I GUASTI DELLA GIUSTIZIA TEORICA di Chiara Beria Di Argentine

I GUASTI DELLA GIUSTIZIA TEORICA I GUASTI DELLA GIUSTIZIA TEORICA Chiara Beria di Argentine DECISIONI razionali, assunzione di responsabilità, dispiego delle migliori capacità professionali. Nella Milano violenta dei 32 omicidi in soli sette mesi rischia di essere tanto poco rispettoso per le vittime quanto monotono riaprire un dibattito sulle radici della sfida criminale. Se non deve mai finire il tempo del dolore per chi è caduto nel suo piccolo negozio di periferia trincea davvero subita - non è più tollerabile perdere altro tempo in astrazioni o inseguire risposte dettate dall'emotività. Tra sottovalutazioni, allarmi non mirati, encomi della tolleranza zero, interviste di sindaci sceriffi, visite di ministri, convegni sulle nuove mafie, inaugurazioni di sale operative interforze si è infine avviata una strategia di contrasto alla nuova criminalità. Primo risultato: 18dei 32 casi sono stati risolti. Oltre il dolore a Milano non regnano più rassegnazione e impunità. Nessun facile entusiasmo ma non a caso pochi giorni fa, in un'intervista a questo giornale, il sindaco Albertini, non solo ha evitato inutili polemiche ma ha dato atto del nuovo clima che si è creato con le forze dell'ordine e la magistratura. Non solo. Il primo cittadino eletto dal Polo e il neo procuratore capo, Gerardo D'Ambrosio, hanno sempre più spesso un linguaggio comune. E non è cosa da poco, dopo tante lacerazioni, dopo tanti contrasti. Un impegno che rischia però di essere vanificato. Ciò che è avvenuto non è infatti frutto di un maledetto caso del destino ma è il prodotto di alcune scelte del legislatore. Scelte spesso illuminate ma utopistiche. Le domande sono semplici: in una società civile è tollerabile, come denuncia D'Ambrosio, che il carcere, per chi è condannato a pene fino a 3-4 anni, sia ormai ridotto a una «remota eventualità»? O ancora. E' tollerabile che in tutta Milano ci siano solo 36 assistenti sociali per controllare centinaia di detenuti agli arresti domiciliari? L'astrattezza, di certo, è il peggior nemico della democrazia.

Persone citate: Albertini, D'ambrosio, Gerardo D'ambrosio, Nella Milano

Luoghi citati: Milano