Brosnan: io, ladro d'arte ricordando Steve McQueen di Lorenzo Soria

Brosnan: io, ladro d'arte ricordando Steve McQueen L'ATTORE IRLANDESE NEL REMAKE DI «THE THOMAS CROWN AFFAIR» Brosnan: io, ladro d'arte ricordando Steve McQueen intervista Lorenzo Soria LOS ANGELES Da quattro anni, da quando ha lascialo In quasi anonirnità ed n stato catapultalo ad assumere il manto di nuovo 007, Piorce Hrosnan ha dovuto vivere inseguito da un'ombra piuttosto ingombrante: quella di Sean Connery. Nella parte del celebre agente segreto Roger Moore era inciampato, Timothy Dnlton era arrivato ad avanzare l'ipotesi di man darlo in pensione. Brosnan non ò riuscito a far dimenticare il leggendario Connery, ma prima con (Goldeneyei e poi con «Toniorrnw never dies» ha saputo almeno ridare energia e vitalità alla fortunata serie nata dalla fantasia di Ian Fleming, L'attore irlandese si sente anzi così tanto a suo agio come 007 che adesso sta paradossalmente pensando di non voler più fare quella parte: come Connery, vuole dire basta prima che sia troppo tardi. Ma mentre medita std suo futuro di spia, Hrosnan ha scelto un altro film che evoca inevitabilmente confronti con un'altra leggenda dello schermo: Steve McQueen. Ha deciso infatti di produrre e di interpretare un remake di «The Thomas Crown affair», la storia di un miliardario che ruba per noia e per sfida la cui parte era slata portata sullo schermo appunto da McQueen. l'er l'occasione, b. tornata anche Fave Dunaway, che stavolta e una psicoterapista cui il protagonista confida il suo vizietto. Per il ruolo dell'avvenente investigatrice che già' era slato della Dunaway, Hrosnan ha voluto invece Reno Russo, l'ex-modcllo che si 6 fatta un nome nel cinema come poliziotta a fianco di Mei Gibson in «Anna letale». A pochi giorni dall'uscita di «The Thomas Crown affair» e a un paio di mesi dalla presentazione di «The world is not enough», il nuovo 007, abbiamo intervistato Hrosnan. Mr. Brosnan, supponiamo che lei oltre a essere ricco fosse anche ladro. Che cosa vorrebbe? «Arte, sicuramente arto. Probabilmente una scultura di Rodio, ne ho anzi gin una in mente. Non è troppo grande e quindi è facile da prendere. Ed è così sensuale. Ma potrei fare follie per altri artisti. Penso a Chngall, a Hockney, a Matisse, a Kandisnky. E qui sta una delle maggiori differenze tra il mio Thomas Crown e quello di Steve McQueen». Non la intimidisce mettersi sulle orme di McQueen? «Quando fai un remake devi sapere perché vuoi tornare su una storia già visitata. E quando rifai una parte oltre ad avere molta fede dovi trovare delle vie per rendere quella parte reale per te stesso. Steve McQueen rubava soldi, io pezzi d'arte. Ed ecco, già un dettaglio come questo rende quel personaggio più vicino a me». Passiamo a 007. Secondo la stampa inglese la scelta di Maria Grazia Cucinotta come bad girls di «The world is not enough» è stata un errore. «Non so da dove arrivino queste storie e il fatto che circolino è una vergogna. Mario Grazia è stata bravissima, una grande presenza». Sempre sui giornali inglesi si è In alto Plerce Brosnan insieme con Maria Grazia Cucinotta nel film «The world is not enough», della serie dedicata all'agente segreto 007 letto recentemente che lei si è stufato di fare Bond. «Qui siamo più vicini alla verità. Io ho firmato per tre Bond con l'opzione per un quarto e ora che abbiamo finito il terzo non sono così ansioso di affrontare il prossimo. "Tomorrow never dies" era tutto azione, nel nuovo almeno tra un'esplosione e l'altra recito, c'è più attenzione al personaggio. Lo studio fa pressioni, ma fosse per me aspetterei un po'». Teme di restare intrappolato nel ruolo? «Sono grato al personaggio per le opportunità che mi ha dato, non ci fosse stato Bond non sarei qui a parlare di "The Thomas Crown affair". Ma a me piace recitare». Così si è messo a fare il produttore... «Ho fatto teatro, tv, dramma, avventura. Mi sembra il momento giusto per provare cose nuove: mi sono divertito». Ha scelto lei la Russo e la Dunaway. «Rene l'ho voltila io ed è stala bravissima. Faye è stata un'idea della mia co-produttrice, un'idea brillante, perché lavorare con lei è un piacere. Sono innamorato di lei sin dai giorni di "Bonnie and Clyde"...». Dopo la morte di sua moglie, lei è da vari anni con la giornalista Keely Shaye-Smitn. Perché non si sposa? «Perché dovremmo farlo? Ci amiamo, ci rispettiamo, ci divertiamo. Il matrimonio è più una preoccupazione della stampa che nostro». Produttore e protagonista della storia d'un miliardario che ruba per noia e per sfida «Sono grato a 007, ma stufo di ruoli solo d'azione. Le critiche alla Cucinotta? Sono assurdità» KE DI «THE THOMAS CROWN AFFAIR» , ladro d'arte Steve McQueen ca inevitabilmente tra leggenda dello Queen. Ha deciso di interpretare un mas Crown affair», rdario che ruba per cui parte era slata mo appunto da Mcne, b. tornata anche e stavolta e una protagonista confir il ruolo dell'avve che già' era slato nan ha voluto invex-modcllo che si 6 grande e quindi è facile da prendere. Ed è così sensuale. Ma potrei fare follie per altri artisti. Penso a Chngall, a Hockney, a Matisse, a Kandisnky. E qui sta una delle maggiori differenze tra il mio Thomas Crown e quello di Steve McQueen». Non la intimidisce mettersi sulle orme di McQueen? «Quando fai un remake devi sapere perché vuoi tornare su una storia già visitata. E quando rifai una parte oltre ad avere molta fede dovi trovare delle vie per rendere quella In alto Plerce Brosnan insieme con Maria Grazia Cucinotta nel film «The world is not enough», della serie dedicata all'agente segreto 007

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