Nel borsone un bimbo mutilato di Francesco Manacorda
Nel borsone un bimbo mutilato Nel borsone un bimbo mutilato Ad Anversa ritorna l'incubo dei maniaci Francesco Manacorda corrispondente da BRUXELLES Oliando lunedì sera hanno aperto il borsone da tennis che galleggiava accanto al molo, i due operai del porto di Anversa non hanno capito bene che cosa ci fosse dentro, ma hanno pensato subito che era meglio chiamare la polizia. Era un fantasma, un bambino senza nome e senza sesso, orribilmente mutilato, quello che il suo assassino aveva chiuso in quella borsa e poi gettato in mare. E un fantasma è rimasto fino a ieri, quando la polizia di Anversa ha dato un nome e un'età a quella povera cosa: Puia M., nove anni ancora da compiere, passaporto rumeno e vita da nomade. Visto per l'ultima volta da vivo venerdì 23, mentre chiedeva l'elemosina all'altro capo della città, passato in mezzo a chissà quali orrori tra il momento in cui qualcuno lo ha strappato dalla strada dove era fuggito e la sera di tre giorni dopo, quando la sua tomba galleggiante è stata esumata per scoprire un corpo sfregiato dal mare e dal coltello che gli aveva tagliato i genitali. La sua scompar- sa era stata denunciata proprio la sera di lunedì dalle zie: non lo avevano più visto dal 20 luglio, ma fino a quel momento non si sono preoccupate più di tanto. Aveva solo nove anni, Puia, ma se la sapeva cavare. Adesso quel corpo dell'ennesimo bambino offeso e ucciso scuote la città e riaccende paure che durano da tempo. E' di nuovo caccia al maniaco, tra i docks del vecchio porto di Anversa, dove più di un adolescente è stato ritrovato morto negli anni scorsi, ma la polizia non sembra avere alcuna pista sicura. Ieri ha perquisito alcune case, ma quello che cerca è soprattutto un testimone: chi ha notato il piccolo nomade che chiedeva la carità allontanarsi con qualcuno, chi lo ha visto vivo per l'ultima volta? Domande che potrebbero restare senza risposta, come è accaduto in molti casi di cui la polizia sta tirando fuori i dossier alla ricerca di qualche elemento in comune. Come quello di Katrien De Cupyer, 15 anni, risucchiata nel nulla il 17 gennaio 1991: il suo corpo fu trovato sei mesi dopo sempre nella zona del porto. O il caso di Kim e Ken Heyrman, otto anni lui, 11 lei, due fratellini che il 3 gennaio 1994 presero un tram nel centro di Anversa per andare a trovare un amico da cui non arrivarono mai. Kim fu ritrovata morta un mese dopo, tanto per cambiare su uno dei vecchi moli, del fratello minore non si è più saputo niente. Per quest'ultimo caso, adesso, la polizia sospetta il giovane che ha arrestato il 27 giugno scorso, e che ha confessato di aver violentato e ucciso tre giorni prima un bambino di 12 anni. Si chiamava Steve Vissers ed è stato rapito in un parco giochi vicino, naturalmente, ai vecchi docks di Anversa. Dal '91 sono scomparse molte piccole vittime ma la polizia ammette di non avere alcuna pista
Persone citate: Puia, Puia M., Steve Vissers
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