Berlusconi corica i suoi: vinceremo ovunque

Berlusconi corica i suoi: vinceremo ovunque Bonino e Palmella tendono la mano al Polo, ma il leader azzurro non risponde e riunisce i coordinatori Berlusconi corica i suoi: vinceremo ovunque D'Alema-Denwcratici: sì al vertice Mario Tortello Riforme, referendum, regionali, rilancio. Le «quattro erre» della politica italiana alimentano il confronto tra le forze politiche, suggerendo una tregua diessini-Asinelio e scatenando i sogni a occhi aperti del leader di Forza Italia, sicuro di fare fon plein prima alle amministrative di primavera, poi allo politiche del 2001. A tendere la mano al Polo, «senza ricatti», sono Emma Bonino e Marco l'annoila, che offrono la possibilità di realizzare, «simultaneamente e entro dieci mesi al massimo», la «grande riforma liberale e liberista contenuta nei venti referendum per i quali occorrono 12 milioni di autografi autenticati entro fine settembre». Ma Silvio Berlusconi prende tempo. La raccolta-firme non è nella (lunga) lista dei «compiti por le vacanze» che il Cavaliere assegna ai fedelissimi riuniti a via del Plebiscito. Non spende molte parole, il presidente azzurro. In attesa dell'incontro con i radicali, in calendario per dopodomani. Anzi: l'unico riferimento alla «Lista Bonino» è per dire che i sondaggi la danno in calo, come tutto il centrosinistra. Punta alle regionali dell'anno prossimo, Berlusconi e apre subito la campagna elettorale. Davanti a una sinistra senz'ani- ma, in crisi di identità forse irreversibile - avrebbe detto ai coordinatori regionali - il Polo ha la vittoria a portata di mano. E può farcela ovunque nelle quindici regioni che rinnovano il «governo» a primavera, per bissare la prova delle successive politiche. Ha una speranza il Cavaliere. «Il centrosinistra non potrebbe assorbire un altro shock elettorale senza conseguenze per l'esecutivo». E' un Berlusconi «gasatissimo» quello che arringa per quasi un'ora i vertici regionali azzurri, riuniti insieme ai dirigenti di Forza Italia. Di fronte alla «grande occasione» che si profila, il Cavaliere non vuole perdere tempo nella preparazione delle regionali e annuncia di voler curare in prima persona anche i particolari della campagna elettorale-fiume che, alla peggio in venti mesi, Forza Italia intende condurre per riguadagnare la guida del governo. Entro settembre, i coordinatori regionali sono impegnati a fornire le «rose» dei possibili candidati-presidenti delle 15'regioni. Poco più tardi sarà la volta delle liste per i consigli regionali. E, già dall'inverno, partirà la compagna «pubblicitaria» a suon di spot, affissioni, iniziative tematiche su tutto il territorio nazionale. Anche per questo, il centrosinistra cerca una tregua interna e punta al rilancio della coalizione. La «guerra dei due tavoli» sembra essersi conclusa per ora con un compromesso tra i Democratici di Prodi-Parisi e i Diessini: la settimana prossima Massimo D'Alema vedrà prima i senatori della maggioranza, poi i direttivi parlamentari, infine giovedì i vertici dell'Asinelio. E' l'incontro chiave, mentre non si parla più di un vertice dei segretari. Il perché è presto detto: i Democratici non vogliono rischiare di mettere la pietra tombale sul partito unico della sinistra accettando una riunione dell' endecapartito da cui potrebbe emergere una grande frammen- tazione sugli obiettivi strategici della coalizione e soprattutto dove non si parlerebbe di Ulivo. Ed è armistizio anche tra Francesco Cossiga e il presidente del Consiglio. Uno spiritoso scambio di lettere tra Massimo D'Alema e il senatore a vita smorza le polemiche di questi giorni. L'altra sera, il premier ha spedito come regalo di compleanno all'ex capo dello Stato un libro antico di ricette (in sardo), accompagnandolo con un biglietto. Ieri, Cossiga ha ringraziato con toni pacati e scherzosi. «Con l'estate incipiente - avrebbe scritto D'Alema - non è il caso di accendere un forno per fare un agnello...». «...Ho abbassato la temperatura del forno - avrebbe risposto Cossiga, firmando la tregua -. Però, non dimenticare che sei sempre un agnello innocente pronto ad essere sacrificato...». Armistizio Cossiga-premier «Ma non dimenticare che sei un agnello innocente pronto a essere sacrificato» Emma Bonino e Silvio Berlusconi in un'immagine d'archivio