Arrivano i 36 mila miliardi per la fermaiione di Giancarlo Fossi

Arrivano i 36 mila miliardi per la fermaiione Decolla il «masterplan» con fondi stanziati sino al 2006. Piena soddisfazione delle parti sociali Arrivano i 36 mila miliardi per la fermaiione Berlinguer: la premessa di una riforma del Welfare Giancarlo Fossi ROMA Decolla il «masterplan», il piano pluriennale da 36 mila miliardi, previsto dal patto di Natale per interventi incisivi su formazione professionale, scuola, università, ricerca e trasferimento tecnologico, li' stato siglato ieri a Palazzo Chigi dal governo e dalle 32 associazioni imprenditoriali e sindacati firmatari dell'intesa su costo del lavoro, sviluppo ed occupazione. Il governo era presente in forze: oltre al presidente del Consiglio D'Aloma, il vicepresidente Mattarella, i ministri del Tesoro Amato, del Lavoro Salvi, dell'Istruzione Berlinguer, dell'Industria Bersani, delle Pari opportunità Balbo, della Funzione pubblica Piazza, dell'Università Zecchino e il sottosegretario alla presidenza del Consigli» Bassanini. Si salda, cosi, un anello importante per un efficace; raccordo tra scuola e occupazione, destinato a dare nói tempo frutti notevoli ai fini del rilancio del sistema, che peraltro sogna già qualche punto di vantaggio in base agli ultimi dati resi noli ieri dall'Istat e dall'Assolombarda: in aprilo si è fermata 1'«emorragia)» di manodopera nelle grandi imprese (dal -3,5% di marzo si ò scesi al -2,9%, con una riduzione da 30 mila posti di lavoro in meno a 25 mila su base unnua), mentre a giugno buona parte delle aziende manifatturiere milanesi hanno registrato un aumento significativo dei livelli di produzione, fatturato e ordini. Il «masterplan» potrà essere rapidamente operativo. «Siamo impegnati - sottolinea D'Alema - per rendere efficiente il sistema formativo. Un impegno che si è già manifestato in modo concreto nel collegato ordinamentale alla legge finanziaria per il '99 e nella programmazione per il 2000-2006 dei fondi comunitari, che comporterà un incremento delle risorse annualmente disponibili per la formazione, sia a livello nazionale che nel Mezzogiorno». Dei 36 mila miliardi indicati, 20 mila sono già stanziati fino a tutto il 2002 e altri 10 mila sono previsti e verranno erogati nel 2000-2002 come contributo dei fondi europei è del cofinahziamonto statale e regionale. Mancano all'appello 6000 miliardi, da utilizzare fra il 2000 e 2006, e uri esplicito invito è stato rivolto al governo perché li reperisca al più presto. Sono 5 i macro-obiettivi del «musterplan»: 1) integrazione dell'offerta formativa e complementarietà del sistema formativo integrato con il mercato e il mondo del lavoro; fra le azioni prioritarie l'obbligo di frequenza ed attività formativa fino a 18 anni, istruzione e formazione tecnica superiore, educazione permanente per giovani e adulti, formazione continua degli occupati; 2) inserimento di soggetti svàntaggiati tra i beneficiari dell'offerta integrata di formazione e di istruzione scolastica e universitaria; 3) qualificazione dei sistemi di istruzione e formazione; 4) adeguato ammodernamento delle strutture e delle infrastrutture funzionali del sistema formativo (riqualificazione dell'edilizia scolastica, rifinanziamento del piano di investimenti nelle tecnologie informatiche ecc.); 5) promo¬ zione della ricerca e dello sviluppo del trasferimento tecnologico attraverso adeguati incentivi. «E' la premessa per la riforma degli ammortizzatori sociali e del Welfare», osserva Berlinguer méntre Salvi precisa: «11 masterplan sulla formazione non è merce di scambio con la riforma delle pensioni».1 Soddisfatte, in blocco, le parti sociali. «Per noi il masterplan - rileva il leader di Cgil Cofferati - è uno strumento importante per le politiche formative». Callieri, vicepresidente di Confindustria, commenta: «Per noi, che lo sollecitiamo da anni, è un grande successo. Ora bisogna riempirlo di contenuti e definire con esattezza alcuni passaggi. Comunque, credo sia la prima volta che si affrontano in maniera così organica i problemi legati alla formazione e all'educazione». Avverte, però: «Sarebbe molto rischioso per là realizzazione degli obiettivi se la maggior parie del fondi unisse spesa solo in direzione della pubblica amministrazione. Occorre un equilibrio nella loro destinazione». Bilie per la Confeommercio: «E' un fatto di notevole novità». Carrozza, presidente della Cida: «Ci fa piacere, ma attendiamo il governo alla prova dei fatti». Sposato per la Confapi: «Condividiamo le scelte fatte». ■ 4 m Il ministro del Lavoro Cesare Salvi a sinistra, il predecessore Antonio Bassolino che aveva posto le basi perii provvedimento sulla formazione

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