Blair paladino d'Europa

Blair paladino d'Europa Il premier britannico scende in campo contro gli euroscettici ma non si sbilancia sulla data del referendum Blair paladino d'Europa «Prepariamoci alla moneta unica» Maria Chiara Bonazzi LONDRA La prima vera cannonata a salvo di lìlair in favore dell'Europa fa saltare le cristallerie nei quartieri conservatori. E' loro la colpa, accusa il primo ministro, deH'«anlieuropeismo estremista») che rischia addirittura di far uscire l'Inghilterra dall'Unione Europea, Blair ha accusato l'opposizione Tory di «svicolare scioccamente» di fronte alla moneta unica e ha giurato che sfiderà queste forze «che sono in grado di danneggiare i nostri interessi nazionali». Nel suo primo discorso pronunciato ieri alla London Business School dopo In recente batosta elettorale subita dai laboristi alle europee, Uluir dice che 6 tempo «di prepararci, rimanere impegnati e ixisitivi. Noi vogliamo che la moneta unica abbia successo. Consiglieremo di adorili: all'euro, a patto che le cinque condizioni economiche siano soddisfatte». Il primo ministro ha anche promesso di «costruire il tipo di partnership strategica con la Commissione europea che era sempre sfuggita ai governi britannici» e ha annuncia i to il suo sostegno attivo alla campagna di imprenditori e politici «Gran Bretagna in Europa», a partire dall'autunno. E' stato un discorso fortemente europeista in linea di principio, che e riuscito tuttavia a lasciare nel vago la controvenia data per il referendum sulla moneta unica. In molti quartieri è stato visto come una risposta a Bruxelles, che l'altro ieri aveva messo in guardia l'Inghilterra da ogni ulteriore ritardo che la condannerebbe a essere per sempre il fanalino di coda dell'Europa e ridurrebbe la sterlina «a un satellite dell'euro». Lèi stampa euroscettica inglese, che ieri si è presa finalmente una bella bacchettata da Blair, interpreta questo discorso come «il lancio di una controffensiva euro- peista». 11 primo ministro, che nei due anni passati aveva corteggiato apertamente il «Sun» di Rupert Murdoch (il tabloid più rabbiosamente antieuropeista), ieri ha condannato «la porzione significativa dei media che non tratta i temi dell'Europa con vera obiettività. I media che non sono opposti all'Europa spesso sono intimiditi dalla forza della propaganda antieuropeista, o seguono debolmente lo stesso programma». La parte più interessante del discorso è 1 energico attacco di Blair alle «forze dell'antieuropeismo» che «devono far scattare i campanelli d'allarme» nella testa di chiunque osservi queste cose da vicino: «Molti in Gran Bretagna si sono spostati dall'euroscetticismo a un antieuropeismo bello e buono, Io credo che questo antieuropeismo estremo non abbia nessuna logica economica, danneggi gli interessi nazionali e che debba quindi essere fermamente osteggiato». I conservatori, dice Blair, oggi «definiscono se stessi non tramite una politica economica o sociale, ma attraverso il loro antieuropeismo. La loro campagna per "salvare la sterlina sulla base dell'identità britannica", ma solo per 5 anni, cascherà in pezzi di fronte a qualsiasi elezione». Quest'ondata di antieuropeismo rampante, dice Blair, deve avere un solo effetto: indurre la nuova generazione a costruire la posizione dell'Inghilterra in Europa. Altrimenti si rischia di rimanere indietro, come quando, ha ammesso Blair, l'Inghilterra ha «perduto l'opportunità di partecipare al mercato comune nel suo periodo più dinamico. Non abbiamo plasmato le istituzioni che hanno fatto l'Europa, e quindi non c'è stato da stupirsi che l'Europa poi ci stesse stretta. Non era una congiura. Era semplicemente il prezzo dei nostri calcoli sbagliati all'inizio. Eravamo così ossessionati dal garantirci clausole di uscita che non abbiamo contribuito a forgiare l'unione monetaria secondo mostri bisogni». Ma i grandi numeri, dice Blair, sono tutti in favore dell'Europa. 11 60% del commercio britannico avviene entro i confini dell'UE. L'isolazionismo vorrebbe dire dire gettar via il potere di farsi strada nei mercati più importanti. L'importante è stare in Europa e spingere per le riforme, «e la Commissione sotto la guida di Romano Prodi può essere un'importante alleata nel cambiamento». Ma gira e rigira, il Paese deve entrare neU'ordine di idee della moneta unica. «Se non ci prepariamo all'euro, non possiamo decidere», ha concluso Blair. Eppure il «Daily Mail», roccaforte antieuropeista, infila un altro tarlo del dubbio nell'edificio di Blair: sostiene che un consigliere anti-euro sta persuadendo il Cancelliere allo Scacchiere Gordon Brown a rimandare al 2004 il referendum, ritenuto «disastroso» dal punto di vista elettorale. «Dobbiamo restare tra i Quindici e la commissione sotto la guida di Romano Prodi potrà essere un'alleata nel cambiamento» Da sinistra a destra: Gordon Brown, William Heague, e il primo ministro Tony Blair

Persone citate: Gordon Brown, London, Maria Chiara Bonazzi, Romano Prodi, Rupert Murdoch, Tony Blair, William Heague