Per ore l'incubo delle Br
Per ore l'incubo delle Br Per ore l'incubo delle Br Veltroni: «Una vicenda devastante» ROMA Alla mento subito via Salaria, 20 maggio, ore otto: Massimo D'Antona, professore di Diritto e collaboratore dell'ex ministro del Lavoro Antonio Bassolino, disteso a terra. Anche lì fu attentato a prima mattina, in piena regola, anche li per diverse ore nessuno ipotizzò un attentato terroristico. E' questo che ieri avranno pensato gli uomini della Digos, allertati subito dopo l'agguato teso ad un altro «professore», Felice Cavallaro che, a differenza di D'Antona, di mestiere fa il chirurgo. Ed è questo pensiero che ha angosciato anche le ore viennesi di Walter Veltroni, giunto in Austria per intervenire alla conferenza del Pse sui Balcani. Il segretario ds ha subito esternato le sue preoccupazioni. «Hanno sparato a Roma ad un professore, non si sa altro...», ripeteva in continuazione ai partecipanti all'incontro. E ancora: «Certo se ò terrorismo, è un'angoscia, dopo 10 anni. Ripiombiamo in quel tunnel». Veltroni, perciò, per tutta la giornata, si è tenuto in stretto contatto con i suoi collaboratori a Botteghe Oscure per sapere se ci fosse stata la rivendicazione delle Brigate Rosse, se si fosse trattato di un altro «attentato politico». Sembrerebbe proprio di no. Questa volta non ci sono due uomini e un gruppo alle spalle che per mesi ha studiato ogni mossa. Non ci sono quattro proiettili sparati in faccia, due furgoni per «costruire» l'omicidio e documenti spediti dappertutto per far sapere che quel 20 maggio è rinato il terrorismo. E, infatti, gli investigatori subito hanno cambiato la pista, il movente di quel colpo calibro nove esploso in via Luigi Capuana che ha ferito all'addome Cavallaro. Poi è arrivata l'ipotesi più plausibile anche se smentita dall'amministratore straordinario Riccardo Fatarella: la vendetta di un parente di qualcuno (forse un bambino) operato dal chirurgo del Policlinico. Del resto, anche se via Luigi Capuana è rimasta chiusa per diverse ore così come via Salaria la mattina del 20 maggio, nessun politico ha fatto visita a quel palazzo che sorge proprio di fronte ad un parco giochi. E così anche Walter Veltroni, sulla strada dell'aeroporto ha saputo che gli investigatori della squadra mobile escludono, per adesso, la mano del terrorismo. «Meno male - ha commentato - il segretario ds -, però dal punto di vista umano e una vicenda ancora più devastante». [g. 1.1
Persone citate: Antonio Bassolino, D'antona, Felice Cavallaro, Massimo D'antona, Riccardo Fatarella, Veltroni, Walter Veltroni
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