Lalla Romano, fotogrammi all'ombra dell'adolescenza

Lalla Romano, fotogrammi all'ombra dell'adolescenza Lalla Romano, fotogrammi all'ombra dell'adolescenza RECENSIONE torenzo . Mondo LA vita come romanzo, non in quanto suggeritrice di trame eccezionali, ma per ,uua sua costituzionale unicità che aspetta soltanto di trovare una lingua che la racconti. Non vuol dire, neanche qui, strafare con le parole, che possono essere elette in quanto selette, aderire all'impavida lezione del «mot juste» flaubertiano, alla persuasione che «ars est celare artem». Sono riflessioni che nascono pensando all'opera di Lalla Romano nel suo insieme e, in particolare, alle pagine cho va distillando da qualche tempo, ultime quelle intitolate «Dall'ombra». Lalla ci informa di averle volute consacrare alla sua «età di mezzo», dietro l'affettuosa sollecitazione dell'amico Cesare Segre a scrivere un libro «sugli anni di Cuneo». Ma stavano là, a predisporla, due capitoli che risalivano al Settanta. Già questo dà il senso di una memoria lasciata sedimentare a lungo, perché si smagrisca e si illimpidisca. E ad attivarla nel momento opportuno c'erano poi i libri pubblicati ai quali «Dall'ombra» si riallaccia con frequenti rimandi. Sia¬ mo dunque a un continuum narrativo che,qui si applica al tempo dell'adolescenza dove, insieme al folto parentado di nonni, zii, cugini, contano le compagne di ginnasio, le prime suggestioni d'amore. Passato il momento elettivo del primo incontro, dell'acme sentimentale, queste figure svaniscono, salvo ripresentarsi brevemente per suggerire storie frammentate, perdute. Affiorano magari da vecchie RECENtor. MoLAMPI RAGGELATI DI MAGNEFIGURE CHE HANNO L'INDEFDELLE INSINUAZIONI IN UNAfotografie, e i lampi raggelati del magnesio sembrano corrispondere a quelli del ricordo. La cornice sociale è data dalla borghesia e dalla piccola nobiltà provinciale, atteggiate in un decoro e in un vezzo che so definire soltanto come veteropiemontesi. E i luoghi si chiamano, con tranquilla antispocchiosa noncuranza, Cuneo e Boves, Peveragno e Centallo. SIONE nzo do Lalla Romano racconta soltanto ciò che sa per certo dei suoi personaggi, e talvolta ò quasi un niente.' Ma e' ih un' dettaglio fisico o morale, nell'accostamento apparentemente incongruo delle situazioni, nella rimarginatura di momenti divaricati e negli stessi interstizi di silenzio che le sue figure prendono luce, che la loro vita diventa comunque significativa. Per esempio, Zoe è l'amica SIO RESTITUISCONO NITEZZA LINGUA IMPASSIBILE prediletta con la quale prepara i compiti e le lezioni, la compagna di scherzi e monellerie. Cosa resta di lei dopo la separazione? Una volta il treno di Lalla resta bloccato dalla neve al paese di Zoe, e lei corre a confidarle di essere innamorata. Un'altra volta, treno contro treno, la vede al finestrino opposto, bellissima donna in fiore. Anni dopo, sapendola inferma, va a trovarla in bicicletta. Le accade, per strada, di scoprire un giovane .in foia sulla riva di un canale. E Zoe le confiderìkrd^Ji appoco di avere contratto il malfrancese. Anche «Zia Cuja», la vecchia maestra di piano rimasta senza allievi, l'inflessibile bigotta, custodisce ripostigli segreti. Durante una festa in villa/Lalla l'aveva sorpresa tra le siepi di bosso in conversazione con un uomo maturo, sposato, che sembrava volesse, con insistenza, persuaderla. Una vecchia stona, replicherà alle domande della nipote. E quale sarà stata l'attrattiva che il «brillantone» Matassi, funzionario dell'Opera Balilla, esercita sulle donne? L'amica Ester se lo sposa ma non tarda a scaricarlo. Si farà vivo anni dopo chiedendole notizie di «nostro figlio» che è in realtà una bambina. Storie cosi, che prendono luce dal taglio dei «fotogrammi», dall'evidenza del prelievo in un'aria di indefinitezza, dalle insinuazioni di una indagine che, per essere controllata, non risulta meno affettuosa. In una lingua che si vuole impassibile come spetta irrevocabilmente al vero, sfiorata appena, nelle clausole epigrafiche, da uno humour impalpabile, radente. LAMPI RAGGELATI DI MAGNESIO RESTITUISCONO FIGURE CHE HANNO L'INDEFINITEZZA DELLE INSINUAZIONI IN UNA LINGUA IMPASSIBILE Ricordi di un tempo in cui, insieme al folto parentado di nonni, zii, cugini, contavano le compagne di ginnasio, le prime suggestioni d'amore Lalla Romano, Dall'ombra Einaudi, pp. 73pagine, L. 20.000 MEMORIE Lalla Romano: pagine consacrate alla sua «età di mezzo», su sollecitazione di Cesare Segre che la invitava a scrivere un libro «sugli anni di Cuneo». Foto: Vincenzo Cottinelli

Luoghi citati: Boves, Cuneo, Peveragno