Scuola, dieci anni di ministri chiacchieroni

Scuola, dieci anni di ministri chiacchieroni Le leggi non tutelano l'handicap* Quella «tassa» per chi usa il Belpaese -diO.d.B. Scuola, dieci anni di ministri chiacchieroni SONO uno studente dell'ITIS «A. Artom» di Asti, che ha sostenuto il nuovo esame di maturità, istituito dal ministro Berlinguer. Dopo tale esperienza mi chiedo come possa un ministro varare una legge dove cinque anni di studi affrontati con costanti sacrifici, come percorrere ogni giorno 70 km. solo per raggiungere la scuola e di conseguenza alzarsi molto presto la mattina e pranzare nel pomeriggio, vengano considerati, nella votazione finale, soltanto per il 20%. Mentre gli esami svolti in poche ore contano per l'80% più cinque punti di bonus. Come può un ministro non tener conto delle diverse condizioni degli studenti e dare più importanza a un breve test piuttosto che alla dimostrazione costante d'impegno data in ben cinque anni? E ancora: come può un ministro introdurre una terza prova scritta e poi lasciarla preparare alle singole commissioni, assegnate alle classi, rendendo così lecite le inevitabili differenze che si possono verificare nello stilaggio delle prove stesse? Ma gli studenti non fanno, torse, parte della Costituzione italiana? Non deve, forse essere garantito il medesimo trattamento per tutti i cittadini? Le cosiddette: pari opportunità? E come si può aver fiducia nelle istituzioni? Oltretutto se in una scuola di periti elettrotecnici giungono commissioni di cui una dominata dalla professoressa di italiano, il risultato è stato che nella mia classe il voto massimo assegnato negli scritti ha raggiunto il punteggio di 34 (tra cui il mio), mentre nelle altre la votazione minima è stata di 35. Eppure ho conseguito per cinque anni buone votazioni ed ho anche partecipato alle olimpiadi di matematica classificandomi 2* nella provincia di Asti e 59° alle gare nazionali di Cesenatico, dove mi sono confrontato con i migliori studenti di tutta Italia. Cosi, pur prendendo il punteggio di 34 negli orali più 20 punti di credito formativo, arrivo a un totale di 88 che non merita commento. Questo voto per il 90% circa incide sul futuro di noi ragazzi per tutta la vita. Con quale criterio il ministro può trattare gli studenti, futuri lavoratori della nazione, con tanta leggerezza? Quante ingiustizie devono ancora essere compiute, dalle commissioni, perchè il rrrinist.ro si decida ad acconsentire alla libera concorrenza che si sviluppa tra la scuola pubblica e quella privata? Non è forse giunto il momento di riconoscere le scuole private effettivamente, con un adeguato disegno di legge e quindi permettere una vera scelta allo studente? Siamo tutti consapevoli che soltanto una società basata sul pluralismo in tutti i campi può svilupparsi e consolidarsi nel tempo. Le esperienze del passato, studiate proprio sui banchi di scuola, lo dimostrano. Visto che nelle ultime elezioni ho potuto, per la prima volta, votare, ammetto sinceramente di aver scelto proprio DS, accordandogli tutta la mia fiducia. Non mi rimane altro che ricordarmi del ministro Berlinguer e del suo partito alle prossime elezioni, sperando in un'alternativa migliore. Gabriele Rocca, Asti ENTILE Signor Rocca, pubblico la sua lettera come faccio quasi sempre con le lettera sulla scuola, ritenendo la scuola la base di tutto. Purtroppo, in dieci anni di questa rubrica, ne ho ricevute pochissime positive. Prevalevano inevitabilmente quelle piene di accuse reciproche, anche se nel frattempo si alternavano ai vertici ministri illustri e chiacchieroni che promettevano, e purtroppo intraprendevano, riforme e addirittura rivoluzioni. Lei si spiega chiaramente, e le auguro un brillante futuro. Ma io ormai non me ne devo più preoccupare, di bonus. Oraste del Buono G!

Persone citate: Artom, Berlinguer, Gabriele Rocca, Rocca

Luoghi citati: Asti, Cesenatico, Italia