La commozione di Clinton

La commozione di Clinton La commozione di Clinton «Americani, pregateper i Kennedy» Maurizio Mollnarl Inviato a WASHINGTON «Americani, pregate per i Kennedy». Occhi lucidi e parole a volte interrotte dall'emozione il Presidente americano Bill Clinton, ha parlato per la prima volta del suo rapporto con John John Kennedy durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, convocata poche ore dopo l'annuncio del ritrovamento della salma. Un'occasione scelta da Clinton per ricordare il suo legame personale con John John, ma anche per difendersi a spada tratta dalle critiche che da più parti sono state sollevate contro gli alti costi sopportati dall'erario, a causa delle prolungate ricerche nelle acque dell'Atlantico del relitto dell'aereo su cui viaggiavano John John, la moglie Carolyn e la cognata Lauren Gail. «L'opera della Guardia Costiera fino a qualche giorno fa aveva seguito schemi e canoni tipici di queste circostanze - ha puntualizzato il Presidente ?, Poi i resposabili delle ricérche si sono resi conto che, avendo a disposizione più tempo, avrebbero davvero potuto farcela. E' stato a quel punto che io ho ritenuto giustificata la richiesta e li ho autorizzati a proseguire nel loro lavoro, soprattutto in ragione del ruolo svolto dalla famiglia Kennedy nella storia della nostra nazione e delle enormi perdite che questa famiglie, ha subito in questi nostri anni». Ma su quel che succederà adesso - su dove e come si svolgeranno le esequie dei conuigi Kennedy - il presidente Clinton non si è voluto sbilanciare: non sarà la Casa Bianca a decidere. «La famìglia non si è ancora pronunciata, non mi ha fatto sapere nulla, e fino a quando non lo farà non mi sento di dire niente in proposito» ha chiarito Clinton, senza escludere né confermare l'ipotesi di una solenne cerimonia in mare. Il Presidente ha invece re¬ spinto con determinazione i sospetti sii un ruolo troppo invadente della Casa Bianca in questi giorni, a causa delle ripetute indiscrezioni filtrate dall'Amministrazione sull'andamento delle ricerche del relitto dell'aereo. «Non abbiamo giocato alcun ruolo, non c'è stato un ruolo della Casa Bianca - ha ripetuto a più riprese Clinton scandendo bene le parole abbiamo solo chiesto ai soccorritori di fare il loro lavoro». Subito dopo, per il capo della Casa Bianca è stato il momento dei ricordi personali. «John John aveva soprattutto il dono di saper tutelare la propria vita privata» ha detto Clinton, rammentando i due incontri avuti con lui nella residenza ufficiale dei leader statunitensi. «Fui io ad accogliere per la prima volta John John alla Casa Bianca dopo la morte di suo padre - ha detto Clinton -, Non ci era mai tornato prima. Ci incontrammo nello Studio Ovale e lui si avvicinò subito alla scrivania, la stessa sotto cui è ritratto dalla famosa fotografia». «La seconda volta - ha proseguito il Presidente - è stato lo scorso maggio, quando John John venne per la realizzazione di un programma televisivo dedicato alla ricorca nello spazio. Era stato invitato in riconoscimento del grande ruolo che ebbe suo padre nella promozione delle attività spaziali. C'era anche Ca¬ rolyn. Gli chiesi di salire nel mio studiò e gli mostrai molti dei ricordi dell'attività politica del padre che ho con me. Passammo una bella serata assieme. Mi piacerebbe, oggi, ricordarne ancor meglio i particolari. Lui, tempo dopo, mi inviò la copia dì una foto del padre, ripreso durante un'occasione elettorale in Virgina, nel 1960». «L'impressione che mi sono fatto - ha aggiunto il Clinton - è che John John tentasse davvero con tutte le sue forze di riconciliarsi» con la drammatica fine del padre, il Presidente John Fitzgerald Kennedy, assassinato a Dallas nel 1963. Ma di quella serata passata alla Casa Bianca con la moglie Hillary e con i coniugi Kennedy, il presidente Clinton tiene ora a ricordare soprattutto una frase che gli disse John John: «Sono felice di tornato qui». essere Secca replica alle crìtiche sugli alti costi delle operazioni di ricerca Poi il ricordo: fili io il primo ad accoglierlo alla Casa Bianca dopo la morte del padre Non ci era mai tornato prima

Luoghi citati: Dallas, Washington