Offensiva tecnologica per la coppia Fiat-Eds di Ugo Bertone

Offensiva tecnologica per la coppia Fiat-Eds Allo studio nuovi accordi per crescere Offensiva tecnologica per la coppia Fiat-Eds Al via Teleclient nel settore dei «cali center» Millennium Bug, un conto da 190 miliardi Ugo Bertone MILANO «Che cos'è un cali center? Molto di più di tm centralino più evoluto...». Franco Gianolio, amministratore delegato di Telexis, gruppo Fiat, si sbraccia per spiegare le prospettive di Teleclient, joint venture alla pari tra Fiat e l'americana Eds (leader mondiale del settore, 20 mila operatori nel mondo) che nasce con un obiettivo preciso: conquistare una leadership «precisa e riconoscibile» in un campo in rapida espansione (il 35% annuo secondo le proiezioni), ovvero 3 mila nuovi addetti entro 5 addetti entro 5 anni e un fatturato di 400 miliardi, il tutto da un portafoglio ordini iniziale di una quarantina di miliardi. «Un cali center - spiega Gianolio - è l'infrastruttura aziendale fondamentale per gestire il rapporto tra l'azienda e il cliente: banche dati, server, sistemi operativi, collegamento alle greti aziendali, esperti di «front office». Il nostro gioiello? Ad Arese 500 addetti che operano al cento Fiat Auto. Per l'Italia, l'Europa e, in parte, anche per il Brasile». Ora il gruppo ha deciso di conferire le suo attività in questo settore in una nuova società, Teleclient, controllata con quote paritetiche con l'Eds, il colosso che vanta una posizione leader sul mercato Usa. Non sarà un'operazione isolata, avverte Paolo Pavone, responsabile delle polit iche industriali del gruppo Fiat e, da un anno a questa parte, del piano per affrontare r«emergenza 2.000». «Per il millennium bug - spiega - abbiamo già speso 190 miliardi, impie-1 gaio oltre 240 mila giornate di lavoro, ovvero l'equivalente di 550 persone a tempo pieno, revisionato 55 mila impianti e più di 400 mila programmi. Ora ci stiamo concentrando sulla fase di transizione e su un protocollo da applicare in caso di emergenza». Ma l'attenzione Fiat per l'alt», o information technology, non si esaurisce con l'«emergenza 2.000». «Per noi - confessa Gianolio - l'universo Internet ha una grande attrattiva. Ne discutiamo, siamo pronti a sperimentare, lanciare iniziti uve, nuove proposte. E questo vale per tutte le aree dell'informatica: la nostra strategia è di allearci con i migliori per crescere assieme». 11 gruppo, aggiunge Pavone, ha varato da tempo un piano di «Technology excellence» che prevede più tappe. Uno dei primi risultati è stata la diversa strutturazione delle aree che operano hell' Information Technology: la Gsa (700 addetti) che si occupa di progettazione, svi luppo e manutenzione dei software applicativi; Ils, mille persone circa, che fornisce al gruppo tutte le competenze sui data processing. Infine Telexis, cui è affidato oltre al controllo delle telecomunicazioni, anche il presidio dei servizi nel settore (tra cui i cali center). I primi risultati della ristrutturazione sono più che positivi: non solo sono stati rivenduti all'interno del groppo servizi a prezzo inferiore, ma è stata anche abbassata la quota di capitale investito. «Tutto questo, però non basta» ammonisce Pavone. L'obiettivo è di aumentare l'elTi cienza sia nei settori «tradizionali» (si fa per dire, parlando di sistemi informatici) che in quelli innovativi. Nel primo settore (costo attuale di 800 miliardi) il «traente » è di comprimere i costi, grazie all'alleanza con partner di alto livello condividendo i profitti di risparmio con i nuovi alleati. Nelle aree più avanzate (giro d'affari attuale, 200 miliardi), si cercano invece paitners per crescere. Il patto con Eds nei «cali ccnters» («ci interessano -ammonisce l'amministratore di Eds Andrea Casalini - solo i cali centers ad alto valore aggiunto») è dunque solo l'anteprima per il Lingotto. «Presto - anticipa Pavone - avremo nuovi accordi». Paolo Fresco, presidente della Fiat

Persone citate: Andrea Casalini, Franco Gianolio, Gianolio, Paolo Fresco, Paolo Pavone

Luoghi citati: Arese, Brasile, Europa, Italia, Milano, Pavone