HORROR TRENDY

HORROR TRENDY HORROR TRENDY Da Bossi a Pantani cinque anni in canottiera Stefania Mìretti SEBBENE da anni si profetizzi l'avvento della new age di massa, da almeno un decennio l'eroe d'agosto, il re delle copertine estive, l'italiano che piace e fa tendenza, I è quasi sempre in braghette e canottiera. Un po' nel solco della tradizione (da Ninetto Davoli a Leone di Lernia, un er Piotta mica nasce dal nulla), un po' per colpa della suggestione, visto che ai primi di maggio le stesse copertine che annunciano la svolta new age preconizzano «l'estate più torrida del secolo». Bollentissima, ad esempio, l'estate del '98: quella che apre la strada al Viagra e si preannuncia nel campo politico con Monica Lewinsky, in quello artistico con la riscossa carioca, sul piano della moda con il ritorno in auge dell'ombelico e dei super ricchi. Ruspantissimo e giocoforza in braghe corte è l'idolo di massa Marco Pantani, molto imitato nella rasatura del cranio, nel ritorno alla piadina e persino alla bicicletta. Se sopravvive un fricchettone, assomiglia a quel ciabattone del grande Lebowski. Torna in auge Vasco Rossi che a Imola richiama 120 mila giovani. Ed è nell'estate del '98 infine che s'impone Flavio Briatore: da un giorno all'altro l'ex manager della Benetton, già mezzo pensionato a Montone d'Alba, diventa il protagonista assoluto del vip watching. Nella stagione del neo spendaccionismo, tutti vorrebbero la sua abbronzatura, la sua liquidità, la sua barca, la sua fidanzata (che non è ancora Naomi ma una biondine, di nome Emma). Non meno calda, l'estate del '97 j -, («la più afosa del secolo») ci conse- ^p^BwBIbH gna una simpatica coppia di punti di riferimento. Lui è Ligabue, bello e coatto, capelli lunghi non freschissimi di shampoo e muscolo guizzante sotto la canottiera, due caratteristiche subito molto apprezzate dai ragazzi. Lei è Natalia Estrada, unica sopravvissuta del ciclone spagnolo che mesi prima aveva spazzato la nostra penisola. Natalia rappresenta l'avanguardia dei neo-esibizionisti: palestrata e spudorata, in una sola estate e in rapida sequenza cambia uomo, sottoscrive e rende pubblico un accordo in tutela della figlioletta (Natalia anche lei) in base al quale non accetterà più ingerenze dei media nella sua vita privata, posa seminuda dentro un frigorifero e con la figlia accanto al nuovo compagno. Un mito. E ancora, indietro d'un anno, è Valerio Merola l'eroe incontrastato della stagione balneare '96: l'estate, appunto, dei meroloni e del «fattore c» (punti di riferimento Alba Panetti e Anna Falchi). Superate le recenti disavventure giudiziarie, Merola dà scandalo al sole sulle spiagge cubane colpendo positivamente l'immaginario del giovane maschio italiano e anche di qualche più attempato estimatore. Come l'avvocato Nino Marazzita, che dopo anni di diritto militante scende in campo, in piscina, in pista. Ma è nell'estate del '95 che nascono miti duri a morire: la ragazza cubo, la donna che non deve chiedere mai (Rita Rusic, Daniela Fini in discoteca e ancora Parietti tra le più imitate), la giovane intellettuale (Ambra). I rotocalchi estivi celebrano quell'estate («la più calda del secolo») il ritorno della canottiera. Anche se i più attenti osservatori di costume danno tutta la colpa a Bossi e alla caldissima estate del '94, quella del celodurismo nascente. Marco Pantani Marco Pantani

Luoghi citati: Imola, Montone D'alba