Strana metamorfosi dopo il trapianto

Strana metamorfosi dopo il trapianto Strana metamorfosi dopo il trapianto Giuseppe Cassieri FILOLOC-0 e traduttore di romanzi dell'antica Grecia - conio il protagonista della sua fiction d'esordio - Giacomo Annibaldis motte in pagina una labirintica ossessione: l'appartenenza (in che percentuale?) di un figlio «trapiantato» al codice genetico di famiglia; l'oscura metamorfosi elio può prodursi nell'organismo - o relativo indagini antropologiche, coaguli metaforici, esegesi bibliche; la sospetta recrudescenza del tabù sancito nel Levifi«> («Chiunque mangerà sangue di qualsiasi specie sarà sterminato»); il dubbio montante elio il generoso donatore nasconda in se un disegno luciferino... E' il caso del ragazzo Allerto, che ha tentato o ritentato il suicidio, che si sta trasformando, nei tratti tìsici e noi comportamenti, sotto lo sguardo accanito e via via ostile del padre, Lucio. Uomo di studi severi, costui cerca di smascherare ('«altro» nel corpo di Alberto, con l'aiuto di un amico medico e il supporto della biologia molecolare, chiedendosi senza requie: (Quanto resta di mio tiglio in mio figlio?». Il cruento finale non è, non può essere liberatorio (indicativa la frase di chiusura che predispone a una nuova rovesciala parabola). Somiglia piuttosto a un torbido sogno che si sbriciola alle luci dell'alila, deposi taiulo sulla inula coscienza un inolo- ;:ri!l ut ti. (oditi Giacomo Annibaldis Codici Besa editore pagine 107, lire 19 000 sto pulviscolo onirico. Quel che più conta nell'apologo ili Annibaldis è l'impiego assai felice dell'analogia. Il docente universitario e il tormentato genitore di Alberto si riconoscono e si assortiscono nella figurazione linguistica. Trapianto, espianto, compatibilità, rigotto, sono speculari a interpolazione, lacuna, innesto, orrore-guida, corruttela, arbitrio di copisti nel corpus di un'opera universale; genoteca e biblioteca reclamano identiche slmUiire e procedure. K il lessico non muta forse, strada facendo, il suo Dna? Si | tensi ad esempio all'alterazione semantica di (cariatide» o al destino di (corrusco», aggettivo scintillante costretto a snaturarsi sullo scivolo di «corrucciato», (aggrondato», Eh sì. le parole diventano trappole, ci conferma l'autore. «Si vendicano della nostra indifferenza, ci sberleffano». li tocca appunto ài filologo recuperarle, restaurarle e dichiararle, magari a denti stretti, compatibili con lo stravolto verbo quotidiano. ;:ri!l ut ti. (oditi Giacomo Annibaldis Codici Besa editore pagine 107, lire 19 000

Persone citate: Annibaldis, Besa, Giacomo Annibaldis, Giuseppe Cassieri

Luoghi citati: Grecia