Armstrong, nel momento più opportuno di Oreste Del Buono

Armstrong, nel momento più opportuno Tutte le tasse degli italiani ♦ Disguidi postali ♦ Vacanze pericolose Armstrong, nel momento più opportuno E GREGIO Signor O.d.B., dopo le meravigliose immagini del finale della tappa Le Grand BonardSestrières, il Giro di Francia e soprattutto tutti noi, nel vincitore Lance Armstrong abbiamo scoperto la vera dimensione dell'uomo. Con la sua vittoria Lance Armstrong ha offerto, dell'uomo, non solo un'immagine di alto profilo atletico ma anche e soprattutto un'immagine di grande contenuto umano. Insomma, un'immagine di straordinaria positività e determinazione. Con la sua vittoria Armstrong ha saputo ancora una volta esprimere la vera grandezza dell'uomo, grandezza che non è solo quella espressa oggi dal suo gesto atletico. Lance ha ancora una volta offerto la sua immagine di determinatezza, la consapevolezza nel credere in quelle capacità insite e proprie nella natura più intima dell'uomo. Con la sua capacità di amare la vita in tutti i suoi risvolti - anche in quelli a volte amari - Lance ha offerto a tutti noi, fortunati o meno fortunati, un'immagine magica di come affrontare, amare e sorridere alla vita: non scordiamocelo mai. Parafrasando il titolo di un vecchio film - interpretato da Pierre Fresnay - Dio ha bisogno degli uomini, lo sport, come la stessa vita, a volte ha gli stessi bisogni. Come oggi la Grande Boucle il suo uomo l'ha trovato in Lance Armstrong, l'atletica - nei lontani giochi olimpici del 1988 a Seul - il suo uomo lo trovò, proprio al termine di una memorabile maratona, in (n'Ululo Ho ali n : chi non ricorda quella sua indimenticabile quanto commovente dedica ai meno fortunati? E sì, a volte anche noi abbiamo bisogno di uomini come loro. Alessandro erotta, Montalto Dora (To) G ARO Signor Crotta, la ringrazio per la lettera di elogi per Lance Armstrong. L'impresa del texano al Tour de France è davvero memorabile. Ed è giunta nel momento più opportuno, proprio quando il ciclismo sprofondava nelle accuse più vergognose. Lo sport ha bisogno di una garanzia di lealtà per essere accettato perché, altrimenti, è il disfacimento totale. Ormai le cronache sportive traboccavano di misfatti veri o presunti, rivelazioni e invenzioni cmdeli. Pareva impossibile continuare a credere a una vittoria o a un record. Cercavamo invano la speranza che tutto risalisse a una congiura escogitata chissà da chi, per toglierci anche il dono dello sport. Così dopo che una squalifica precipitosa di Marco Pantani aveva chiuso anticipatamente il Giro d'Italia, avevamo pensato che anche al Tour non sarebbe andata bene e avevamo seguito con distrazione le prime tappe della corsa. Armstrong era considerato interessante solo perché aveva vinto il cancro e, nonostante questo, correva. Un'americanata. Solo più tardi, quando il Tour ormai si era snodato tra più tappe, è intervenuto il sospetto che il texano fosse al Tour per vincerlo, come del resto diceva. Il sospetto, dico, prima della speranza, tardi, per il timore di trovarci una volta di più delusi. Ma Armstrong ha vinto tutti e tutto, anche le insinuazioni di Monde. Oreste del Buono

Persone citate: Armstrong, Crotta, Lance Armstrong, Marco Pantani

Luoghi citati: Francia, Italia, Montalto Dora