« L'assalto a Roma è cominciato- »

« L'assalto a Roma è cominciato- » il SENATUR ALL'ATTACCO DOPO GL « L'assalto a Roma è cominciato- » Bossi: noi in difficoltà?Ne vedrete delle belle intervista Fabio Paletti MILANO ARROCCATO nel suo ufficio di via Bellerio, Umberto Bossi guarda al futuro. Malgrado il presente della Lega sia fatto di epurazioni, scissioni, botte da orbi, come quelle di domenica scorsa al congresso di Varese. «Un congresso rivoluzionario», dice soddisfatto il segretario del Carroccio. «Adesso siamo pronti a dare l'assalto a Roma. Chi pensa che siamo in difficoltà avrà delle belle sorprose. Basta' vedere cosa sta succedendo a Lazzate...») assiema, contro chi pensa che la Lega sia oramai a termine, che lui stesso, abbandonato da molti dei suoi, sia come l'ultimo dei giapponesi. E lo dice nonostante i segnali negativi non manchino: ieri mattina, ad esempio, l'ex persidente della Provincia di Bergamo, Giovanni Cappelluzzo, ha lasciato il gruppo della Lega Nord e ha costituito il gruppo misto («l'ho fatto - ha detto perché ci siamo astenuti sulla giunta di centrodestra della Provincia, con un vero e proprio tradimento della volontà popolare»), E lei parla addirittura dell'assalto a Roma, onorevole Bossi? «Sì, con il cuore e con la speranza di vincere. Perché il Nord non ce la fa più e la questione nazionale padana diventa sempre più urgente». Va bene, ma non teme di rimanere solo? Domenico Cornino è stato espulso, Vito Gnutti se ne è andato, Fabrizio Comune ini ha fatto da tempo una Lega sua, altri si sono sospesi... «Gentaglia. Faranno la fine di tutti quelli che hanno lasciato la Lega. Daranno un po' di fastidio per qualche tempo, ma la cosa finisce lì. Sono straccioni e venduti a Berlusconi, per loro non c'è futuro». Però intanto la crisi della Lega continua. E' di oggi la notizia dei commissariamenti delle segreterie di Torino, Novara e Cuneo, insomma di mezzo Piemonte. «Era necessario. Dobbiamo fare pulizia, inseguire tutti quelli attaccati solo alle poltrone, quelli che pensano al cadreghino, a mantenere il loro posto al caldo, a fare gli accordi sottobosco. E non pensano al futuro del Nord». Non teme la nascita di una Lega 2. Lo sa che tra Cornino e Gnutti ci sono già contatti? «Al massimo cercheranno di fare la contro Lega, ma il loro destino è segnato. Io è da un anno e mezzo che andavo dicendo che Berlusconi tramava nell'ombra. Adesso magari gli darà qualche soldo, ma il progetto di far fuori la Lega, di mettermi in disparte gli e scoppiato in mano. Sono destinati a fare la fine delle meteore, di tutti quelli che se ne sono andati e sono poi spariti. Lo si è visto al congresso, un congresso rivoluzionario». Veramente a Varese si so- no viste anche le botte. Il sindaco di Alessandria Francesca Calvo parla di «manganelli fascisti». Replica? «Fascisti? Lo chieda a Comencini che se non sbaglio il suo nome, o un nome simile, era anche nelle liste di Gladio...». Al congresso lei ha chiuso ogni porta alle alleanze. Ma sono in molti dentro alla Lega a dire che la politica si fa anche con queste... «Si fa con gli ideali e basta». O con i kalashnikov, come teme il sindaco di Alessan- dria? «Macché kalashnikov... Si fa con il cuore, con la certezza che la battaglia sarà lunga ma alla fine avrà un solo vincitore, il Nord. Perché il Nord ha pieni i coglioni della marmaglia romana che comanda e di quelli che si sono venduti per un posticino, per una poltroncina. Sarà la Storia, quella con la S maiuscola, a dire se fare politica è accodarsi a Roma-Polo o RomaUlivo che poi sono la stessa cosa o combattere per un'ideale, quello del Nord». In attesa della Storia, ci sono le elezioni regionali in programma per la prossima primavera. Lombardia, Piemonte, Veneto... Magari per la presidenza in Lombardia, potreste trovare un accordo con il centrosinistra? «Non voglio parlare delle elezioni regionali. Sono lontanissime, sono tra un secolo. Possono succedere tante cose da qui ad allora. Ci sono tante battaglie da combattere, prima. Perché una cosa è certa». Cosa? «Il maledetto Nord non mollerà facilmente la presa. Ci saranno tante occasioni per dimostrar¬ lo. A partire da questa sera, a partire da Lazzate dove il sindaco e tutta la giunta comunali' sono in prima linea contro il Prefetto di Milano, contro il rappresentante di Roma, per Far valore un diritto elementare del Nord. Che i posti di lavoro devono essere riservati a chi è dol Nind. Lo abbiamo dotto da tempo che vogliamo magistrati padani, insognanti padani, dipendenti comunali padani. Non sarà un Prof otto a fermarci, vedrete», Quindi la prima battaglia è questa. Mettere in campo i sindaci e gli amministratori locali nei Comuni del Nord. E' così? «L'assalto a Roma ò iniziato, non ci fermeremo tatuo presto. Non voglio anticipare altro, ina so sindaci si muovessero...». «La contro Lega? Sono tutti straccioni venduti a Berlusconi e spariranno presto. Non ci fermeremo perché lottiamo con la forza del cuore non coi kalashnikov» Ma intanto l'ex presidente della Provincia di Bergamo lascia il Carroccio: ha tradito gli ideali della gente che ci ha votato esone duecentoel mare, dicianventicinque da e in faccia alla soprattutto per noi. Non vogliamo i terroni che dopo sei mesi tornano al paesello», dice uno con la camicia a quadri appiccicata al petto. «Vogliono sempre decidere quelli di Ro antiche parole dordine, mescsogni di un partito alla conta, doni, dopo l'emorragia di quelli candati. ACCO DOPO GL Il segretario della Lega Nord Umberto Bossi A sinistra Domenico Cornino, qui accanto l'ex ministro leghista Vito Gnutti