Luglio riaccende fuochi d'inflazione

Luglio riaccende fuochi d'inflazione Dai primi dati Istat si delinea un aumento dell' 1,7%. Sotto accusa i rialzi dei carburanti Luglio riaccende fuochi d'inflazione L'Isea boccia il Dpef: non arriva a 15 mila miliardi Vanni Cornerò ROMA Se i primi dati delle citta campione saranno confermali gli italiani sul la via delle vacanze dovranno fare conti con un colilo di coda dell'inda zione: le rilevazioni Istat por il mese di luglio danno un aumento, su base anima, doli'1,7 per cento contro l'I,4 per cento registrato a giugno, mentre su base mensile l'aumento è indicato allo 0,3 por conto. L'accelerazione del carovita non era del tutto inaspettata, ma il dato di luglio, se confermato, è superiore alle previsioni degli analisti, che si attendevano una crescila doirinflazione all' 1,5-1,6%, con rincari mensili nell'ordine dello 0,1-0,2%. Ripetiamo che, prima di essere definitivo, 1' 1,7 per cento di luglio dovrà trovare conferma, oggi, nei dati provenienti dal secondo gruppo di capoluoghi che costituiscono la base delle rilevazioni, ma già così il campione è significativo, perche costituisce il 49,46 per cento dell'indice nazionale Istat. Se sarà ribadito l'I,7 per cento ci troveremo con un'inflazione tornata sui livelli di novembre o dicembre scorsi. E gli analisti concordano che a pesare sui prezzi sono stati soprattutto i capitoli della voce «energia», carburanti in particolare, condizionali dagli aumenti del prezzo del petrolio. Nessun allarmismo, comunque, anche perchè il ministro dell'industria, Pierluigi Bersani, assicura attenzione verso i rincari, pur sottolineando: «Il costo della benzina derivu dal mercato e non è pensabile, se non per una situazione di emergenza nazionale, che il governo possa amministrare i prezzi». La chiave ò incoraggiare il processo di riorganizzazione della rete di distribuzione, insiste il ministro e aggiunge: «c'è da tener conto che ci troviamo in un momento di congiuntura particolare, con l'euro debole, il dollaro molto forte e il prezzo dei petrolio che sale, ma proprio in questi ultimi giorni questi indicato- ri danno qualche segno di cambiamento e perciò mi aspetto al più presto dalle società petrolifere un pronto riallineamento dei prezzi verso il basso. Comunque - conclude Bersani - tutto quello che servirà ad accentuare le dinamiche di mercato e quindi per premere sui prezzi noi lo faremo». Quasi a sottolineare le parole del ministro, inlanto, la Tamoil ha ribassato di 5 lire la benzina senza piombo e il gasolio auto. Oltre ai carburanti le voci che maggiormente riscaldano l'inflazione di luglio sono quelle relative a bevande alcoliche, tabacchi e medicinali, oltre, naturalmente, i trasporti, sui quali vanno ad incidere gli aumenti di benzina e gasolio auto. Ma altri dati, questa volta relativi a maggio, arrivano dall'Istat, confermando una ripresa dei consumi: l'indice, delle vendite al dettaglio, che si riferisce alla dinamica sia delle quantità che dei prezzi, ha fatto registrare un aumento dell' 1,2 per cento sullo stesso mese dell'anno precedente. An¬ cora una volta a fare da locomotiva, con un incremento del 2,6 per cento, è stata soprattutto la grande distribuzione (nel cui ambito la parte del leone l'hanno fatta gli ipermercati che slaccano di molte lunghezze gli hard discount), mentre per i piccoli esercizi la crescita non ha superato l'I per cento. Nell'intero periodo gennaio-maggio, invece, l'aumento delle venite è stato pari all'1,8 per cento, rispetto ai primi cinque mesi del 1998 ed anche in questo caso la grande distribuzione 'ha fatto segnare un +4,6 per cento ed i piccoli esercizi solo +1,2 per cento. Intanto, però, alle nubi di una possibile ripresa inflattiva si aggiunge l'allarme lanciato dall'Istituto di studi e analisi economiche, che boccia la manovra per il 2000, così come prevista nel Dpef. Nel suo rapporto trimestrale l'Isae solleva «dubbi circa la fattibilità e l'efficacia della politica di bilancio disegnata nel documento di programmazione economica e finanziariaf». E gli analisti dell'Istituto rivede anche al ribasso la stima del Governo sul Pil '99, riducendo la previsione di crescita all'1,2 per cento contro 1' 1,3 del Dpef. Per quanto riguarda il rapporto tra indebitamento e Pil, invece, l'Isae giudica «sufficiente» un intervento di 12 mila miliardi per raggiungere l'obiettivo del ['1,5%, ma gii strumenti indicati dal governo non sembrano in grado di garantire i 15 mila miliardi previsti dal documento. Sul fronte della domanda intema, sempre nel le previsioni dell'istituto, tra quest'anno e il Duemila ci dovrebbe essere un certo sviluppo: i consumi privati infatti potrebbero registra re una crescita di poco superiore al 2 per cento nel 2000, quelli pubbli ci, invece, se nel '99 daranno una spinta alla domanda l'anno prassi mn saranno protagonisti di «una secca frenata». I ministro del Tesoro, Amato DIECI ANNI D'INFLAZIONE (crescita % media annua del prezzi al consumo) PREVISIONI

Persone citate: Bersani, Pierluigi Bersani

Luoghi citati: Roma