Il voto con l'impronta digitale di Pierluigi Battista

Il voto con l'impronta digitale CONOEONI PA 007 CONTRO I PIANISTI PEL SENATO Il voto con l'impronta digitale Pierluigi Battista NULLA da eccepire sui «congegni molto sofisticati», naturalmente. Ma occorre fare molta attenzione a non sottovalutare le spontanee associazioni mentali e l'inconscio collettivo di un Paese traumatizzato da Tangentopoli. Perciò complimenti vivissimi al tecnico informatico del Senato che ha trovato il rimedio tecnologicamente avanzatissimo per sanare la piaga dei senatori «pianisti», quelli che votano al posto dei colleghi assenteisti: il rilevamento delle «impronte digitali» dei parlamentari onde autenticare senza possibilità di inganno la singolarità del voto. Ed è vero anche che, in un impeto di perfezionismo tecno-etico, si ipotizza addirittura la vidimazione dell'identità dei senatori votanti mediante certificazione dell'«iride», e archiviazione fotografica della pupilla. Ma insomma, come non capire che non sta bene, dopo i traumi patiti, mettere irriguardosamente insieme politici e «impronte digitali», parlamentari e metodi di rilevazione di identità che vengono generalmente associati a categorie poco raccomandabili di concittadini. Senza considerare che, fatta salva la legittima esecrazione pubblica nei confronti dei «pianisti» più volte immortalati da tv e fotografi nel poco lodevole atto di votare per gli assenti, fa capolino in questa irruzione tecnologicamente avanzata nelle aule parlamentari lo spettro di un Grande Fratello che tutto marchia e classifica per meglio controllare e sorvegliare. E passi se la sorveglianza si esercita su atti riprovevoli. Ma come stabilire limiti e confini a controlli troppo invasivi? E questo mito della trasparenza assoluta, non rischia forse di diventare il pretesto per trattare perfino i rappresentanti del popolo come degli scolari indiscipUnati da ricondurre all'ordine? Non resta che immaginare i volti e le espressioni dei senatori che (sembra già nel corso di questa legislatura) dovranno sottoporsi ai previsti «sofisticati» riti dell'individuazione per via digitale. Ma, si spera, saranno rigorosamente vietati paparazzi e foto imbarazzanti.