LA VITA E' UNO SPORT ESTREMO di Lietta Tornabuoni

LA VITA E' UNO SPORT ESTREMO TRAGEDIE E DISSERVIZI LA VITA E' UNO SPORT ESTREMO Lietta Tornabuoni PARREBBE difficile da capire il desiderio, il sentimento che induce a rischiare e sfidare la morte, che spinge agli sport estremi, che se va male può portare all'irrimediabile com'è accaduto in Svizzera per il forte temporale che improvvisamente ha ingrossato le acque dei piccoli fiumi in cui alcuni facevano canyoning scendendo a nuoto le rapide con casco e tuta, badando a evitare le rocce. Simili imprese temerarie, che vanno sempre più moltiplicandosi e complicandosi, possono venir giudicate coraggiose o irresponsabili, ardite o pazzesche, possono esprimere slancio vitale o pulsione di morte, possono indicare voglia di superare se stessi o presunzione delle proprie forze, possono essere segno di aspirazione alla grandezza o d'incoscienza stupida: sono comunque volontarie e si capisce che della propria esistenza ciascuno fa quello che vuole. Il guaio è quando si ha l'impressione che la vita quotidiana diventi, Dio sa quanto involontariamente, tutta uno sport estremo. Apri l'ascensori! e precipiti per undici piani. Vai a partorire al Policlinico romano, e il neonato sta malissimo per un virus originato dalla sporcizia. Ti metti in viaggio dopo aver studiato accuratamente giornate e orari, e può capitare di tutto: blocchi stradali, file chilometriche, deviazioni, aerei o treni che non si muovono, automobili immobiliz- zate. Rimani in città, e ti ritrovi come Robinson Crusoe sull'isola deserta, senza neppure Venerdì. Ti arriva la posta, e ci sono imperiose ingiunzioni di pagamento, con minacce di multe iperboliche, per tasse che hai già pagato nel 1903 o che non sei affatto tenuto a pagare, per tasse inventate, immaginarie. Alzi il ricevitore e il telefono resta mulo, per un guasto sulla linea chissà (piando riparabile dalla Telecomstiamo-lavorando-per-voi. Vuoi prendere il traghetto per andare al mare e devi aspettare ore c oro per caricare l'automobile. Ti fai visilare in privalo da un illustre professore e quello non capisce nulla dei tuoi mali, neppure li sta a sentire Entri in libreria, in farmacia o in un negozici, e non c'è mai quanto cerchi: potrebbero procurartelo se torni domani, meglio dopodomani però nel pomeriggio, anzi nella seconda parte del pomeriggio... Pure le cose più semplici e ovvie, i servizi più normali ed essenziali, si trasformano in disavventure faticose, snervanti, per nulla divertenti, che fanno delle comuni giornate un seguito di fastidi, inconvenienti, arrabbiature. Sul ita lagna italiana? Piuttosto si direbbe che stia succedendo qualcosa. Le disfunzioni che da sempre capitavano ogni tanto, adesso si fanno sistematiche. I grandi errori che provocavano in passato danni tragici quali alluvioni o crolli, sono diventati microsbagli metodici, regolari, minori ma costanti, pluridiffusi e capaci d'avvelenare la vita a milioni di persone. Si direbbe che non bastino più quel miracolo nazionale e quella buona fortuna che hanno tenuto insieme l'Italia per tanto tempo: che un logorio, uno sgretolarsi, un disfarsi capillare stia assediando il Paese, richiedendo ora e sempre resistenza.

Persone citate: Robinson Crusoe

Luoghi citati: Italia, Svizzera