Ma nell'Spd in crisi e divisa Scharping cova la staffetta

Ma nell'Spd in crisi e divisa Scharping cova la staffetta MANOVRE SEGRETE NELLA MAGGIORANZA Ma nell'Spd in crisi e divisa Scharping cova la staffetta analisi Cario Bastasti! FRANCOFORTE ■ 1 destino del governo del I cancelliere Schroeder si gioiellerà probabilmente il 5 settembre. Se, come prevedono i sondaggi, il partito socialdemocratico (Spd) dovesse perdere le elezioni locali di inizio settembre nella Saar e nel Brandeburgo, la prosecuzione del cancellierato Schroeder potrebbe essere messa in discussione nell'arco di pochi mesi. Secondo fonti di Berlino, l'Spd starebbe studiando uno scenario di crisi che porterebbe alla sostituzione di Schroeder nella primavera prossima con Rudolf Scharping, l'attuale ministro della Difesa, già indicato come «il cancelliere di riserva». Ufficialmente Scharping definisce lo scenario «irragionevole» e dichiara: «Lavoro per il successo di questo governo, con questo cancelliere». Tuttavia fonti dell'Spd sostengono che il rischio di crisi sia «altamente probabile» e che il possibile coinvolgimento di Scharping sia la reale motivazione del rifiuto del ministro della Difesa alla proposta di diventare il nuovo segretario generale della Nato, in sostituzione di Javier Solana, come richiesto con insistenza dal governo americano. Se il voto di Saar e Brandeburgo tra poco più di un mese dovesse portare alla perdita delle due tradizionali roccaforti socialdemocratiche, si dà per certo che anche le tre successive consultazioni locali, in Turingia e Sassonia (il 12 settembre) e a Berlino (il 10 ottobre), sarebbero senza speranza per l'Spd. In tal caso le verifiche autunnali che Schroeder vuole avviare con il parti- to, per raccogliere sostegno attorno al suo progetto di «nuovo centro», rischierebbero di trasformarsi in un distacco del partito dalla linea del cancelliere. Per l'apertura di una crisi tuttavia, l'apparato dell'Spd, tuttora sospettoso nei confronti di Schroeder, attenderebbe le elezioni del marzo 2000 in Nordreno-Vestfalia, il più popopoloso Land tedesco. Nella primavera prossima, di fronte a una crisi conclamata, l'Spd cercherebbe di evitare a ogni costo la convocazione di nuove elezioni federali, preferendo proporre una «staffetta» tra i due leader del partito, seguendo la traccia del '74 quando Helmut Schmidt sostituì Willy Brandt alla guida del governo. Lo scenario di crisi è motivato dal crescente distacco dell'opinione pubblica dall'operato de)governo. Secondo i sondaggi, i tedeschi darebbero un giudizio negativo su misure specifiche (la tassazione dei lavori a basso reddito e il profilo delle aliquote della riforma fiscale) nonostante la difficoltà della valutazione tecnica. Curiosamente un miglioramento della fiducia dei cittadini nella propria situazione personale coincide con la sfiducia nell'azione di governo. L'immagine «light» del cancelliere, vincente contro il «vecchio» Kohl, si ritorce ora contro Schroeder, accusato di superficialità. Normalmente i partiti che vincono le elezioni perdono consensi nei sei mesi successivi (tra il 3 e il 10 per cento) per poi recuperare. Nei sei mesi dopo il voto del settembre '98, l'Spd ha perso il 3,7 per cento, ma tra marzo e giugno ha perso un altro 5 per cento. Nonostante un piccolo rimbalzo a luglio, i partiti della coalizione sono nettamente superati dall'opposizione (Cdu-Csu, Fdp) che otterrebbe oggi la maggioranza assoluta. Dall'aprile '98 a oggi l'Spd ha perso ben 25 punti nei confronti della Cdu, dimostrando una volatilità dei consensi finora sconosciuta all'elettorato tedesco. Perdendo le elezioni regionali di settembre e ottobre, Schroeder si troverebbe a governare contro la Camera alta del Parlamento, il Bundesrat, saldamente in mano all'opposizione. Un'analoga situazione aveva già provocato il fallimento dell'ultimo governo Kohl. Senza l'appoggio del Bundesrat, per Schroeder diventerebbe impossibile far prevalere una linea politica di riforme strutturali che già vede fredda la maggioranza dell'Spd. Per accentuare l'imbarazzo politico del cancelliere, la Cdu sta assumendo posizioni di difesa «sociale» e populista, spostandosi di fatto a sinistra, tra la linea del cancelliere e quella dell'Spd. Con una serie di iniziative insolile per la politica tedesca, la Cdu sta esercitando l'opposizione non tanto in Parlamento quanto mobilitando direttamente l'opinione pubblica. Dopo il successo delle firme raccolte per le strade delle città tede sche contro la legge sulla dop pia cittadinanza, la Cdu ha protestato contro la riforma delle pensioni inviando milioni di lettere direttamente ai pensionati tedeschi. Anche nell'imponente opera di risanamento dei conti pubblici del ministro delle Finanze, Hans Eichel, apprezzata dai cittadini, ma contrastata dalla base dell'Spd, l'opposizione sta assumendo una posizione intermedia. Un'esplicita richiesta di dimissioni di Schroeder da parte dell'opposizione non ò però prevista, anche per la mancanza di un candidato Cdu alla Cancelleria in caso di elezioni anticipate. L'unico a chiedere la testa di Schroeder, non a caso, è stato il premier bavarese Edmund Stoiber, che coltiva l'ambizione di passare dalla guida della Csu a quella del prossimo governo federale. Il ministro della Difesa avrebbe respinto l'invito a guidare la Nato per tenersi libero in vista dal cambio se andranno male le elezioni regionali del 5 settembre Qui accanto il ministro tedesco della Difesa Scharping e nella foto grande in alto il cancelliere Schroeder

Luoghi citati: Berlino, Brandeburgo, Francoforte, Sassonia