Capo dello Stato: è ritornata la fiducia nel futuro, siamo orgogliosi di essere italiani Ciampi: stabilità economica e di governo E dal Colle arrivano suggerimenti per la legge elettorale Ugo Magri ROMA «E' presto per fare bilanci sulla mia presidenza», dice Carlo Azeglio Ciampi ai cronisti della stampa parlamentare che sono saliti al Colle per regalargli il tradizionale ventaglio, «le prime somme si tirano almeno dopo cento giorni, e io sono al Quirinale da neppure tre mesi», l'ero qualche idea il Presidente se l'è fatta, nei tanti incontri che ha avuto e nei luoghi che ha visitato da Capo dello Stato. Ecco una prima impressione: «Gli italiani sono orgogliosi di essere italiani. Quando viene richiamato il concetto di patria, si crea un clima di collega¬ mento immediato. Questo sentimento», annota parlando a braccio Ciampi, «è più intenso dopo l'ingresso nell'euro, che ha portato un rafforzamento sensibile dell'unità del Paese. I nostri connazionali in Germania me l'hanno detto: da quando l'Italia è entrata nella moneta unica, anche loro si sentono più apprezzati e valorizzati». Altra annotazione del Presidente: «Ho sentito in giro, Mezzogiorno compreso, molte proposte, pochi lamenti. Se si incontrano gli esponenti di un settore, di un categoria», dice Ciampi, «si sente che questi hanno fiducia nel futuro del loro ramo. Le preoccupazioni ci sono, ma riguardano il sistema nel suo complesso». Ecco allora l'ostacolo da superare: «Riuscire a far si che questa fiducia "di settore" si trasformi in una fiducia "di sistema"». Il Capo dello Stato ha una sua ricetta, composta da semplici ingredienti: stabilità di governo e stabilità economica. Dice che all'Italia servono entrambe. Ma è ottimista, il Presidente, perché registra «ogni giorno dei passi avanti». L'occupazione, per esempio: «In un anno i dati sono migliorati sensibilmente». E poi i conti pubblici «che sono sostanzialmente in ordine, non più nella condizione drammatica di 3-4 anni fa». Certo, «l'Europa impone all'Italia maggiore competitività, ma posso dire con certezza», insiste il Presidente, «che nei singoli settori non siamo certo nella retroguardia del continente». Nemmeno sulla stabilità politica Ciampi si mostra preoccupato. Pone però un problema che supera le baruffe quotidiane della maggioranza: «Chi governa ha bisogno di avere davanti a sé il tempo della legislatura, un periodo in cui possa svolgere con determinazione il programma di governo». Concetto che verrà sviluppato dal Presidente al termine dell'incontro con l'Associazione della stampa parlamentare, in un breve scambio di battute coronato da un brindisi con i giornalisti presenti. Interpellato sulla riforma elettorale, Ciampi ha rispo¬ sto: «Mi sembra che anche nei partiti più piccoli ci sia la consapevolezza dell'inutilità dello scorporo, perché resta il rischio di essere aggirati dalle liste "civetta". Quindi la sua eliminazione dalla legge elettorale sarebbe già un elemento utile». Lo scorporo cui si riferisce Ciampi è un intricato meccanismo del «Mattarellum» che assegna i seggi della quota proporzionale. Funziona cosi: quando si contano i suffragi ottenuti da ciascun partito, per fissarne la percentuale, si scorporano (cioè si sottraggono) quei voti che sono serviti a eleggere deputati nella quota maggioritaria. Dunque, i partiti che portano a casa molti parlamentari col sistema maggiorita¬ rio vengono praticamente esclusi dalla ripartizione della «torta» proporzionale, pari al 25 percento degli eletti. E siccome i grandi partiti sono i più penalizzati, io scorporo favorisce di fatto la frammentazione del sistema politico. Ciampi suggerisce di eliminarlo come contributo alla stabilità politica e di governo. Come pure giudica con favore una norma anti-ribaltone tipo «quella contenuta nella riforma sull'elezione diretta dei presidenti delle Regioni», perché «andrebbe nella direzione della stabilità». Ma «andiamo per gradi, un passo alla volta», avverte il Presidente, anche perche è materia che «attiene alla responsabilità del Parlamento». Nell'incontro è stato anche scelto il nuovo sottosegretario al Tesoro: il ds Solaroli Al suo posto in Commissione Fantozzi ff. Il presidente Ciampi riceve Il ventaglio dalla stampa parlamentare A destra D'Alema con Arturo Parisi dopo il vertice di ieri e il senatore Antonio Di Pietro

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