«La mia montagna incantata» di Alain Elkann

«La mia montagna incantata» I ricordi della proprietaria di «La maison di Filippo»: è il Bianco la nostra madre «La mia montagna incantata» Quelle vacanze a Courmayeur di attori e re Alain Elkann COURMAYEUR è un insolito luogo di vacanze molto conosciuto per essere ai piedi del Monte Bianco e del traforo del Monte Bianco. In questo luogo hanno villeggiato grandi statisti, giornalisti, intellettuali. Lo stesso Samuel Beckett veniva a trascorrere anonimamente le sue vacanze qui con sua moglie all'hotel Royal». A parlare è la signora Esterina Vaudois, moglie di Filippo Garin, che ha fondato il famoso ristorante «La maison di Filippo», il 1° luglio 1965. «Erano 15 giorni prima dell'apertura del traforo, me lo ricordo benissimo». E adesso, dopo il rogo sotto il traforo? «Una mezza catastrofe per il turismo. Un tempo qui passavano moltissime automobili. Adesso ci sono solo i turisti che vengono per il week-end o gli habitué delle vacanze». Ma quando riaprirà il traforo? «Prima ci hanno detto la fine dell'anno per le automobili, adesso parlano del 2000. Mah, va' a sapere quando lo apriranno di nuovo». Ma per voi che cosa rappresenta il Monte Bianco? «Il Monte Bianco è la nostra madre! Rappresenta tutto per noi. Senza il Monte Bianco non ci sarebbe nemmeno Courmayeur!». Chi viene a Courmayeur? «Vengono industriali, famosi giornalisti, turisti... insomma, gente che cerca la pace. Gente molto gentile con noi, che qui trova un certo clima di famiglia». Voi che cucina fate? «Soprattutto abbondante e valdostana. Prepariamo quindici antipasti, otto primi piatti, dieci secondi piatti e buonissimi dessert a base di frutta cotta e panna montata. Adesso per esempio abbiamo la nostre albicocche, le nostre pesche, le nostre prugne scure e i fichi. Diamo anche in stagione le castagne cotte e il gelato "maison" con il miele e cioccolato caldo». E la polenta? «Beh, la polenta certo.Proponiamo la polenta pasticciata alla valdostana, la polenta e carbonata (fesa di manzo cotta nel vino rosso con pepe, cannella e noce moscata), poi la polenta e il camoscio, il pollo alla cacciatora, lo spezzatino nostrano con i funghi». Da voi vengono molti cacciatori? «In autunno viene sempre il conte Marone Cinzano e poi il re di Spagna, che viene qui da noi. Lui è molto afezionato alla nostra famiglia. Del resto ha anche invitato nostro nipotino che ha otto anni ad andare in Spagna a trovarlo. Qui sono passati personaggi di ogni tipo. E soprattutto tanti attori...». Quali per esempio? «Gina Lollobrigida, Paolo Villaggio, e poi molti altri, ma ho 75 anni, mi sfugge la memoria. Sono venuti anche molti cantanti, giornalisti». Quali giornalisti, per esimipio?E gli statisti? Chi ricorda con particolare affetto e calore? «Mi ricordo Luigi Barzini, Giorgio Bocca e poi è venuto il presidente Pettini, il presidente «Pettipoco, eraalla nalldi Cossiga, è venuto il presidente francese Mitterrand. Poi Andreotti, De Rita viene ogni estate qui da noi». Signora Esterina, che ricordi conserva di Mitterand? «Il presidente Mitterand apprezzava molto la nostra cucina. Guardi era una persona che faceva davvero piacere servire e che ricordo con particolare simpatia». E Pertini? «Pertini lo ricordo benissimo perché mangiava poco, era soprattutto interessato alla nostra casa e voleva guardare le antichità che colleziona mio marito». Mi dicono che sia venuto qui anche il generale De Gaulle, è vero? «Me lo ricordo all'apertura del traforo, sembrava molto serio ma invece anche lui era una persona di famiglia, gentile». E gli sportivi? «Abbiamo ospitalo Albarello, la Compagnoni, veniva sempre Bonatii. Mi ricordo di Messner, e poi Zappelli che b. mancato, poveraccio». Come definirebbe Courmayeur? «E' più un villaggio, un luogo tranquillo dove la gente e tranquilla. Trova quello che vuole, i negozi sono belli. Non c'è passaggio qui. E' un posto protetto». Ma è più bella, secondo lei, la stagione estiva o invernale? «Tutt'e due. A me piacciono anche le stagioni intermedie, "autunno e la primavera. La natura è splendida e in autunno il colore delle foglie è straordinario e in primavera si vedono tutti i fiori. La clientela nelle stagioni intermedie e molto piacevole». E i ghiacciai? «Noi siamo ai piedi del ghiacciaio della Brenva, di fronte al Monte Bianco. Ogni tanto si stacca un pezzo di ghiaccio. Ma non è una valanga, noi lo chiamiamo il mulino, è cosi come un piccolo rigagnolo, e poi qui davanti abbiamo anche il Dente del Gigante». Lei che ricordi ha? «Mi ricordo per esempio una scena buffissima. Paolo Villaggio ha girato un film nel nostro ristorante in cui è caduto nella polenta. In verità era la sua controfigura a cadere nella polenta». Lei che ruolo ha nel ristorante? «Io organizzo e assisto. Adesso lavorano con me i miei due figli, uno al ristorante l'altro nell'albergo. Mio marito va a fare la spesa con il furgone e poi fa i giri per i mercatini dell'antiquariato, Abbiamo la casa piena di cose antiche. Lui però si occupa anche del nostro vino che facciamo a Saint-Pierre. E abbiamo anche degli orti qui a Entreves ma non ci bastano mai i sedani per fare la "bagna caoda" e così li dobbiamo comprare al mercato. Guardi, i nostri clienti ci stanno molto a cuore e noi siamo loro affezionati. Un nostro cliente che veniva sempre, adesso viene un po' meno è Giorgio Bocca, però ci serviamo dallo stesso macellaio. Ma certo non ospitiamo soltanto i vip. A Courmayeur arrivano molti liguri, francesi. Poi americani e russi. Ora stiamo pagando a caro prezzo la chiusura del trafori». La famosa grolla che voi date dopo il pasto che cos'è? «L'ha inventata mio figlio Leo. Si chiama il caffé dell'amicizia e i francesi lo chiamano "le café de l'amour". E' caffè espresso, grappa, una buccia di limone o di arancio e zucchero, che fuori dalla grolla viene caramellato...». «In autunno viene sempre Juan Carlos Mitterrand apprezzava molto la nostra cucina De Gaulle? Era gentile» «Pettini mangiava poco, era interessato alla nostra casa e alla collezione di mio marito» A sinistra un'immagine del ristorante «La maison di Filippo», sotto una via di Courmayeur ni mangiava interessato ostra casa e a collezione mio marito» La chiesa di Courmayeur ra del traforo, sembrava molto serio ma invece anche lui era una persona di famiglia, gentile». E gli sportivi? «Abbiamo ospitalo Albarello, la Compagnoni, veniva sempre Bonatii. Mi ricordo di Messner, e poi «Tutt'e due. A me piacciono anche le stagioni intermedie, "autunno e la primavera. La natura è splendida e in autunno il colore delle foglie è straordinario e in primavera si vedono tutti i fiori. La clientela nelle stagioni intermedie e molto piacevole». E i ghiacciai? «Noi siamo ai piedi del ghiacciaio della Brenva, di fronte al La chiesa di Courmayeur

Luoghi citati: Courmayeur, Saint-pierre, Spagna