Alassio, il vecchio e il mare di Alain Elkann

Alassio, il vecchio e il mare 1 ricordi di Mario Berrino, pittore e pigmalione delle estati nella città della Riviera ligure Alassio, il vecchio e il mare «CosìHemingway inventò il "muretto"» Alain Elkann ALASSIO Mario Benino ha 79 anni, il pomeriggio va nella sua Galleria dove si vendono i suoi quadri, vicino al mitico Caffé Koma che apparteneva a lui e ai suoi fratelli. Sono quadri soprattutto figurativi e impressionisti. ( mando ha finito di lavorare gli piace, verso sera, fare una lunga passeggiata sulla «battigia», (ino all'Hotel Mediterranée, guardare i bagnini che rimettono a posto le sdraio e preparano la spiaggi;, per l'indomani. Mario Herrino loi e un pittore ma il suo nomo è legato ni «Muretto» di Alassio. «Noi eravamo (piatirò fratelli, adesso siamo rimasti due. Avevamo il Caffo Roma: sessantadue dipendenti, due orchestre. Da noi sono venuti cantanti come Mina, Celentano, Modulano, il maestro Krarner. Avevamo un grande successo. Poi, il 9 luglio 197<1 sono stato sequestrato e i miei hanno dovuto pagare un riscatto di trecento milioni di allora. Oggi sarebbe più di miliardo e mezzo. Pensi che quella storia mi ha fatto diventare devoto di Patire l'io. A San Giovanni Rotondo avevo conosciuto madre Pura, che ha assistito il bealo fino alla morte. Lei lia ascoltato i miei guai e ini ha annuncialo che presto per me ci sarebbe stata "una grande luce". E cosi fu. Venne ritrovata una lettera firmata dai rapitori, in cui si diceva che i colpevoli erano altri, e insomma la lettera mi discolpava completamente da ogni sospetto, Dopo le mille polemiche che sono scaturite dal sequestro ho preferito fare solo il pittore. I fratelli hanno continuato, poi il commercialista ci ha detto che era tempo di andare in pensione e abbiamo ceduto il nostro Caffé Roma». Como nasco il «Muretto» di Alassio? «Nasce con Hemingway, Lui venne al Caffé Roma e chiese se c'era il whiskey Antiquary, che era un whisky vecchio di dodici anni. Lui non lo trovava da nessuna parte e noi per caso ne avevamo una cassa. Uno dei miei fratelli comperava (piasi tulle li; qualità (li whisky. Cosi nacque la nostra grande amicizia. Mi ricordo che una volta Hemingway parti da Le Havre in Francia con la sua Buick blu e la signora Mary e venne a salutarci ad Alassio. Aveva un braccio al collo dopo un inciden te di aereo che aveva avuto in Africa. Ad Alassio ci lasciò una bella dedica sul nostro libro di cuoio degli ospiti. E gli chiesi un'opinione: cosa ne pensava dell'idea di mettere delle plac- che di ceramica con le dediche, le firme dei nostri amici più famosi su quel brutto muro che avevamo davanti al nostro Caffè? Disse: sembrerà un grande tecnhicolor. Così alla fine raccolsi molte firme e adesso ce ne sono settecentoventi». E di chi sono queste firmo? «L'ultima è di Alberto Tomba. Ma c'è Louis Armstrong, Mina, Milva, Lady Diana, Churchill. E poi tutte le Miss Muretto». Chi sono lo miss Muretto? «Le ultime sono Laura Freddi, Simona Ventura, Maria Teresa Ruta. E' stata miss Muretto Marisa Allasio. Diventano famose perché se vincono sul Muretto hanno davanti una carriera. Questo è un concorso acqua e sapone». Quando viene eletta miss Muretto? «Il 29 e 30 agosto. Quest'anno daranno anche un premio speciale al sosia di Hemingway». Come lo ricorda Hemingway? «Non era un avaro, uno spilorcio come lo descrivevano. Ricordo che un pescatore poverissimo ma molto dignitoso si aggirava sempre qua intorno e Hemingway disse una volta al nostro capo cameriere: inseguilo e dagli questi soldi. Erano dei dollari, il pescatore non sapeva neanche cosa fossero i dollari. Il capo cameriere gli suggerì di andare a cambiare in banca e così fece e capì che erano soldi. Hemingway sapeva ascoltare molto la gente, parlava poco. Ricordo che lui aveva un pappagallo nella sua macchina che gli avevano regalato in Spagna e lui ce Io ha regalato. Ad Alassio tutti hanno comnosciuto il pappagallo Pedrito. Pensi che Hemingway gli dava da bere la schiuma della birra. E mi ricordo che un giorno un nostro cameriere fece cadere un vassoio pieno di bicchieri di Marie Blizzard, il pappagallo si precipitò lì dove era caduta e si inciuccò. Rimase ubriaco per quattro giorni e cantava le canzoni che conosceva». E Alassio com'è oggi? «Si sta riprendendo molto bene perché stanno tornando i vecchi clienti di una volta. Dicono che sono stufi di prendere aerei e andare dall'altra partp del mondo. Alassio ricorda loro i bei tempi e oggi l'acqua è di nuovo pulita. Devo dire che la nuova amministrazione ha fatto un lavoro ottimo, l'illuminazione è stata rimessa a posto, i vicoli, le strade. Insomma, qui si sta di nuovo molto bene». Chi sono le persone che vengono qui? «C'è un ottima clientela, industriali, gente che ha affittato ville e altri ne hanno comperate. Ci sono dei lombardi, dei piemontesi ma anche dei romani». Quali sono le specialità locali? «I "Baci di Alassio", un dolce di nocciole, mandorle e zucchero. Qui ci sono ristoranti con pesce freschissimo, pescato in giornata davanti ad Andora. Adesso si rivedono perfino le stelle marine, pesci bianchi a pois neri, e poi le murene, si vedono coralli bianchi, come succedeva di vedere una volta». Cosa si fa qui la sera? «Hanno riaperto diversi night e sono di nuovo molto di moda la Capannina e la Suerte». E che gente c'è? «Tantissimi giovani. Ma i giovani escono a mezzanotte e vanno soprattutto nelle birrerie. Noi a mezzanotte andavamo a dormire». E in spiaggia? «Ci sono ottimi stabilimenti e l'arenile si è molto allargato». E il Caffè Roma? «L'abbiamo affittato, ma non ho avuto grandi gestori. Adesso sta ripartendo alla grande. Speriamo». Insomma? «Insomma oserei dire che c'è una nuova primavera per Alassio». E d'inverno come va? «D'inverno Alassio è ancora più bella che l'estate, perché ci sono meno persone, meno baccano, meno confusione e una calma impagabile». Anche Antonio Ricci è di Alassio, vi frequentato? «Sì, è dmico delle mie figlie. Passa qui in Galleria ogni tanto. So che sta cercando una ragazza bionda, alta, una bionda vera, naturale, per fare la "Velina". Però ha difficoltà a trovarla. Molte difficoltà. Devo dire che è una brava persona che ci da anche una mano con discrezione, senza che si sappia, per miss Muretto. Fa venire qui delle personalità, degli artisti che altrimenti non verrebbero. E' un uomo molto caro». «Entrò nel mio locale per bere un whisky, quando andò via ci regalò il suo autografo. Adesso abbiamo la collezione di 700 firme illustri» wBSmt" *wSn Nella foto grande Mario Berrino davanti al «Muretto» di Alassio, e Ernest Hemingway, che frequentò il suo locale. A destra Alberto Tomba