«Tregua estiva» tra governo e sindacati

«Tregua estiva» tra governo e sindacati \ L'incontro a Palazzo Chigi sulla verifica del patto sociale non ha ancora sciolto le diffidenze «Tregua estiva» tra governo e sindacati Cofferati:passi in avanti. D'Antoni: ma non bastano ROMA «Avanzamenti significativi» secondo Sergio Cofferati della Cgil, «risultati, ma ancora insufficienti» secondo Sergio D'Antoni della Cisl: le parole scelte all'uscita dell'incontro sulla «verifica del patto sociale» servono anche da termometro delle relazioni tra governo e sindacati. Il problema dirompente delle pensioni è rinviato a settembre, con ancora molta diffidenza che cova dietro le parole diventate più caute. Dietro le quinte si sono fatti innumeri tentativi di conciliazione, per ora senza risultati; non si sa se qualcosa muterà oggi, nel faccia a faccia che ci sarà tra D'Alema e Cofferati alla Festa dell'Unità. Allo stato delle cose, nessuno si sente ancora di escludere uno scontro frontale in settembre, pur se sono moltissimi quelli che si adoperano per evitarlo. Un elemento imprevisto della situazione è che Emma Bonino, nella sua campagna di referendum, potrebbe riuscire a raccogliere un numero sufficiente di firme per chiamare gli italiani a votare prò o contro i pensionamenti per anzianità. A questo punto, il presidente del Consiglio avrebbe un motivo molto forte per andare fino in fondo. Non è detto comunque che i tempi debbano essere strettissimi: la legge finanziaria 2000 può partire a fine settembre anche senza che si sia deciso nulla sul «riequilibrio dello Stato sociale» (lo scambio tra meno pensioni di anzianità e altre spese sociali che hanno in mente D'Alema e il ministro del Tesoro Giuliano Amato). Il termine ultimo sarebbe aprile, quando scade la delega concessa dal Parlamento al governo per la «riforma degli ammortizzatori sociali» (i nuovi stru¬ menti a favore dei disoccupati, che devono sostituire la cassa integrazione). Degli «ammortizzatori» non si può fare a meno, perché avrebbero un effetto benefico su tutta l'economia, oltre che per i potenziali interessati; per finanziarli servono almeno duemila miliardi. E' questo lo scambio che D'Alema ha ancora in mente, e che Cgil Cisl e UH rifiutano: ottenere i duemila miliardi con norme più restrittive sui pensionamenti per anzianità, che costringerebbero un certo numero di cinquantenni a restare al lavoro anziché mettersi a riposo. Sicché in queste ore, da parte di chi vuole evitare uno scontro tra il governo di centro-sinistra e i sindacati, ferve il lavoro per trovare due o tremila miliardi in altro modo. D'altra parte un intervento sulle pensioni darebbe la garanzia finale che il bilancio dell'Italia è stato risanato, avrebbe un importantissimo effetto internazionale di fichi- eia. Le inquietudini all'interno della maggioranza si sono trasferite nella bozza di risoluzione sul Dpef (il documento programmatico del governo). Con una formula attentamente soppesata, si inviterà il governo «a riaprire il confronto con le parti sociali per scrivere un nuovo capitolo del patto sociale di Natale»; la spesa sociale non dovrà essere ridotta ma «razionalizzata» con il consenso delle parti sociali, con lo scopo di «rendere capace lo Stato sociale di governare la flessibilità». Anche su parti meno controverse della manovra economica 2000 il governo ha comunque deciso di tacere, ha spiegato ieri mattina Amato, perché altrimenti si darebbe esca a logoranti polemiche estive; «meno male invece che ci sono gli Ulivi, che in tutte le occasio- ni offrono argomenti di discorso». Tema effettivo dell'incontro di ieri a palazzo Chigi era l'attuazione del patto sociale di Natale. Secondo i dati forniti dal presidente del Consiglio, quasi metà degli adempimenti previsti (105 su 239) sono stati realizzati; intanto nel primo semestre dell'anno la spesa per investimenti pubblici è salita del 29%, a 26.800 miliardi. Per i patti territoriali e i contratti d'area, secondo D'Antoni «il governo dovrebbe garantire entro ottobre 2000 milairdi, ma forse riuscirà a darne soltanto 800, una cifra insufficiente». D'Alema ha anche voluto ricordare che nei tre anni di governo del centro-sinistra i posti di lavoro sono aumentati di 523.000 unità. [s. 1.1 I referendum radicali contro le pensioni d'anzianità potrebbero dare la «copertura» a una nuova legge Il premier: nei tre anni del centrosinistra i posti di lavoro sono aumentati di mezzo milione

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