Schroeder: basta indugi, è l'ora dei tagli
Schroeder: basta indugi, è l'ora dei tagli «La Germania deve mettersi sulla via intrapresa dai partner europei rivedendo il Welfare» Schroeder: basta indugi, è l'ora dei tagli Appello tv del Cancelliere alla maggioranza e al Paese Alberto Gini Bonn «Niente tentennamenti»: con piglio decisionista il cancelliere Gerhard Schroeder ha richiamato all'ordine la sua coalizione rossoverde (socialdemocratici dell'Spd ed ecologisti) esortandola a mettere la sordina a critiche e mugugni e a sostenere unita il suo piano di austerità che dopo la pausa estiva affronterà il giudizio del Parlamento. L'intervento del cancelliere, ieri sera in televisione, fa seguito alle proteste, non sempre velate, con cui negli ultimi giorni esponenti dell'ala sinistra dell'Spd e dei Verdi hanno accolto il piano di austerità varato dal ministro delle Finanze Hans Eichel e che riduce la spesa pubblica per il 2000 di una somma pari a circa 30 mila miliardi di lire incidendo anche sullo stato sociale. Come a voler sfidare il dissenso interno, Eichel ha rincarato la dose affermando in un'intervista che il piano «è solo un inizio», che saranno necessari altri sacrifici con l'obiettivo di azzerare entro otto anni il deficit pubblico e raggiungere il pareggio di bilancio, meta indicata dal trattato di Maastricht. Assieme al ministro dell'Economia Werner Muller e a quello del Lavoro Walter Riester, Eichel compone la squadra su cui Schroeder più conta per realizzare all'interno dell'Spd e nel Paese la svolta verso il suo «nuovo centro», la formula politica teorizzata in collaborazione con il premier laborista britannico Tony Blair e volta a modernizzare la socialdemocrazia in Europa, come hanno affermato i due capi di governo in un documento comune pubblicato lo scorso mese. Ma la sinistra dell'Spd, che aveva un punto di riferimento nel predecessore di Eichel, quell'Oskar Lafontaine dimessosi da ogni carica sbattendo la porta nel marzo scorso, recalcitra e tenta manifestamente di organizzare una linea di resistenza in previsione della ripre- sa dei lavori parlamentari, a settembre. Davanti alle resitenze interne, e sullo sfondo di sondaggi di opinione che vedono sempre più sfavorita la coabzione rossoverde a favore dell'opposizione cristiano-democratica, Schroeder è passato all'azione e, con la televisione, si è rivolto direttamente ai cittadini, agli elettori, agli iscritti al partito. In camicia e cravatta, offrendosi alle telecamere del secon- do canale televisivo in una ripresa esterna effettuata al castello del Petersberg, la foresteria del governo nei pressi di Bonn che domina la vallata del Reno, il cancelliere si è mostrato tranquillo e deciso al tempo stesso. La strada imboccata da Eichel, ha detto, «è la strada giusta», quella che altri in Europa hanno già cominciato a percorrere e che altri ancora si accingono ad intraprendere. Gli esperti, ha ancora detto, concordano nel prevedere che l'anno prossimo l'economia tedesca avrà un'impennata e l'ottimismo quindi non è fuori posto. A patto però, ha aggiunto, «che ora non ci mettiamo a tentennare. Il programma che abbiamo lanciato deve passare in Parlamento». Schroeder non ha negato che i sondaggi siano attualmente sfavorevoli, ma ha chiamato in causa gli avversari interni: «Quando ci si permette», ha affermato, «di inventare ogni giorno un problema nuovo e di discuterlo diffusamente e con il massimo della carica polemica possibile all'interno stesso dei gruppi della coalizione, allora certo l'immagine si appanna». «Cari amici», è stato l'avvertimento ultimo della tradizionale intervista estiva del cancelliere, «i consigli dati in pubblico sono anche schiaffi. Il telefono è stato inventato, se avete qualcosa da dire, usatelo». Sul tappeto riduzioni della spesa pubblica per 30 miliardi di marchi nel 2000 E il responsabile delle Finanze Eichel rincara la dose «E' soltanto l'inizio» Ma dalla base della coalizione rossoverde sale la protesta contro i sacrifìci Il capo del governo «Le pubbliche polemiche sono schiaffi, ora basta»
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