L'Ira minaccia: « Ora basta riprendiamo a combattere»
L'Ira minaccia: « Ora basta riprendiamo a combattere» Tregua in pericolo dopo il colloquio Blair-Adams Maria Chiara Bonazzi LONDRA Lo spettro della bomba dei Docklands si leva sul pesto accordo di pace del Venerdì santo. L'Ira ha mandato a dire neppure troppo velatamente a Tony Blair che alle macerie del processo di pace corrispondorà un ritorno alle macerie e alla distruzione che il terrorismo repubblicano ha saputo disseminare in Nord Irlanda e in Inghilterra negli ultimi trent'anni. Ieri, poche ore prima che il primo ministro incontrasse Gerry Adams a Downing Street per rimettere in piedi il dialogo, l'Ira ha minacciato di Interrompere la tregua, La dichiara/.io- Gerry Adams ne dei terroristi, pubblicata sul giornale simpatizzante «An Phoblacht», addossa a Blair la responsabilità uYlla fallita nomina dell'esecutivo per il Nord Irlanda. Le parole sinistre non menzionano un pericolo immediato, ma fanno chiaramente un paragone tra la stagnazione politica che portò alla bomba del gennaio '96 e l'attuale situazione di impasse. La settimana scorsa gli unionisti, che si sono irrigiditi su un previo decommissionament.o delle anni dell'Ira, hanno effettivamente «congelato» il processo di pace fino a settembre. Per i terroristi repubblicani, Blair avrebbe dovuto usare il pugno di ferro con il leader unionista David Trirnble, ma non lo ha fatto. «La responsabilità primaria di questa crisi ricade sul governo britannico, che ha ancora una volta dimostrato la mancanza della volontà politica di confrontare il veto unionista». Uno dei risvolti più raggelanti della dichiarazione dell'Ira ò che allontana ogni spe¬ ranza di un disarmo imminente. Una posizione del genere non potrebbe mai essere accettata dagli unionisti e suonerebbe le campane a morto per la pace. «Quelli che chiedono il decoramissio.namento delle armi dell'Ira - proseguono i terroristi - in questo contesto politico si prestano, consapevolmente o no, al progetto fallito che cerca la sconfitta dell'Ira. 11 governo britannico ha il potere di cambiare questo contesto e dovrebbe farlo». Ieri sera Gerry Adams, davanti al portone del numero 10 ha ribadito che sta a Blair risolvere il problema. «Siamo nei guai, ma la dicharazione dell'Ira non c'entra ha detto il leader del Sinn Fein -. Questa è l'ultima opportunità di pace del secolo». Il governo di Londra ha cercato di non scomporsi. La ministra per il Nord Irlanda Mo Mowlam, che in questi giorni combatte per salvare il proprio posto nell'imminente rimpasto di governo, ha commentato che «la dichiarazione dell'Ira non aiuta», ma che in ogni caso nessuna delle parti ha gettato la spugna. Tony Blair ha fatto sapere attraverso un portavoce che per il governo «non c'è nulla di nuovo» in questa dichiarazione dell'Ira. «Premeremo per andare avanti - ha annunciato Downing Street -. Abbiamo abbastanza fiducia che questo non indichi la fine della tregua». In privato, fonti dell'intelligence britannica si dichiarano convinte che l'Ira non sia ancora sul punto di riprendere a mettere bombe. Nel frattempo, il senatore americano George Mitchell è appena arrivato a Belfast per salvare il salvabile. Ma per ora tutte le parti sono tornate in trincea. L'Ira minaccia: « Ora basta riprendiamo a combattere» Gerry Adams
Persone citate: David Trirnble, George Mitchell, Gerry Adams, Maria Chiara Bonazzi, Tony Blair
Luoghi citati: Belfast, Inghilterra, Londra, Nord Irlanda
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