«Uccisi perché non parlassero» di Francesco Grignetti
«Uccisi perché non parlassero» A Torre Annunziata si sta seguendo una nuova pista e si temono altri omicidi «Uccisi perché non parlassero» Ipedofili dovevano essere di nuovo interrogati Francesco Grignetti invialo a TOHME ANNUNZIATA La mamma a capo chino ti mostra un foglietto 0 dico: «L'avevamo scritto al presidente della Repubblica o al ministro della Giustizia che era una vergogna». Il padre con occhi di fuoco: «Per me, quelli vanno inessi in carcere e la chiave buttata. Personalmente mi fa piacere che li abbiano ammazzati», Un altro padre: «Mio figlio m'ha detto: "Papà, hanno fatto bene a ucciderli. Cosi non toccano più nessun bambino". Capite che cose terribili pensa mio figlio?». Parrocchia del rione; Penniniello: padre i'ranceseo Callo ha riunito in sacrestia i genitori di tre vittime dei pcdoiiu per un veloce incontro con televisioni e giornalisti. Questi padri e questa madre hanno bisogno di parlare con qualcuno, di sfogarsi. «In galera ormai ci stavamo noi. Mio figlio non poteva piti uscire di casa per il pericolo di incontrare "quelli". Dite voi, è giustizia questa che permette ai pedofili condannati di tornare a casa e di fare i propri comodi?». Chi può essere stato a uccidere? «Non noi. Ci abbiamo anche pensato, a un certo punto, di l'arci giustizia. Ma poi abbiamo capito che finivamo per inguaiarci ancora di più. Siamo troppo disgraziai i per farci giustizia». V. allora? «Allora forse è stato Robin Hood», dice un padre. E non nasconde la soddisfazione per quanto è accaduto. Dice: «Ho un senso di liberazióne». Soddisfatti, ma anche dispiaciuti che lo Stato, a cui si erano rivolti, avesse fatto poco e male. Perché questa è gente che ha fatto una scelta di campo: con le istituzioni e non con la camorra. Nei giorni scorsi si erano rivolti in parrocchia come in procura, ai carabinieri e a Telefono Azzurro. «Noi, nonostante tutto, continuiamo a credere nella giustizia dello Stalo. Solo che ci hanno lasciati soli, dopo il processo. li' mancato ogni sostegno psicologico por i nostri bambini. E loro, i bambini, ci considerano bugiardi perche gli avevamo promesso che queste perenne sarebbero finite in carcere». Padri; Callo l'aveva detto, in questi giorni. «La gente non riesce a capire il senso di questa giustizia. I padri non capiscono», feri ripeteva a tutti che lui se l'aspettava, che la vendetta al rione dei Poverelli era nell'aria, che forse è camorra o forse no, ma «responsabili; morale è lo Stato». V. che nemmeno finisce qui, che altri morti ci saranno. «Lo so bene - dice il parroco che è questione di custodia cautelare, di garanzie, di leggi. Ma a noi non servono filosofi al posto di magistrati. Onesto sistema supergarantista che tutela solo gli imputati va cambiato. Se uno viene assolto, tanti! scuse. Ma se uno è condannalo, deve stare in carcere, Oppure in questo Paese nessuno paga mai? Per parte mia. io non me la sento di celebrare nessun funerale. Se si presentano qui i famigliari degli uccisi, mi rivolgerò al vescovo per chie¬ dere di essere sostituito». Ma non ò detto che si tratti di vendetta e basta. Alla procura di Torre Annunziata c'è una nuova inchiesta per reati di pedofilia. Altri tre o quattro bambini hanno parlato. Indagati erano gli uccisi più altri. E ad agosto erano previsti gli interrogatori: non si può escludere che qualcuno gli abbia voluto tappare la bocca nel timore che facessero i nomi di eventuali complici. In un caso come nell'altro, comunque, c'ò di mezzo la camorra. Dice il colonnello Carlo Guaidi, che comanda i carabinieri della provincia: «C'ò una mano professionale dietro gli omicidi. Ma la cosa che ci preoccupa di più sono i legami che possono esserci dietro questa storia. Dietro le vittime come dietro i carnefici». E cosi, da ieri, il rione Poverelli è blindato. Si teme un'esplosione di violenza. Persino i carabinieri erano rimasti impressionati per la sicurezza che ostentavano i condannati. Si sentivano dei padreterni anche dopo l'omicidio del primo di loro. Festeggiarono per la scarcerazione. «Camminavano tronfi per la strada. Entravano e uscivano dai bar. Erano stati condannati ma si sentivano vincenti», ricorda il parroco. Adesso sono tutti spariti dalla circolazione. «11 caso è di difficile lettura», si limita a dire il sindaco, Franco Cucolo. «In paese si sente già un senso di rimozione del problema». Racconta il magistrato, Ciro Cascone, che ha portato avanti il processo per pedofilia e ora sta indagano sull'omicidio dei due pedofili, che questi genitori erano ricorsi alla Procura nelle settimane scorse. «Fecero un blitz. Parlarono con me e con il procuratore capo Ormarmi. Ma che cosa potevamo fare? La sentenza, severa, io l'ho ottenuta. Mica posso fare anche da assistente sociale». A Torre Annunziata proseguono le indagini per scoprire il «giustiziere» dei pedofili
Persone citate: Carlo Guaidi, Ciro Cascone, Franco Cucolo, Robin Hood
Luoghi citati: Torre Annunziata
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