Il medico dello Chardonnay di Paolo Massobrio
Il medico dello Chardonnay IN CANTINA Il medico dello Chardonnay PER fare un vino col cuore bisogna tornare al metodo delle botteghe rinascimentali: seguire un maestro. Alessandro Sgaravatti - 33 anni - ha lasciato l'ospedale di Treviso dove stava avviando una carriera in neurochirurgia, per coltivare la vigna. E non per capriccio, ma per un fascino. Nella sua strada ha incrociato Josko Gravner, introverso e saggio produttore di bianchi friulani, che gli ha aperto un mondo. Ma di fatto erano ì bianchi di Gravner che parlavano in modo oggettivo, più di lui, il maestro, combattuto ogni giorno da un'idea di bene nei riguardi del vino, che definire «biologico» sarebbe riduttivo. Per entrambi il vino dev'essere un'espressione della natura, anche a costo di non produrre in un'annata in cui la grandine vendemmiò miseria. Alessandro, negli otto ettari di vigneto del Castello di Lispida a Monselice (Pd) nei Colli Euganei, ha così cominciato a confrontarsi con la natura. Da qui sono derivate determinate scelte: resa ad ettaro di appena 27 quintali, fermentazione delie uve in tini di legno, con prolungato contatto con le bucce (quattro giorni). Pochissimi trattamenti in vigna, meno ancora in cantina. Niente filtrazione; mente - vivaddio - uso della barritili e. Neppure il tentativo di favorire la trasformazione dall'acido malico in acido lattico favorita da temperature controllate. Il vino che ottiene, se si pensa allo Chardonnay «Terralba», ha un colore dorato pieno di fascino. Al profumo sprizza l'arancio e poi i profumi tipici di certi vini rossi: tabacco, mandorla, nocciola. In bocca è fresco, quasi tannico, aggressivo, con una gradevole addita. Che vino! Alessandro Sgaravatti: della serie «saranno famosi», a patto che mantenga l'umiltà d'oggi. Paolo Massobrio Az. Agr. Castello di Lìspida Monselice(Pd) telefono: 0429/780530 Una bottiglia di Chardonnay'96: L. 28.000
Persone citate: Alessandro Sgaravatti, Gravner, Josko Gravner
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