Meno Piemonte «condannato per eresia»

Meno Piemonte «condannato per eresia» Meno Piemonte «condannato per eresia» Commissariate le segreterie di Torino, Novara e Cuneo Giuseppe Sangiorgio TORINO Via Roberto Rosso, via Maria Grazia Nichetti, via Alberto Cirio, da ieri tutti «ex». La «mannaia» di Bernardino Bosio, commissario della Lega Nord in Piemonte, dopo la defenestrazione di Domenico Cornino, espulso dal Consiglio federale del Carroccio a Varese, è caduta sulle segreterie provinciali di Torino, Novara e Cuneo. Ancora in discussione, invece, il Verbano-Cusio-Ossola che lunedì pareva «spacciato». Il sindaco di Acqui, Bernardino Bosio è arrivato alla sede torinese del Movimento poco dopo le 11 ed ha scritto i provvedimenti da recapitare alle tre sedi provinciali sotto accusa. «Per salvaguardare dice - la struttura organizzativa e politica della Lega». Secondo l'incarico ricevuto da Umberto Bossi, già prima dell'assemblea di Varese, quando si profilò la ribellione di Cornino, tutt'altro che convinto a fare il «capro espiatorio» della sconfitta elettorale di giugno. Cornino, com'è noto, è accusato di aver portato avanti, di sua iniziativa, accordi con il Polo alle elezioni amministrative. Ed ora, «eliminato» lui, Bosio ha «falciato» quei dirigenti che avevano «dato gambe» alle intese con Berlusconi. Ieri è stata commissariata anche Asti, ma «solo per motivi tecnici», dice Bosio. Tant'è vero che il leader della Lega astigiana, Sebastiano Fogliato, è stato designato commissario di Cuneo, patria di Cornino, al posto del vice sindaco di Alba, Cirio. A Novara il commissario sa¬ rà Roberto Gota («Un militante locale», spiega Bosio) che sostituirà Maria Grazia Nichetti. Infine, il leader alessandrino Fabio Faccaro, a Torino, al posto di Roberto Rosso, da ieri anche lui ex, in una città nella quale la Lega nel 1993 risultò il primo partito con oltre il 20 per cento dei consensi mentre alle europee del 13 giugno non ha raggiunto il 5 per cento. Sei anni fa - guarda un po' - il «candidato» alla poltrona di sindaco della Mole, era proprio Domenico Cornino, quell'insegnante di Morozzo (Cuneo), prediletto dell'Umberto nazionale che un anno dopo lo fece entrare, ministro, nel governo Berlusconi. Il banco di Roberto Rosso in Consiglio regionale, ieri era vuoto. E lui, da domenica, non rispondi! al telefono, non richiama chi gli lascia messaggi sul cellulare, soprattutto se giornalista. Comunque da voci, paro che per ora resti nel partito del Senatur. Diaspora in una Lega piemontese, commissariata al 50 per cento, dunque: in tre grandi Province (con una quarta, il Verbano-Cusio-Ossola) ancora in attesa di essere eventualmente «spogliata» dai panni dell'eresia. Ma Bernardino Bosio, con l'esperienza di sindaco e di militante, non drammatizza. «Adesso - spiega - abbiamo "scremato" la possibile dissidenza. Bisogna però tener conto che un commissariamento non significa espulsione. Nella Lega ci sono opinioni diverse. Non mi preoccupano. Ci confronteremo e chiariremo». Del resto, da settembre si svolgeranno i congressi provinciali, poi, ad ottobre ci saranno le assise «nazionali» del Piemonte. E, di qui all'autunno, «c'è unto il tempo per un sereno confronto, e, se necessario, per rimarginare le ferite. Un solo dato certo: perora gli accordi presi per i ballottaggi nelle amministrative «non saranno messi in discussione perché gli impegni sottoscritti vanno rispettati». «Perora»,sottolinea Bosio e non dice di più. Sta di fatto che Cirio è vicesindaco con il Polo ad Alba, che nelle cinque Province piemontesi, in cui ha vinto il Polo, la Lega o è impegnata direttamente nelle giunte, oppure sostiene le maggioranze. Così, mentre Domenico Cornino si ritempra lo forze per ricominciare il «suo nuovo corso», quello che Bernardino Bosio definisce, «il Cornino due, la vendetta», i duri e puri del Carroccio «vigilano» per capire chi sta con Bossi e chi con Cornino, allungando l'elenco degli «ex», nella terza scissione della Lega piemontese. Verbania sul filo del rasoio «Rimargineremo le ferite» ma Cornino cova la vendetta Qui accanto Roberto Rosso, leader «commissariato» della Lega a Torino, a destra il commissario della Lega in Piemonte Bernardino Bosio, sindaco di Acqui Terme