Milano la ricca vale tre volte Agrigento di Bruno Gianotti

Milano la ricca vale tre volte Agrigento ìiitta la crescita economica nel Settentrione meglio piazzato anche nel confronto con i valori medi dell'Ue Milano la ricca vale tre volte Agrigento Sette regioni meridionali tra le 25 più povere d'Europa Bruno Gianotti ROMA Milano iì In più ricca d'Italia, come si sapeva: è la provincia dove ogni abitante produce in media 50 milioni l'anno, liologna è in grande crescita, ormai u mota della capitale lombarda e in procinto di superarla. Agrigento è in coda alla classifica del prodotto pei■ alni;iute ( K), I milioni l'anno): è un po' la bandiera del Sud clic scivola sempre più in basso sia alla classifica nazionale (anche questo si sapeva), che alla graduatoria del reddito europeo. La notizia, ben poco piacevole, è proprio questa: tutto il Meridione sta diventando il Sud dell'Europa. Tra il '91 ed il '97 la situazione è degenerata: allora soltanto la Sardegna, con un tasso di senza lavoro del 15,9% era compresa tra le 25 regioni più povere e «disoccupate» dell'Uniono Europea. Adesso c'è ancora la Sardegna, con un tasso di disoccupazione salito al 21,4% nel '98, ma ci sono anche Basilicata (16,86%), Campania (25%), Calabria (26,9%), Puglia (20,9%), Molise (17,5%) e Sicilia (25,2%). Como dire che è italiano più di un terzo della disoccupazione europea «pesante». Sono i primi dati, l'anticipazione di un rapporto corposo e allarmante pubblicato dall'istituto Tagliacarne su «La geografia economica delle province», in arrivo a settembre. Ieri sono stati presentati dal presidente dell'istituto Luigi Pieraccioni, dal vice presidente e segretario generale della Confcommercio, Giuseppe Cenoni, e dal presidente di UnionCamere, Danilo Longhi. Conformano una delle tante anomalie italiane: un Nord sompre più ricco tra i ricchi d'Europa e un Sud sempre più povero. L'immagine ò quella del fiasco, largo in basso, stretto in alto, dove c'è Milano, con i suoi 49 milioni 618 mila lire di teorica ricchezza per ogni abitante. In fondo c'è Agrigento a 16 milioni 539 mila. In mezzo c'è la geografia dello squilibrio: 22 province del Nord Est con un reddito per abitante che supera del 20% la media europea, a fronte di tre regioni meridionali corno Campania, Basilicata e Calabria che non arrivano al 75% della media Uc e Agrigento, Caserta, Crotone, Vibo Valentia, Caltanissetta arrivano a poco più del 50% della media italiana. Il rapporto conferma con altri dati gli studi di Svimez e Banca d'Italia. Nord e Sud viaggiano a velocità troppo differenti, l! Pil (prodotto interno lordo) nel Settentrione sta crescendo al ritmo del 4%, nel Meridione è all'1,9%; l'export è vivace soltanto al Centro Nord (con l'eccezione di Chicli, Isernia e Siracusa). Impressionanti le «scalate» di Treviso o Gorizia nella classifica del benessere: la prima era ventisettesima nel '91 ed ora è quinta, l'altra in 6 anni è salita di 15 posizioni. Torino è sostanzialmente stabile, a quota 38,31. All'opposto, scendono vistosamente Arezzo, Roma e Genova. E il reddito massimo del Sud è a Cbieti (27 milioni e mezzo, sempre meno della media nazionale). Napoli è al numero 84 della graduato¬ ria, con poco più di 20 milioni all'anno per abitante. Le province calabresi sono tutte al di sotto dei 20 milioni, con Vibo Valentia e Crotone rispettivamente quart'ultinia e ter/, ultima, seguite solo da Caserta che, con poco oltre 17 milioni per abitante, supera la più povera d'Italia. Ma la vera piaga è la disoccupazione, che allontana sempre di più il Meridione dalle medie dell'Europa. L'istituto Tagliacarne indica chiaramente la tendenza che resiste a tutti i tentativi di invertire la rotta: nelle prime 25 regioni dell'Unione Europea, tra il 1983 e il 1998, il tasso medio di disoccupazione si è ridotto, è passato dal 4,8 al 4,6%. Nelle ultime 25 regioni dell'Ue è aumentato di circa 5 punti percentuali, passando dal 17,2 al 22,4%. Sicilia, Calabria e Campania, tre delle sette regioni italiane comprese fra le «ultime», hanno tassi di disoccupazione molto superiori alla media europea. Il capoluogo lombardo in testa con 50 milioni di reddito prò capite Torino distante a 38,31 I PAP1RONI SONO MENEGHINI LA CLASSIFICA DELLE PROVINCE IH BASE AL PIL PRO-CAPITE (IN MILIONI) LA VARIAZIONE RISPETTO ALLE POSIZIONI DETENUTE NEL 1991, 11. REDDITO PRO-CAPITE RISPETTO ALLA MEDIA ITALIANA (FATTA 100 QUEST'ULTIMA) ED EUROPEA (FATTA 100 LA MEDIA DEI 15) Ml VMM- REDDIT0 MDDITO PR0V1NCIA wo- done su su camte sut'91 mm iurow MILANO 49,61 - 157 163 BOLOGNA 49,36 - 156 162 TRIESTE 44,03 +4 139 144 MODENA 43,49 -1 138 142 TREVISO 41,23 +22 131 135 BOLZANO 41,16 +6 130 135 FIRENZE 41,08 -2 130 135 PARMA 41,96 -4 130 134 PIL yak1a- REDDTTO 8E0DIT0 PROVINCE NO- W0NE SU SU CAPITE SUl'9i ITALIA EJROPA LASPEZIA 40,52 +2 128 133 BIELLA 41,41 +5 128 132 AOSTA 40,36 -5 128 132 VICENZA 41,30 +5 128 132 REGGIOEM. 39,81 126 130 VERONA 39,09 +5 124 128 PRATO 38,91 -1 123 127 PADOVA 38,78 +2 123 127

Persone citate: Caltanissetta, Danilo Longhi, Giuseppe Cenoni