L'ex ribelle Fioravanti nuota nell'oro

L'ex ribelle Fioravanti nuota nell'oro Il novarese firma il primo centro azzurro agli Europei di Istanbul e migliora il record italiano L'ex ribelle Fioravanti nuota nell'oro Storico trionfo nella rana Giorgio Vibertl inviato a ISTANBUL Domenico Fioravanti, 22enne novarese di Trecate, e il primo ranista italiano a conquistare l'oro in una grande manifestazione internazionale come Europei, Mondiali n Olimpiadi. C'è riuscito ieri a Istanbul, vincendo una palpitante e bellissima finale continentale dei 100 rana, nella quale con l'01"34 ha anche ritoccato il primato italiano che apparteneva dal '91 a Gianni Minervini (l'01"74). I muezzin stavano per salire sui minareti delle moschee di Istanbul per invitare alla preghiera i fedeli musulmani verso la Mecca, quando Fioravanti entrava in vasca per l'ultimo decisivo atto dei 100 rana. Nelle eliminatorie e poi anche in semifinale Domenico aveva ben impressionato, restando però fuori dall'ipotetico podio come ragguaglio cronometrico: quarto tempo, dietro l'astro nascente russo Sloudnov, il giovane ucraino Lisogor e il tedesco Kruppa. «Se tutto andrà come spero, vedrete che non ci deluderà», aveva però sentenziato il commissario tecnico azzurro Castagnetti. Al via Fioravanti è partito cosi cosi: il tuffo di partenza non è certo il suo forte. E' schizzato avanti invece Warnecke, l'altro tedesco, che in corsia 1 era distante e non facilmente visibile contro sole dall'azzurro, scattato dal blocco numero 6. Il panzer ha cominciato a mangiare l'acqua con una rab- biosa rana delfinata, ma Domenico è risalito progressivamente fino a virare secondo ai 50. Uscito dalla fase subacquea, è poi passato in testa dando un saggio del suo stile morbido ed elastico, uno dei migliori nel mondo. Ai 70 metri Fioravanti è parso rimbalzare sull'acqua come una molla, con Warnecke invece un po' imballato mentre da dietro non arrivava nessuno. Improvvisamente, però, poco oltre tre quarti gara, le bracciate di Fioravanti si sono fatte più corte e pesanti e l'azione da fluida più contratta. «Negli ultimi 5 metri ero morto», avrebbe poi confessato il novarese. Warnecke, sempre lui, ha così dato l'impressione di poterlo risucchiare, ma la prospettiva non era sincera. Anche il tedesco era in riserva, così Domenico è volato verso l'oro, toccando per primo da dominatore con un tempo che è anche la miglior prestazione mondiale stagionale. Secondo Warnecke, terzo il francese Perrot. «Quest'oro lo dedico a mia madre», sono state le prime parole di Fioravanti dopo il trionfo. Che strano sentire così «mammone» un guascone come lui, da sempre considerato un po' ribelle e bohémien, indolente e scanzonato, un Tomba delle piscine. «Hai un talento eccezionale, ma devi mettere la testa a posto», è stato il ritornello che Domenico si è spesso sentito dire nei suoi anni giovanili. Amava far tardi la sera in birreria, assecondando gli amici e magari anche le attenzioni delle fanciulle che stravedevano per lui, o concedendosi qualche trasgressione culinaria. «E' vero, non amavo i sacrifici», ricorda e ammette. Papà Giorgio, ferroviere in pensione, e mamma Giuseppina, insegnante elementare, lo avevano avviato al nuoto per combattere una leggera scoliosi e irrobustire quel risichino dinoccolato da ranocchietto. Fu poi il tecnico Paolo Sartori ad intravedere in lui la classe del campione, portandolo alla Libertas Novara. Alla fine del '96 la svolta: il et Castagnetti gli offre la possibilità di trasferirsi per gli allenamenti a Verona, con il n. 1 azzurro Emiliano Brembilla, e Domenico che infine accetta, considerato che gli impianti di Novara non gli avrebbero consentito un ulteriore salto di qualità. «Il merito di questo risultato è soprattutto di Sartori - ha lodevolmente precisato ieri Castagnetti -. Io ho soltanto completato un lavoro già impostato». Così Fioravanti a Verona ha anche imparato a soffrire, mettendo subito a frutto il suo eccezionale talento. Le basette lunghe, tre orecchini, le cuffie acustiche sempre in testa e quel pipistrello tatualo sull'anca sinistra non vogliono più essere segni di ribellione. Domenico si sente maturo e non teme nemmeno di dichiararsi innamorato e fidanzatissimo di Simona Ricciardi, pure lei nuotatrice. «Fioravanti ora può puntare al podio olimpico», ha aggiunto Castagnetti, in lacrime per la gioia come due anni fa dopo il doppio oro di Brembilla agli Europei di Siviglia. I conti per il nuoto azzurro cominciano dunque a tornare anche qui in Turchia, malgrado ieri la 4 x 200 si femminile abbia gettato al vento un facile ingresso in finale presentandosi troppo tardi al via delle batterie per un disguido fra i dirigenti della Nazionale (!). Finora stride soltanto il ko di lunedì sui 400 da parte di Rosolino, che però ieri ha migliorato il record italiano dei 200 misti e oggi è in finale con il secondo tempo. Dopo l'argento di Brembilla e l'oro di Fioravanti, ora tocca a lui. «Non amavo i sacrifìci mi piaceva tirar tardi ma ho messo la testa a posto e ora vinco» La commozione del et Castagnetti: «Ha imparato a soffrire, vale il podio olimpico» La staffetta femminile si presenta in ritardo alle batterie: esclusa Una gaffe clamorosa La gioia di Domenico Fioravanti, 22enne di Trecate, primo ranista azzurro a vincere un grande oro