Assassinato a colpi di pietra

Assassinato a colpi di pietra Palermo, 17 anni Assassinato a colpi di pietra Antonio Ravidà corrispondente da PALERMO Una spietata vendetta trasversale o cos'altro? Dubbi, soltanto dubbi pesano sulla morte orribile fatta fare a Fabio Ravanusa, 17 anni, fratello di un poliziotto e di un militare della Guardia di Finanza. Dopo una settimana di ricerche, condotte a sentir la madre - «con leggerezza», il cadavere sfigurato da colpi di pietra è stato trovato ieri dai carabinieri nelle campagne di Carini (a 30 chilometri da Palermo), in contrada Manostalla. Il corpo, ormai in decomposizione e reso irriconoscibile dai morsi di cani randagi, è stato rinvenuto dopo una telefonata anonima, ed è stato riconosciuto solo attraverso la carta d'identità. Si trovava a 200 metri in linea d'aria dalla villetta in cui il ragazzo dal 22 giugno era andato ad abitare con la madre. Lucia Tuttoilmondo, dipendente dell'asilo nido comunale di Monreale, separata da anni dal marito, un ferroviere in pensione. «Ho dato due figli allo Stato e ora pretendo che lo Stato trovi gli assassini di Fabio. Non per vendetta, ma per giustizia», dice senza più lacrime la mamma di Fabio. E aggiunge: «Non ho nemici, chi può avermi fatto questo?». La donna insiste sul fatto che a suo parere le ricerche sono state assolutamente inadeguate. I fratelli vi hanno partecipato, senza darsi pace e senza un momento di pausa. Ivan, sottufficiale della Guardia di Finanza, è arrivato dall'isola d'Elba dove è stato assegnato tempo fa. Emanuele, il poliziotto, è in servizio nelle «volanti» del commissariato Politeama nel centro della città. Non sembra si siano mai occupati di indagini antimafia, ma su questo mancano al momento conferme. Gli inquirenti si limitano a dire che le indàgini procedono a tutto campo, in ogni direzione. Si pensa anche al delitto di un maniaco, al raptus di un drogato. Per l'ultima volta Fabio - che era studente ad un corso di informatica - era stato notato assieme ad altri ragazzi dal proprietario del bar «Al Castello». Questo ritrovo non è distante dal bellissimo maniero medioevale in cui si consumò la tragedia della baronessa di Carini, uccisa per amore. La testimonianza di una giovanissima si è aggiunta in queste ultime ore a quella del barista. La ragazza ha raccontato ai carabinieri di aver incrociato Fabio al bar mentre lei era con un'amica. La giovane ricorda che Fabio aveva un livido sulla guancia destra e alcuni graffi. «"Che cosa ti è successo?", gli ho domandato e lui mi ha risposto in modo secco "sono affari miei"». Fabio aveva litigato con qualcuno? E' possibile allora che più tardi, nel buio e nel silenzio della campagna, il conto sia stato regolato definitivamente, a colpi di pietra, in maniera così barbara?

Persone citate: Antonio Ravidà, Fabio Ravanusa, Lucia Tuttoilmondo

Luoghi citati: Carini, Monreale, Palermo