Ora Cossiga smorza i toni

Ora Cossiga smorza i toni Ora Cossiga smorza i toni «Nientepiù doppia riunione Fatto incoraggiante epositivo» ROMA «Abbiamo preso atto che l'ipotesi di tenere due riunioni distinte tra i partiti della maggioranza non sembra più essere all'ordine del giorno. Un fatto incoraggiante». Francesco Cossiga smorza la polemica sul vertice della maggioranza, e lo fa dopo aver parlato al telefono con Massimo D'Alema e dopo la cena con i suoi "fedelissimi" (fra cui i ministri Carlo Scognamiglio e Guido Folloni) a casa di Angolo Sanza. ' «Non possiamo accettare di essere messi fuori dalla porta», aveva detto Cossiga, al suo ulti¬ mo giorno di visita spagnola: «Non faremo noi la prima mossa, ma se si faranno due riunioni distinte tra coloro che compongono la maggioranza, allora prenderemo atto che si è ricostituita una maggioranza politica privilegiata dalla quale noi siamo esclusi e, a quel punto, i nostri ministri, per coerenza, uscirebbero dal governo». L'ex presidente della Repubblica spiega che i cossighiani, nel caso in cui uscissero dal governo, rimarrebbero comunque nella maggioranza perchè oggi «non c'è alternativa al governo D'Alema». «Se invece non faranno le due riunioni e non ricostituiran¬ no 1' Ulivo allora - aggiunge - i ministri resteranno al loro posto». «Mia nonna - racconta Cossiga - alcune volte mi mandava a mangiare in cucina per punizione. Ma, oggi, a me e ai miei amici non mi manderanno in cucina nè Veltroni nè Parisi. Per questo nella riunione di questa sera mi limiterò a constatare che un'eventuale doppia riunione sarebbe la sconfessione del centro-sinistra di tipo europeo che è sorto per il fallimento del governo dell Ulivo. A quel punto sarebbe logico uscire dal governo». «Io continuerò ad appoggiare D'Alema e a dargli la fiducia perchè è il miglior presidente del Consiglio che ci sia nel centrosinistra e perchè ritengo che si sia comportato benissimo, con grande dignità ed efficacia, anche al di là delle mie aspettative di volpone politico. Io appoggerò D'Alema ma gli chiedo di difenderci». «Spero che D'Alema, che è un centometrista, - aggiunge abbia il coraggio di correre anche gli ultimi metri, anche se questa volta dovrà sperimentarsi pure nel salto all' ostacolo, ma non sarò io 1' ostacolo ...... Cossiga torna, poi, ad utilizzare per D'Alema la metafora dell' agnello pron- to ad essere infornato per affermare: «Non sono certo io che intendo nè scuoiarlo, nè aromatizzarlo, nè metterlo in forno. Ma ho temuto di vederlo in queste condizioni per concorso di Veltroni, che forse non lo sa neppure, di non pochi prodiani e, in particolare, di Parisi». «Mi sono presala responsabilità di mettere un post-comunista alla Presidenza del Consiglio - si infervora Cossiga - e devo essere messo fuori dalla porta, e Prodi, che va in giro a dire che al governo ci abbiamo messo un ex comunista, deve essere 1' alleato preferenziale...». [Ansa] m

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