D'Alema: sostituirmi? lo non vedo nessuno di Raffaello MasciMaurizio Costanzo

D'Alema: sostituirmi? lo non vedo nessuno Il presidente del Consiglio in tv: «Le pensioni? La riforma Dini va bene, il problema sono i tempi» D'Alema: sostituirmi? lo non vedo nessuno «Escludo un esecutivo tecnico, sarebbe un passo indietro» Raffaello Masci ROMA «Io a cambiare il Paese ci sto provando, poi se non ci riesco perderò. Perderemo. Ma ci sto provando. C'è invece una parte della sinistra che non ci proverebbe mai... Proprio mai». Tranquillo, per nulla allarmato dalle continue voci di crisi che si levano dall'interno della maggioranza, Massimo D'Alema ieri sera al Maurizio Costanzo Show ha fatto il punto sull'attività del governo alla vigilia della pausa estiva. D'Alema ha fatto notare come «cambiare significhi sfidare interessi consolidati da tutte le parti, anche a sinistra. Un impegno non facile e sinceramente non vedo chi oggi potrebbe affrontare questa sfida: tutti criticano, ma di persone che vorrebbero venire a prendersi questa responsabilità, in questo momento, io non ne vedo moltissime». Eppure questo governo secondo 1 analisi del suo leader - ha compiuto atti concreti di modernizzazione in materia di politiche sociali, previdenza, lavoro, riforme strutturali, tutte cose che stanno consentendo all'Italia di «restare un Paese di serie A» e di rientrare gradualmente del suo debito pubblico. LAVORO. A chi gli rimproverava una «politica dell'annuncio» in materia di occupazione, il premier ha sciorinato i dati: «L'Istat ci dice che in questi dodici mesi i posti di lavoro sono aumentati di 282 mila unità e la disoccupazione, sia pur di poco, è scesa. E questo è un fatto. Alle aziende vengono distribuiti 3500 miliardi a trimestre in conto capitale, mentre 1700 miliardi a trimestre costano gli incentivi. Al Sud sono aperti cantieri per un investimento di 6590 miliardi e 4500 miliardi sono le òpere in appalto. Abbiamo introdotto il laVóro interinale e sosteniamo i contratti part time e a tempo determinato. Il lavoro è il mio assillo quotidiano». TASSE. Come promesso il governo cercherà di abbassare la pressione fiscale. Nello specifico è possibile che l'aliquota Irpef scenda dal 27% al 26%: «lo so che è poco - ha detto D'Alema - ma nessuno degli altri Paesi ha un debito come il nostro». PENSIONI. La riforma Dini è buona e non va modificata. Il problema, che il governo si impegna ad affrontare a settembre, è costituito dai tempi di entrata a regime, in quanto quelli previsti (con una verifica ogni tre anni) non sono più compatibili con i conti. Il tutto però deve essere fatto «non come atto di prepotenza», ma «tramite ima ricerca di dialogo con i sindacati». li BIFORME. Ma quali sono le riforme che obiettivamente il governo conta di poter fare entro la legislatura? Tre sono a portata di mano, ha detto D'Alema: «L'elezione diretta dei presidenti delle Regioni, il giusto processo e il federalismo». Esiste poi una possibilità che riguarda la riforma elettorale: «Il Paese ha bisogno di stabilità e noi dobbiamo trovare un sistema elettorale che aiuti i cittadini a scegliere da chi essere governati». mitXnUKlA, «U tasso elevato della litigiosità della politica italiana - ha affermato D'Alema - è legato a una ragione strutturale. La frammentazione dei partiti rende spasmodica la ricerca di visibilità, che si ottiene differenziandosi dal vicino». Per D'Alema, dunque, «solo una riforma del sistema elettorale in senso maggioritario sarà in grado di incentivare comportamenti virtuosi». GOVERNO TECNICO. Di fronte all'ipotesi di un governo tecnico nel prossimo autunno, ventilata dai giornalisti, D'Alema ha detto che «noi abbiamo ricevuto un mandato e lavoreremo fino a che non ci staccheranno la spina. Quanto al governo tecnico, non so chi lo sosterrebbe in Parlamento. Credo che non sarebbe in grado di risolvere i problemi del Paese e comunque sarebbe un passo indietro». KOSOVO. D'Alema ha elogiato l'attività delle organizzazioni di volontariato in Kosovo, specialmente l'Associazione nazionale alpini, rappresentata in trasmissione. Ha fatto notare inoltre come «non sia stata imposta alcuna tassa per il Kosovo, e questa è la prima volta che il Paese affronta una emergenza drammatica e costosa senza imporre nuove tasse». IL LIBRO. Si era diffusa la notizia di un suo nuovo libro dal titolo «Io e il Kosovo». «Non le sembra un titolo un po' troppo egocentrico?» Faceva notare il direttore del Manifesto, Riccardo Barenghi. «Infatti replicava il Presidente - "Io e..." è una formula che potrebbe usare solo un uomo molto vecchio e molto vissuto. Il titolo del mio libro non può essere così. Si chiamerà "Kosovo. Gli italiani e la guerra"». A quel punto gli è stato fatto notare che il segretario del suo partito Walter Veltroni ha scritto «Io e Berlusconi». Replica: «Ma una cosa è dire "io e Berlusconi", che sono due persone, altra cosa rispetto a dire "Io e il Mondo", che sarebbe vera megalomania». Il capo del governo «Cercheremo di abbassare la pressione fiscale Il mio nuovo libro? Non si chiamerà "Io e U Kosovo", sarebbe eccessivo» Il presidente del Consiglio Massimo D'Alema ieri sera al Maurizio Costanzo Show

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