Tasse locali, aumenta il salasso A Venezia il record del prelievo

Tasse locali, aumenta il salasso A Venezia il record del prelievo La Corte dei Conti: superati 122.606 miliardi, in crescita del 5% Tasse locali, aumenta il salasso A Venezia il record del prelievo ROMA Comuni i! Province sempre piti «cattivi» con i cittadini: nel '97 hanno incassato 22.646 miliardi, in inedia 608 nula lire per Ogni italiano, 30 mila in piti rispetto all'anno precedente (era avvenuto unche nel '96). L'effetto del decentramento fiscale e dell'autonomia impositiva che limita i trasferimenti dalli; casse statali, rileva la Corte dei Conti nella sua relazione annuale al Parlamento, ò quindi un 5% in più di gabelle locali, prime Ira lutti.' la raccolta rifiuti e la famigerata lei, quella che la Confedelizia definisci; orinai l'imposta più pazza del mondi) e che è cresciuta ancora di un punto nel totali; delle cntiaie degli enti locali. Ora è al !>:(,2"%, comi; din; che lu tassa stilla casa copre pivi della meta degli introiti dei Comuni. C'è anche una classifica, limitata a 12 grandi città, che fornisci; un quadro della situazione italiana e rimarca ancora una volta le grandi differenze tra Nord e Sud. La Corto liti indagato sulle imposto locali applicati; a Bari, Bologna, Catania, Firenze,Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia ed ha mésso al primo posto la Serenissima che «succhia» al cittadino medio 1.450.632 lire l'anno, seguita da Roma (984.449) e da Bologna (973.812). Il valore piii basso ti Messina (237.993), preceduta da Palermi) (341.336). Venezia è al primo posto anche per il costo della tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la Tarsu, che incide su ogni cittadino per 277.188. Segue Milano con 274.234 lire, quindi Bologna (199.023), Firenze (196.720) u Roma con 188.788. Va sempre a Palermo il primato dell'importo più basso con 138.843 lire, preceduto da Bari con 134.887 e Torino (151.615). Quanto all'Ici, che ha fruttato riscossioni per 10.497 miliardi, c'è sempre Bologna al piirno posto per il maggior onere prò capite con 607.60U lire, seguita da Roma con 579.140 lire, Firenze con 573.103 lire, Milano con 539,160 lire. A Palermo, invece, il gettito più basso con 138.843 lire. Tra i 12 grandi Comuni, Venezia i; anche il meno «costoso» per lo Stato. L'efficienza nel riscuotere le imposte e l'apporto del Casinò portano la sua autonomia tributaria, Iti capacità di coprire le spese correnti senza ricorrere allo Stato, ili 60,27%. Seguono Ro¬ ma (52,91%), Bologna (50,91%) e Bari (46,88%). Prevalgono invece i trasferimenti, pur l'apporto di quelli regionali, nelle città siciliano (Messina con il 77,36%, Palermo con il 73,12%, Catania con il 65,83%), seguite da Napoli (61,29%) e Bari (44,87%). I giudici della Corto mettono però sotto accusa la gestione della spese correnti degli enti che hanno sfondato il tasso dell'1% (tetto indicato dal Dpef): nel complesso, gli impegni (56.529 miliardi) sono aumentati del 3,49%. Promosse le Province (i cui impegni di competenza sono calati del 2,01%), bocciati i Comuni (+4,21%) e gli enti montani ( l 14,24%). Gli incrementi si sono verificati specie per acquisti di beni e servizi e per l'erogazione al personale, in un'unica soluzione, di aumenti arretrati che decorrevano dall'anno precedente. Nei Comuni l'incremento maggiore ha riguardato il personale ( + 6,25%) seguito da beni e servizi ( + 4,92%). Il ministro delle Finanze Vincenzo Visco

Persone citate: Palermi, Vincenzo Visco