Mobile batte fisso nella guerra del telefono di Ugo Bertone

Mobile batte fisso nella guerra del telefono Le compagnie: il mercato potrebbe raddoppiare grazie alla possibilità di accesso a Internet Mobile batte fisso nella guerra del telefono In Italia i cellulari superano quota 25 milioni di abbonati Ugo Bertone MILANO Secondo alcuni, il sorpasso stoi ico e avvonuto ieri, 20 luglio, a trentanni dallo sbarco sulla Luna. Altri, più prudenti, spostano l'appuntamento per fine mese. Ma, telefono più, telefono meno, la tendenza è precisa: entro luglio i «portatili» supereranno i «fissi». Nelle tasche del 43% degli italiani, infatti, ci sarà almeno un telefonino, per un arsenale ben oltre i 25 milioni di pezzi, superiore a quello dei «vecchi» telefoni fissi (25 milioni e 169 mila unità). La novità e di quelle storiche, sia sul fronte dell'economia che del costume, basti dire che in un solo Paese, la Finlandia (patria di Nokia), si è registrato finora un sorpasso del genere. «Tra telefonia fissa e mollile - ammette Vittorio Colai), direttore generale di Omnitèi - ormai e concorrenza vera. Anche tra cugini: noi di Omnitel e Infostrada, ma anche Tini e Telecom.» E finirà, scommette Colao, come in Finlandia, dove la prima preoccupazione dei professori delle medie è di ritirare i telefonini prima del compito in classe: oltre l'80% dei tredicenni, infatti, è rigorosamente dotato di cellulare adatto a lanciare messaggi sul display, «Io penso che ogni uomo sia destinato a dotarsi di una piccola stazione autonoma di trasmissione e di ricezione», spiega il ninnerò due di Omnitel. E allora? «Non mi stupirei se il mercato coprisse l'80-85% dei cittadini, dai 13 anni in su. A proposito, sa (pianti messaggi vengono lanciati sui nostri telefonini?». Un milione, azzardiamo. «No, circa 100 milioni ul mese. E siamo solo all'inizio. Tra pochi mesi saranno in commercio nuovi telefonini con un vocabolario incorporato in 5 lingue». Non sarà più necessario , perciò, digitare tutte le lettere di un messaggio. Basterà, perciò, battere «ani» perdio sul displ • lei ricevente appaio «amore». Ma sono tante le novità sulla rampa di lancio e tante le speranze di crescere ancora, sia in casa Omnitel (il 44% dei nuovi contratti nei primi sei mesi '99) che Tim (il 48%) che Wind (l'8% circa). Sotto sotto gli strateghi del «telefonino» sono convinti di poter piazzare altri 15 milioni di cellulari. Anzi, sarebbe più corretto parlare di 15 milioni di nuovi contratti, a cui va aggiunto un vorticoso giro di ricambi. Si calcola che ogni italiano, finora, abbia cambiato un «telefonino» ogni due anni (o poco meno), a caccia di oggetti più leggeri e più «alla moda». «D'ora in poi - assicura il numero due di Omnitel - il ritmo sarà ancora più accelerato. Non sarà questione di mode, però, ma di prestazioni e servizi». Da settembre, infatti, chi non avrà un telefonino «Wap» (Wireless Application Protocoie) sarà inesorabilmente «out». Il Wap consentirà di accedere al mondo di Internet e ai suoi servizi in forma semplificata: notiziari di Borsa, sport, meteo, prenotazione biglietti per spettacoli e viaggi. Anche il commercio elettronico. Presto, infatti, al «telefoninoWap» sarà agganciato una parola d'ordine, un codice Pin tipo Bancomat, che consentirà di fare acquisti in assoluta sicurezza: via Internet, ma anche al supermercato. In prospettiva, infatti, il cellulare sarà molto di più di un telefono. «Oggi solo il 10% della popolazione italiana usa Internet tramite un personal computer. Tra un anno, anche grazie al telefono, sarà il 25%». Fantasie? In un solo mese, è la replica, il negozio virtuale di Omnitel è balzato al terzo posto per fatturato tra i punti vendita. Ma non finisce qui. Tra pochi mesi ciascun utente potrà scegliere e gestire, almeno in teoria, la sua tariffa piìi conve¬ niente dialogando con un computer. Già oggi, 80 mila abbonati sfruttano la casella postale offerta da Omnitel (servizio analogo è offerto da Tin.it). Ma davvero il fisso è condannato? «No - frena Colao - anche perché ancora oggi su certi servizi ci è superiore. Ma non per molto». Già l'anno prossimo centinaia di miliardi di investimenti permetteranno di far decollare il Gprs (Global Packet Radio Service), una sorta di «turbo» destinato ad accelerare la rete dei Gsm, portandola a 56 bit al secondo (come la rete Isdn). Poi, nel 2002, potrebbe vedere la luce l'Umts, la prossima generazione dei telefonini. Ci vorranno migliaia di miliardi, ma, alla fine, nulla sarà proibito al portatile: nemmeno la tv. Ma, prima, occorre che parta la gara per le licenze. Finora solo la Gran Bretagna ha avvialo le procedure; in Italia, promessa di Cardinale, entro l'anno potrebbe partire la gara per 5 licenze. «E cosi saremmo commenta Colao - all'avanguardia. A dimostrazione che, quando un settore industriale tira, anche i politici sono rapidi». In un solo Paese al mondo (la Finlandia) si era verificato lo storico sorpasso Hanno un portatile 43 italiani su cento Ogni mese 100 milioni di messaggi scritti Vittorio Colao direttore generale di Omnitel 25.000 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 MAGGIO 1999 LUGLIO 1999

Persone citate: Colao, Tini, Vittorio Colao

Luoghi citati: Cardinale, Finlandia, Gran Bretagna, Italia, Milano, Nokia