Sport estremo, strage sul fiume di Angelo Conti

Sport estremo, strage sul fiume La tragedia a sessanta chilometri da Berna: sorpresi da un violento temporale durante la discesa a nuoto fra le rocce Sport estremo, strage sul fiume Morti in Svizzera 18 appassionati di canyoning Angelo Conti HfRNA Diciotto morti e sei feriti: questo è il bilancio (ancora provvisorio) dell'incidente occorso sul fiume Saxnten, sulle Alpi svizzere, a un gruppo di persone che stava praticando il canyoning, uno sport estremo che consiste nel ridiscendere una serie di piccoli fiumi nuotando e aggrappandosi alle rocce. Almeno una persona risulta ancora dispersa, ma potrebbero anche essere molte di più. La sciagura è avvenuta in una gola nei pressi del villaggio di Boenigen, una sessantina di chilometri a sud-est di Berna, intorno alle 18, quando nella zona c'è stato un forte temporale e le acque del fiume si sono rapidamente ingrossate. Non si hanno al momento informazioni sulla nazionalità delle vittime. E non si sa neppure con precisione quante fossero le persone coinvolte. Le operazioni di soccorso sono state effettuate con l'ausilio di vari elicotteri: scattale a metà pomeriggio, subito dopo l'allarme, erano ancora in coreo, nella notte. Il gruppo era composto da 20-30 persone. L'escursione era stata organizzata dalla Adventure World di Interlaken, una società specializzata in sport estremi. Ognuno dei partecipanti aveva versato 83 franchi svizzeri (circa 100 mila lire) all'organizzazione che prometteva, sui volantini e su Internet, «a thrilling action». Di recente la corte federale elvetica aveva decretato che il canyoning n uno sport pericoloso, ma «non spericolato». La sentenza era stata pronunciata a seguito della decisione della Cassa nazionale per le assicurazioni contro gli infortuni di dimezzare l'indennizzo a un uomo riinasto ferito men- . tre scendeva un torrente nel canton Ticino. L'ultimo incidente occorso a un appassionato di questa disciplina era avvenuto nell'estate del 1997, quando un giovane di 24 anni era morto nel cantone di Berna. Il «canyoning» (la cui infelice traduzione italiana è «torrentismo») nacque in Francia circa 15 anni fa sulla scia del rafting (che però utilizza, per le discese, gommoni e canoe) e da allora si è diffuso in tutto il mondo, e soprat- tutto in Australia. Sport estremo, più pericoloso dello stesso rafting, richiede una particolare abilità sia nel nuoto che nell'arrampicata. Chi lo pratica deve indossare una muta e un casco; saltare, nuotare, salire e scendere lungo cascate e corsi d'acqua di montagna. Il canyoning ha trovato recentemente interesse e praticanti anche nel nostro Paese: sono circa 40, quasi tutti in Italia centrale (soprattutto nello Marche e nell'alto Lazio), i canyons e le gole adatti a questa specialità. Gli appassionati sarebbero circa un migliaio. m v-. UÈ mi Due immagini delle operazioni di soccorso: la tragedia è avvenuta sul fiume Saxeten, sulle Alpi svizzere Il canyoning consiste nello scendere lungo il letto di torrenti di montagna senza alcun tipo di imbarcazione

Luoghi citati: Australia, Berna, Francia, Italia, Lazio, Marche, Svizzera