Boccassini: «La storia si ripete»

Boccassini: «La storia si ripete» Il pm che ha indagato sulle stragi chiede: le istituzioni reagiscano all'attacco al vicecapo della polizia Boccassini: «La storia si ripete» «Contro il prefetto De Gennaro un ignobile attacco» intervento Ilda Boccassini 1991. Due nuovo strutture venivano create por contrastare efficacemente il crimine organizzato: la Direzione nazionale antimafia e lei Direzione investigativa antimafia. Tra i candidati emerge vano le figure di Giovanni Falcone a Gianni I j<' Gennaro. l'.iici torto all'intelligenza i' alla sensibilità degli italiani so mi dilungassi sulla figura di questi due servitori delio Staili Per Giovanni Falcone min servono le parole, busta ricordare l'immagine dcll'autost ra da divelta, delle macchine accartocciato, dei corpi massacrati degli agenti ili scorta. Quella morie lu preceduta e accompa gnal a, a parti re dal 1991, da una campii gna denigratoria e calunniosa. Una vergo una nazione le. Una dello pagine più tristi della no stia storia. Per tutti valga quanto scritto dal giornalista Lino Jnnnuzzi nell'otto bri: '91 sul Giornale di Napoli: «Giovanni Falcone e Gianni he Gonnaro sono i candidati lavorili per la direzione rispettivamente della Una e della Dia... E' una coppia la cui strategia, passati i primi momenti di ubriacatura per il peni itismo e per i maxi processi, ha approdato al più completo fallimento: sono Falcone e De Gennaro, o non il povero [s'arreca, ultimo arrivalo, o i medici dell'ospedale di Pnler nió, i maggiori responsabili della déba " eie dello Stato di fronte alla mafia. Ma non e questo il punto. Se i "politici" sono disposti ad affidare agli sconfitti di Palermo la gestio ne nazionale della più grave emergenza della nostra vita è, almeno entro certi limiti, alla re loro Ma l'affare comincia a diventale pericoloso per imi lutti, da Oggi, o da domani, (piando si arrivasse a queste nomine, dovremo guardarci da due "Cosa nostra", quella che ha la Cupola a Palermo, e quella che sta per insediarsi a Roma E sarà prudenti! tenore a portata di mano il passaporto». Evidentemente per il giornalista Falcone e De Gennaro erano i responsabili del fallimento della lotta alla mafia e non invoco il giudico Barreca (elio all'epoca dell'articolo aveva concesso gli arrosti domiciliari a Pietro Vernengo, a seguilo dei quali il boss si diodo alla fuga). Peccato che i fatti abbiano dimostrato l'esatto contrario: mentre Barreca finì sotto inchiesta Falco ne ha pagato con la propria vita per quella che il giornalista definisce la «doliamolo dello Stato». Nessuno può diro se, alla l'ine, Giovanni l'alcuno sarebbe stato nominalo procuratore nazionale antimafia, ò morto prima che il Csm deliberasse. Di certi), le persone che conservano memoria storica di quel periodo ricordano i «veleni» gettali addosso alla sua persona e sanno perfettamente che non ce l'avrebbe fatta. Anche so era il migliore. Àncora "oggi, persone come Louis Preci) - caini dell'Fbi, amico e collaborai ore di Falcone - si chiedono conio sia stato possibile attaccare in modo così indegno Giovanni Falcone, testimoniando il rispello e la slima por la persona con la propria presenza in Italia ad ogni anniversario della scomparsa. 1999, Pensavo e speravo elio, dopo (inalilo accaduto, nessuno avrebbe più giocato con la vita degli uomini. Così non è. Proprio in questi giorni assistiamo all'ennesima campagna di delegittimazione nei confronti del prefetto De Gennaro. Mi par di rivedere un film già visto; la trama e i personaggi non sono cambiati, non c'è nulla di nuovo, la storia passata non ci ha insegnato nulla. L'onorevole Filippo Mancuso, alla (laniera dei deputati. anche a nome di 34 parlamentari, ha chiesto «la tosta» del prefetto De Gennaro, definendolo «un delinquente», «un losco figuro», «una persona pericolosa per le istituzioni», «una persona da cacciare via»... Un pugno nello stomaco; mi sono tornate in mento le parole di Giovanni Brusca, la persona che ha premuto il telecomando nell'attentato di Capaci: «11 nemico numero uno di Cosa nostra resta di dr. De Gennaro, oggi vicecapo della Polizia... Riina,è stato sempre convinto che fosse stato proprio lui ad organizzare la persecuzione contro di lui», i Quel «delinquente» è lo stesso che solo pochi mesi fa ha svolto un ruolo determinante presso le autorità americane per concordare il rientro in Italia di Silvia Baraldini, così come dichiarato pubblicamente dal ministro di Grazia e Giustizia Diliberto. Assistiamo a comportamenti schizofrenici: da iin lato Jannuzzi (per quali fini?) oggi «rivaluta» la figura di Giovanni Falcone, descrivendolo colui che «ha aperto la strada della lotta alla mafia con un solo processo ed un solo pentito», e che «fu sempre bene attento a combattere la mafia senza farsi usare dagli intrighi politici», riconoscendogli addirittura una corretta gestione dei pentiti? («I collaboratori, lontani dagli insegnamenti di Falcone, non dicono più niente di attendibile», Il Giornale 26/07/99). Dall'altro continua a denigrare dalle pagine de «il Velino» il prefetto De Gennaro,, il principale collaboratore del giudice Falcone.per averne condiviso metodologia, insegnamenti e modo di operare. Porche sta accadendo tutto ciò? Servono risposte chiare e precise. Le istituzioni non possono permettersi di rifare gli orrori del passato. Non cali dunque il silenzio su quanto di ignominioso è stato dotto in Parlamento nei confronti di un servitore dello Stato. ti L'ori. Filippo Mancuso anche a nome di 34 parlamentari ha chiesto la testa del prefetto. Lo ha definito un «losco figuro» «una persona da cacciare vìa, pericolosa per le le istituzioni ìj j & *Mi sono venute in mente le frasi di Brusca: «Il nemico numero uno di Cosa Nostra resta il dr. De Gennaro, oggi vice capo della polizia Riina è sempre stato convinto che fosse stato lui a perseguitarlo jp j «Quel "delinquente" ciò stesso che ha svolto un ruolo determinante perii rientro della Baraldini» «Servono risposte chiare, le istituzioni non possono permettersi di rifare gli errori del passato» & fa || ià Nella foto accanto Giovanni Falcone. & In quella grande Gianni De Gennaro. fa Sotto, da sinistra, Lino Jannuzzl e || Filippo Mancuso ià

Luoghi citati: Capaci, Falcone, Italia, Napoli, Palermo, Roma