Viaggio negli ultimi istanti di John

Viaggio negli ultimi istanti di John DI NOTTE CIELO I MARE Si CONFONDONO COME DUE LENZUOLA NERE Viaggio negli ultimi istanti di John In volo con un Piper verso Martha 's Vineyard reportage tòrtele Romagnoli inviato a NEW YORK gk EROPORTO di Caldwell, New Jersey: accanto alla «T» pista un piccolo altare, fiori e messaggi, poesie per il pilota che non è mai più tornato. John Kennedy jr. è decollato da qui, alle 8,45 della sera di venerdì scorso: questa è la ricostruzione del suo ultimo volo. L'aereo in attesa sulla pista è analogo a quello che si è schiantato: ali basse, motore davanti, quattro posti. Soltanto, più vecchio: quello di Kennedy aveva tre anni e una manutenzione impeccabile, escluso che possa essere la causa dell'incidente. Ai comandi: Yuri Avrutin, abitante a New York, origini russe, brevetto da pilota ottenuto da dieci anni, non uno, e licenza per il volo acrobatico: uno capace di lasciare impazzire un aereo e riportarlo alla ragione semplicemente perché sa esattamente che cosa fare. Al suo fianco, nel posto che fu di Carolyn, Sebastian Basco, regista, con la telecamera pronta a riprendere il tragitto mortale, inclusi i 15 secondi prima che la fine diventi inevitabile. Rotta su Martha's Vineyard. 11 |>*#RpHrtRvbl8pfe-^ visto: un'ora e quindici minuti. Velocità di crociera: 230 km all'ora. «Piece of cake», secondo Yuri. Alla lettera: una fetta, di torta, ossia un gioco da ragazzi. A una condizione: che ci sia luce. La luce delinea l'orizzonte, l'orizzonte determina la posizione, la posizione rassicura il pilota, il pilota ha in mano il destino. Nel volo di ritorno, con il buio, Yuri mostrerà la differenza: acque scure sotto, cielo nero sopra, nessun punto di riferimento, non è come volare sulla città, nessuna luce, orizzonte inghiottito, come mosche su una lavagna, senza sapere dove sono l'alto e il basso e dove comincia la cornice. Bisogna volare con gli strumenti di bordo, conoscerli alla perfezione. L'istinto non aiuta: se chiudi gli occhi e cerchi di capire dove va l'aereo, sbagli. La sensazione è: a destra e in basso. Gli strumenti ti dicono l'opposto. Se ti fidi di te stesso, sei un uomo morto. Non serve il fisico, non bastano anni nelle palestre di Manhattan. Non serve la testa, non occorre una laurea. Bisogno solo sapere quello che si fa ed essere in sintonia con l'aereo. Il sangue freddo è una conseguenza, non una premessa. Yuri si alza, dieci minuti di volo e non c'è più terrà sotto. A questo punto John Kennedy jr era già la mosca sulla lavagna. Stava andando a perdere la posizione e la vita. Due persone con lui. il pilota non deve distrarsi, mai girarsi a parlare, specialmente di notte. Non sembra, ma cambia tutto. Yuri lo fa, proprio per un attimo. Sembra tutto ok, poi indica l'altimetro: l'aereo è sceso di 400 piedi. Mai essere troppo sicuri, eppure comunicare sicurezza. Se il passeggero avverte incertezza, diventa una spina nel fianco. Poi succede che 1 errore arriva davvero e bisogna avere abbastanza esperienza per rimediale. Se no, è tragedia. Un'ora di volo. Qui l'aereo si trovava a 6500 piedi d'altezza, l'aeroporto di Martha's Vineyard era in prossimità, Kennedy cominciò la discesa. Cinque minuti ed era arrivato a 2500 piedi. Ci restò per un minuto. Il traguardo VILa «Uss Grasp» e,e era a 18 miglia (25 km) appena. Ma sotto quel punto, adesso, ci sono barche della guardia costiera e sommozzatori. In fondo all'oceano hanno trovato il corpo del pilota incastrato nella carlinga. L'aereo si è sbriciolato all'intorno. Che cosa è successo? La risposta di Yuri è: disorientamento. Semplice e letale. Gli occhi non aiutano, le gambe non servono, la testa è un pallone. Non sai dove sei. Cielo, acqua e terra sono ugualmente neri e non sai scegliere la rotta. Da questo punto, continuando a scendere, Kennedy piegò inspiegabilmente ad Est. Trenta secondi così, poi una brusca virata a destra e la caduta. Disorientamento. Yuri lo inscena. Non capisci davvero nulla. Senza l'orizzonte non c'è punto di riferimento, credi di scendere verso la terra, invece stai arrampicandoti come la mosca, finché le ali perdono energia. Lo senti prima che accada. E' una sensazione nello stomaco: sei un oggetto privo di controllo e la tua vita è nelle mani di un altro. Non serve urlargli parole. Serve solo che sappia che cosa fare e abbia Siivi di anno di esperienza nel àrlo. L'aereo vibra, metallo e vetri tremano. Comincia la spirale. Li percorso a scivolo diventa un cavatappi. La velocità cresce. E' come essere in una folle retromarcia. Schiacciati. ts» Sotto, a Sederlo, c'èunn spaventoso muro d'acqua contro cui Kennedy e le due donne si sono scoiatati a 230 km all'ora. Parti dell'aereo si sono probabilmente staccate prima dell'impatto. Durata della spirale: 30 secondi al massimo. Che cosa poteva salvarli? A metà della caduta Yuri esce dal cavatappi e riporta il velivolo in quota. Dice semplicemente: «Devi fare il contrario di quello che trovi logico. Non pensare a far stare su 1 aereo, ma a spingerlo fuori dalla spirale». Ci saranno termini tecnici e atti da manuale per descriverlo. E', alla fine, il miracolo dell'esperienza, il gesto consolidato che separa chi può e chi no e, purtroppo, la salvezza dalla condanna. Il mare ha custodito il corpo di un pilota che non poteva osare tanto e ancora conserva il suo sfortunato equipaggio. Yuri inverte la rotta e toma verso le luci della terra. Procede sulla lavagna come un gessetto, non come una mosca. Ci scrive parole : «Piece of cake, man». Sembra tutto facile, tutto rimediabile. Fuorché quei 30 secondi in cui il pilota giovane ha perso la rotta nel buio e la vita nelmare. Il pilota ha la licenza da dieci anni e il brevetto acrobatico «Devi fidarti solo degli strumenti, mai cedere all'intuito» Andiamo giù in picchiata, a 230 chilometri all'ora contro il muro di acqua. Forse JFKJr provò la stessa paura Sabato muglio ore 240 DECOLLO Il Piper Saratoga di John Kennedy lascia lasrc-porto di Caldwell, nel New jersey, diretto all'isola di Martha's Vineyard. Contrariamente al regolamento, a pilota non (ora italiana) presenta il plano di volo. ULTIMO CONTATTO L'aereo è a 17 miglia a Ovest dell'aeroporto dove è previsto fatterraggio quando il pilota ore 3.20 stabiliscertitimaconta»con la torre dì controllo, senza dare segni di emergenza. Pochi minuti dopo l'aereo scende in picchiata alla velocità di 1500 metri al minuto, dieci volte più rapido di una discesa normale. PRIMO ALLARME Una coppia di amici dì Lauren Bessette, in attesa all'aeroporto di Martha's Vineyard. allerta inutilmente il personale dello scalo per I ritardo del Piper. L'aviazione civile spiegherò pc! che, non avendo Kennedy fornito un piano di volo, non era possibile accorgersi deità sua scomparsa. ©SECONDO ALLARME La famiglia Kennedy allerta l'Ente Federale per rAviaaone e la guardia costiera. Lunedì Le ricerche partiranno otto l9lugfio ore dopo li tragedia, ore 8 I ROTTAMI A poche centinaia di metri dalla spiaggia di Martha's Vineyard vengono ritrovati la 19.30 valigia di Lauren Bessette e alcuni rottami delfaereo: un poggiatesta, un pezzo di carrello e una parte del montante. IL REUTTO A 35 metrici profondità e una decina di km a Sud-Ovest di Martha's Vineyard, viene Martedì localizzata la carlinga inatta 20 It^tto del Prper. All'interno c'è il ore 23.30 corpo di John Kennedy. Il recupero avviene intomo alle 8 di mercoledì mattina. mn normale. PUNTO DEL RITROVAMENTO 'Cjf Norman isicmd LA SQUADRA NAVALE. Una nave della Marina militare americana, «Uss Grasp». dotata di robot, minisommergibite telecomandato a forma dì siluro in grado di pertmtjare fino a ura proforxlità di 6000 metri Is acque dell'oceano e di riprenderne le immagini con video e maedtina fotografica fissa. r>? navi oceanografidie, «V\^itìng» e «Rude», par le ricerche con il radar. Due cutter della Guardia Costiera I* telecamera dj un minisottomarir» 1» r^rmèsso di vedere 11 relitto. Poi è stato il turno dei sommozzatori, L'OCCHIO SOTTO IL MARE Il Sonar a scansione laterale e il sonar multiraggio, combinati insieme, formano un sistema complementare utilizzato nella ricerca e nelfidentrficazione di oggetti sul fondo del mare. UN SONAR PER LA FORMA Il Sonar a scansione laterale emette energia sotto forma di una ventola che spazza il fondale e analizza il segnale di ritorno (eco) che rimbalza dal fondale o da un eventuale oggetto che vi sia adagiato. La forza dell'eco di ritorno è continuamente registrata e dà luogo a una «immagine» del fondo del mare in cui gli ^ LA SQUADRA NAVALE. Una nave della Marina militare americana, «Uss Grasp». dotata di robot, minisommergibite telecomandato a forma dì siluro in grado di pertmtjare fino a ura proforxlità di 6000 metri Is acque dell'oceano e di riprenderne le immagini con video e maedtina fotografica fissa. r>? navi oceanografidie, «V\^itìng» e «Rude», par le ricerche con il radar. Due cutter della Guardia Costiera La «Uss Grasp» e, a destra, la nave da ricerca «Rude», il cui sonar ha individuato i resti dell'aereo

Luoghi citati: Manhattan, New Jersey, New York