A Teheran la reazione da riformisti

A Teheran la reazione da riformisti «Khatami sotto tiro» A Teheran la reazione da riformisti TEHERAN ~~Z Una volta soffocata la protesta di piazza, la stampa è tornata ad essere il più feroce terreno di scontro tra fazioni in Iran. Accusato di lassismo nei confronti dei contestatori, il governo riformatore ha reagito lanciando un avvertimento ai giornab conservatori che hanno divulgato la dura presa di posizione dei Pasdaran nei confronti del presidente Mohammad Khatami. L'avvertimento, che potrebbe preludere ad azioni giudiziarie, è stato lanciato dal ministero della cultura e della Guida islamica in seguito alla pubblicazione di una lettera nella quale nove giorni fa i «guardiani della rivoluzione» avevano ammonito Khatami che la loro «pazienza si stava esaurendo». Il documento contiene una velata minaccia di pronunciamento e la sua data coincide con la dura repressione della rivolta studentesca, la più grande dalla rivoluzione islamica e alla quale aveva cominciato ad unirsi la gente comune. Il ministero, retto da un fedelissimo di Khatami, ha detto che si trattava di un documento militare «ultraconfidenziale», la cui pubblicazione viola la legge sulla stampa. Due settimane fa la magistratura, controllata dall'ala dura del regime, aveva messo al bando il quotidiano «Salam», accusato anch'esso di aver pubblicato una lettera «altamente riservata» di un dirigente dei servizi segreti. Il contenuto della lettera dei Pasdaran è stato rivelato da due quotidiani oltranzisti, «Kayhan» e «Jomhuri-e Islami» vicino alle posizioni della Guida suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, e dal settimanale conservatore «Javan». I due quotidiani hanno negato ieri che. il documento avesse un carattere confidenziale. Khatami, che, mentre infuriava la rivolta aveva mantenuto un profilo basso pur facendo una chiara distinzione tra studenti e «provocatori», non è sceso direttamente in campo. Ma la pubblicazione della lettera ha provocato una vera e propria levata di scudi dei suoi sostenitori, che hanrib denunciato «l'interferenza» dèjla guardia pretoriana nella vita pohtica. «L'imam Khomeini aveva fermamente vietato qualsiasi coinvolgimento delle forze annate nella politica. Non si può difendere il principio della supremazia del clero con i fucili», ha dichiarato la «Lega del clero combattente», che conta lo stesso Khatami tra i suoi esponenti. Il governo italiano ha rinnovato ieri l'appello alle autorità di Teheran affinché non «restino prigioniere dì atteggiamenti di chiusura verso i valori della democrazia e del pluralismo, pur nella consapevolezza dell'asprezza del dibattito attualmente in corso nel paese, caratterizzato da una forte polarizzazione delle posizioni degli opposti schieramenti». Il vicepresidente del Consiglio Sergio Mattarella conferma così la posizione dell'esecutivo sugli sviluppi della situazione in Iran

Persone citate: Ali Khamenei, Islami, Khatami, Khomeini, Mohammad Khatami, Sergio Mattarella

Luoghi citati: Iran, Teheran