LA TASSA SUL PAESAGGIO

LA TASSA SUL PAESAGGIO PROPOSTA STUPEFACENTE DAI BENI CULTURALI LA TASSA S SGGO LA TASSA SUL PAESAGGIO Mario Fazio SEMBRA una trovata di mezza estate: imporre una tassa sull'uso dei paesaggi di grande bellezza. Vuoi costruire una casa in un luogo tutelato dalla legge per il suo straordinario valore paesistico? Paghi il privilegio di usarlo e modificarlo, entro i limiti di una «compatibilità» per ora imprecisata, versando il 2% del costo di costruzione. Li proposta arriva, nientemeno, dal ministero della Cultura, ufficio centrale per i beni ambientali e paesistici. Finalità dichiarata: raccogliere fondi per il restauro di paesaggi deturpati. Ben vengano i restauri, ma non al prezzo di valorizzazioni a pagamento di quel the rimane del Bel Paese. E si tratterebbe, per forza di cose, di restauri limitati ad alcuni lembi di valore simbolico (il mostro di Fucini) perché la devastazione è stata apocalittica. Per 40 anni l'Italia è stata un immenso cantiere. Abbiamo 104 milioni di stanze per 57 milioni di abitanti; ogni anno 130 mila ettari vengono asfaltati e cementifitati. Altro che status quo. La filosofia della stupefacente proposta è questa: basta con i vincoli e i divieti, passiamo alla «tutela attiva» e a un «sistema inamico» (l'insidia degli aggettivi). A sostegno segue un'affermazione forse sfuggita al computer: «Finora la tutela è stata essenzialmente, se non esclusivamente, la conservazione dello status quo. Si è tradotta in non uso del paesaggio». Par di sognare, ed è un bellissimo sogno: tutto immutato nelle aree protette dalla legge, a Bardoncttliiu tome a Cervinia, nelle Lunghe e lungo la Riviera, rimasta ai tempi the precedettero La spuu/aziorie edilìzia di Italo Calvino (1957). Non è stato usato il paesaggio della Costa Smeralda, né quello della Calabria. Uscendo dalla favola, va ritonosciuto che il sistema di difesa non ha funzionato a dovere. Va dunque reso efficiente per salvare il salvabile: soltanto 450 chilometri di toste sono allo stato di natura, su ottomila. In gran parte perché irraggiungibili o in mano ai militari, come Capo Teulada. La proposta della tassa sul paesaggio lascia aperto il distorso sul come conservarne integralmente almeno determinate porzioni. La politica della conservazione, anche al di fuori dei parchi, non va scambiata con la passività punitiva e rende anche in termini economici. Le toste sarde non ancora edificate sono le più contese. Il successo turistico della Corsica è dovuto anche alla conservazione di alcuni tratti di costa acquistati dal Conservatole National du I .ii ti irai. In Provenza lo Stato ha acquistato il 70 per cento dell'isola di Porquerolles, meta agognata di tanti italiani, per conservare intatta la foresta the arriva fino alle libere spiagge.

Persone citate: Fucini, Italo Calvino, Mario Fazio, Proposta

Luoghi citati: Calabria, Corsica, Italia, Provenza, Teulada