I grandi dei mondo al funerale di Hassan II di Enrico Benedetto
I grandi dei mondo al funerale di Hassan II Oggi la cerimonia, attesa una folla oceanica. Tra i leader Clinton, Chirac, Ciampi, Mubarak I grandi dei mondo al funerale di Hassan II Quaranta giorni di lutto in Marocco per il vecchio re Enrico Benedetto inviato a RABAT Nel buio stellato della notte marocchina, una massa indistinta avanza silenziosa fendendo la vecchia Rabat. E' quasi mezzanotte. La precede una nenia funebre. E' la capitale che piange il suo re, l'ultimo sultano. Un corteo maschile senza slogan, mormorato sul ritmo delle cantilene orientali, dolci e rauche insieme. Sono versi coranici quelli che salmodia la folla di uomini e ragazzi assembratasi per un omaggio intimo ad Hassan II. All'altro, ben più ufficiale, assisteremo oggi. Sfileranno i Clinton, gli Chirac, i Mubarak, i principi Carlo... Ciampi, Dini e - in definitiva - l'intero Gotha della politica mondiale. Incluso il neopremier israeliano Barak. E già qualcuno si chiede: vedrà i siriani stringendo la mano dell'ultimo nemico, il finora irriducibile Assad? Il disgelo annunciato fra Gerusalemme e Damasco può esordire qui, in un Marocco ove l'antichissima presenza ebraica ancorché ormai ultraminoritaria non viene rimossa dal Potere. Il sovrano battutosi per la pace fin dagli anni bui - apprezzerebbe. E il figlio Sidi Mohammed si rallegrerà vedendo che il cordoglio lavora per la riconciliazione arabo-israeliana. Le esequie di Hussein vanificarono le attese, complice un Benjamin Netanyahu poco disponibile al dialogo. Ma oggi la speranza non e più tabu. Fra poche ore il gigantesco ingranaggio dei funerali presenterà in mondovisione un Marocco sospeso fra lutto dinastico - 38 anni sul trono: i sudditi che ricordano il suo predecessore hanno i capelli bianchi - e interrogativi angosciosi. Dovevano svolgersi a fine mattina. E invece no. Troppi arrivi prestigiosi e questioni logistiche insolubili. L'addio al monarca inizierà dunque nel pomeriggio - verso l'ora della preghiera nelle moschee - per concludersi, dicono, dopo il tramonto. Una seconda, febbrile veglia notturna attende i funzionari del Protocollo, legioni. Volevano risparmiare i turisti. E invece bisogna sfrattarli. Requisiti i grandi alberghi di Rabat e Casablanca. Non c'è fax che tenga: «Ordini superiori» ti rispondono. Bus e treni scorteranno da province lontane il pellegrinaggio della morte. Difficile azzardare ipotesi numeriche. Rabat non è una metropoli. «Ma saremo in milioni a dirgli addio lungo il percorso» giura Driss, 23 anni, universi¬ tario. Brandiranno i suoi ritratti. Li vedi ovunque. Uffici, caffè, negozi, stazioni, case private. Oggi lasceranno i muri per uscire in strada. E non siamo che al principio. Un lutto dal sapore biblico - 40 giorni - attende il Marocco. Quasi il bis del Ramadan. I giorni che sfilano a rilento, varietà televisivi addio, una tristezza più o meno palpabile che attraversa il Paese. Già ieri mattina abbondavano i negozi chiusi. La città non parla d'altro. E' quel «popolo leale» cui Sidi Mohammed - l'erede - ha fatto allusione annunciando, venerdì, il decesso. Non si può dire che Rabat lo conosca. Al confronto, il giordano Abdallah era una star. Il 14 luglio, Hassan non volle forse un altro figlio il secondogenito - per affiancarlo sugli Champs-Elysées mentre sfilava la Guardia Reale marocchina? Lo scopriremo tra qualche ora appena, tutti insieme. Ca¬ pi di Stato, telespettatori, politici. La classe governativa è sul chi vive. Con somma disin- voltura, nel '98 Hassan nomi- nò premier l'avversario di sempre, il socialista Abderrah- mane Youssoufi, varando un'alternanza ancora fragile. Il principe ereditario dovrà gestirla con estrema delicatez- za se intende evitare il peggio. E già da Algeri giungono i primi segnali negativi. La stampa locale, listata di nero, preferisce ignorarli. Ma l'Alge- ria teme - e lo dice - che profittando del nuovo corso l'islamismo possa contagiare il Marocco. E' l'incognita più grande. Il sovrano usava meto- di brutali, ma efficaci, per scongiurare l'«algerizzazio- ne». Si mormora peraltro fosse imminente l'incontro con Bouteflika dopo storici dissensi. Si vocifera che Mohammed VI intenda rilanciare l'iniziativa facendone il suo primo atto politico. Appena fuori dalla quarantena. Molti gli sguardi puntati sul premier israeliano Barak e sul presidente siriano Assad Si stringeranno la mano? Nella capitale i ritratti del monarca sono ovunque, la gente piange in strada S Qui accanto, un uomo bacia una fotografia del re morto, ieri tra la folla sgomenta a Rabat. A sinistra. re Hassan II di Marocco insieme con il Nobel per la pace, l'israeliano Shimon Peres in una foto di archivio del 15 dicembre 1995 Sotto, il nuovo re Mohammed VI mentre indirizza un messaggio alla
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