Rapino, ucciso un altro gioielliere

Rapino, ucciso un altro gioielliere Brescia: aggredito, reagisce e viene colpito a morte. Caccia ai banditi fuggiti in moto Rapino, ucciso un altro gioielliere A Napoli due pedofili assassinati per vendetta BRESCIA. Freddato sulla porta dell'oreficeria, mentre stava inseguendo coloro che gli avevano appena svaligiato il negozio. Dopo Ezio Bartocci, ucciso il 20 luglio a Milano sotto gli occhi della moglie, un altro gioielliere è stato ammazzato in Lombardia, per essersi opposto ad una rapina. La vittima è Domenico Felicini, aveva 48 anni ed era il titolare di un negozio di Toscolano Maderno, una rinomata località turistica sulla sponda bresciana del Lago di Garda. Tutto si è svolto ieri poco dopo le 19,30. Due banditi armati di pistola hanno fatto irruzione nel negozio. Dopo aver razziato orologi e gioielli per un valore di un centinaio di milioni, i malviventi sono usciti. Ma Domenico Felicini ha impugnato una pistola ed è uscito per inseguirli. Ne ha raggiunto uno, colpendolo alla testa con il calcio della pistola. Ed è stata proprio la sua reazione a scatenare la furia omicida dei banditi, che hanno cominciato a sparare all'impazzata. Il gioielliere, raggiunto da un proiettile, è crollato al suolo morendo all'istante. Sangue anche in Campania, ma lo scenario è completamente di- verso. E si allunga l'ombra di un giustiziere dietro gli agguati avvenuti a Torre Annunziata. Ciro Falanga e Pasquale Sansone, vittime di due omicidi dalla dinamica pressoché identica avvenuti nel giro di appena tredici ore, erano entrambi coinvolti nella sordida storia di abusi sugli alunni della scuola elementare del rione dei Poverelli. Tutti e due condannati a pene pesanti e tuttavia scarcerati per decorrenza dei termini il giorno stesso della sentenza. Troppe coincidenze per non pensare che nel popoloso Comune vesuviano vi sia in giro qualcuno determinato a far fuori le persone marchiate dall'infamante accusa di aver violentato bambini. Carabinieri e polizia sono ora alle prese con il difficile compito di dare un volto e un nome ai responsabili di due omicidi che sembrano portare un'unica firma. Si può immaginare che gli agguati siano opera di vendicatori improvvisati, che non sopportano l'idea di vedere i pedofili girare indisturbati perché la giustizia «ordinaria» sarebbe stata capace soltanto di infliggere sanzioni che restano sulla carta. Corbella e La Penna ALLE PAGINE 3 e 4

Persone citate: Ciro Falanga, Domenico Felicini, Ezio Bartocci, La Penna, Maderno, Pasquale Sansone

Luoghi citati: Brescia, Campania, Lombardia, Milano, Napoli, Torre Annunziata