«Il paradiso non è tra le nuvole»

«Il paradiso non è tra le nuvole» Il Papa «Il paradiso non è tra le nuvole» Marco Tosatli CITTA' DEL VATICANO Una settimana fa i gesuiti di «Civiltà Cattolica» hanno inquietato cattolici e non affermando con vigore l'esistenza dell'Inferno, e di un Inferno anche ben popolato. Ieri il Papa ha riequilibrato in parte il conto asserendo che anche il Paradiso esiste, ed è un luogo accessibile. Ma se l'Inferno non è una distesa di fiamme, pece diavoli zannuti e calderoni bollenti, com buona pace di padre Dante e di tutta l'iconografia medioevale, anche l'immagine usuale del Paradiso necessita di qualche ritocco. Avverte infatti Giovanni Paolo II: «occorre mantenere sempre una certa sobrietà nel descrivere queste 'realtà ultime' giacché la loro rappresentazione rimane sempre inadeguata. Oggi il linguaggio personalistico riesce a dire meno impropriamente la situazione di felicità e di pace in cui ci stabilirà la comunione definitiva con Dio». Come l'Inferno consiste sostanzialmente nella privazione di bio, e nello stato di sisperazione conseguente, il paradiso appare dunque esattamente il contrario. C'è ma non è un luogo fisico situato in mezzo alle nuvole, come l'iconografia tradizionale lo mostra. Per «certificare» l'esistenza di un Eden eterno, accessibile solo alle persone redente e prive di peccato, Giovanni Paolo li ha fatto riferimento alla dottrina ufficiale della chiesa fondata sull'insegnamento del Nuovo e del Vecliio Testamento. «Nel quadro della rivelazione -ha detto il Pontefice in Piazza San Pietro davanti ad una folla di 7 mila persone, nella prima udienza generale dopo le vacanze in Val d'Aosta sappiamo che il cielo o la beati tudine nella quale ci troveremo non è una astrazione, neppure uh luogo fisico tra le nubi, ma un rapporto vivo e personale con la Santa Trinità. E' l'incontro col Padre che si realizza in Cristo risorto grazie alla comunione dello Spirito Santo». Ma che vita fanno quelli che vanno in Paradiso? Risponde ancora Papa Wojtyla: «La vita dei beati consiste nel pieno possesso dei frutti della Redenzione compiuta da Cristo, il quale associa alla sua glorificazione celeste coloro che hanno creduto in lui e sono rimasti fedeli alla sua volontà. Il cielo è la beato comunità di tutti coloro che sono perfettamente incorporati in lui». Già nella Bibbia si parla di cielo come abitazione di Dio; un elemento che ha condizionato ogni altra descrizione futura, non solo nel cristianesimo ma anche nell'Islam, nella cui tradzione il Mi'raj, il viaggio in cielo di Maometto, riveste un'importanza notevole. Non è la prima volta che il Pontefice racconta come sarà il Paradiso, ma i suoi interventi in tema non sono frequentissimi. Nel 1982sèiegava ai fedeli che non esiste il matrimonio perchè chi andrà in cielo si«troverà con il proprio | corpo glorificato».

Persone citate: Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Papa Wojtyla

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Val D'aosta