ARTI & MESTIERI, RITORNO SENZA VOCE di Marco Basso
ARTI & MESTIERI, RITORNO SENZA VOCE A MUOVITIPOSITIVO ARTI & MESTIERI, RITORNO SENZA VOCE Reunion storica della band torinese Quattordici danesi perJazz a Palazzo Etj una «reunion» che si * può a buon diritto definire «storica», e non soltanto per la scena torinese. Venerdì 23 alle 21,30 in piazza d'Armi per Muovitipositivo si tiene il concerto gratuito degli Arti & Mestieri. Furio Chirico alla batteria, Gigi Venegoni alle chitarre. Marco Cimino e Beppe Crovella alle tastiere, Marco Gallesi al basso, ritornano insieme dopo anni di inattività come gruppo. A loro si è aggiunto il violino di Corrado Trabuio che rimpiazza Giovanni Vigliar facendo rivivere il caratteristico timbro all'unisono di chitarra e violino, elemento che contraddistingueva il gruppo. Formazione torinese che fu protagonista negli Anni 70 del primo rock italiano, gli Arti & Mestieri incidevano all'epoca per la più sperimentale etichetta nostrana, la Cramps. Questo la dice lunga sul genere musicale che proponevano: una personalissima rivisitazione di atmosfere che andavano dai King Crimson alla Mahavishnu Orchestra di John McLaughlin filtrate con sonorità rock spiccatamente metropolitane. Il trascorrere del tempo non ha esaurito la curiosità dei musicisti che, anzi, grazie alle molteplici esperienze affrontate individualmente, hanno visto accrescere in loro la voglia di proseguire la ricerca. Il suono è sempre più originale e pur recuperando la forza d'impatto del sound degli esordi, assimila rielaborandole novità espressive delle sonorità più recenti: distiguendosi dalle produzioni americane, approda ad una mediterraneità dalla spiccata propensione melodica. Il gruppo attuale ha rinunciato alla voce, preferendo la via esclusivamente strumentale che meglio fotografa i musicisti di oggi. Liberati da ogni cliché passato, attraverso una profonda riflessione, presentano in anteprima, proprio in questa occasione, il loro attuale sound. Quattro i brani inediti in scaletta, che faranno parte del nuovo ed in uscita per ottobre. Un pezzo è intitolato «No Fliyng Zone» ed è stato composto nei giorni drammatici della recente guerra in Bosnia, mentre «Are en Ciel», come suggerisce lo stesso titolo, è un omaggio alla cultura musicale celtico-occitana. «Astortango» invece indaga le sonorità argentine ispirato e dedicato all'indimenticabile Piazzolla. Tra gli ospiti previsti, Flavio Boltro alla tromba e il pluristrumentista Mauro Pagani, indimenticabile colonna della Pfm, poi al fianco di Fabrizio De André. Questo ed, che esce dopo l'apparizione in ottobre al Teatro juvarra, il concerto al Regio in aprile s la recente data di Vigevano (dove la band ha suonato prima dei redivivi Jethro Tuli), sarà il settimo lavoro ufficiale per gli Arti & Mestieri che addirittura vantano una recente uscita in Giappone. Qui, per soddisfare la domanda del vasto pubblico di collezionisti del progressive, è stato pubblicato un bootleg degli Anni 70. Sempre in piazza d'Armi, domenica 25 suona la Radio Days Swing Band, che propone i classici americani dagli Anni 40 agli Anni 60; lunedì 26 è di scena il Lil Darllng Hot Club, una formazione di sei elementi che rivisita l'hot jazz e gli standard dell'epoca di Cole Porter e Duke Ellington. Per «Jazz a Palazzo» ai Giardini Reali di Torino, dalle ore 22 si esibiscono venerdì 23 i Voice on Basses, insolita formazione costituita da due bassi elettrici suonati rispettivamente da Massimo Camarca e José Manuel Orza che accompagnano la voce di Sandra Fantino. Sabato 24 i Giardini Reali ospitano invece il concerto degli Stainless Steel, quattordici giovani danesi noti in tutta Europa per la miscela di suoni caraibici che vanno dal calypso alla soca, al samba e alla salsa che propinano con un'energia straordinaria, mentre lunedì 26 sono di scena i Trilogy: Max Carletti, chitarra, Giorgio Giovannini, trombone. Marco Tardito, sax; il 29 chiude il Guido Canavese Superino che annovera, oltre al pianista, il contrabbassista Alessandro Maiorino e il batterista Alessandro Minetto. Marco Basso
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