La «first lady» di F. Man.

La «first lady» La «first lady» Vent'anni dopo SimoneVeil corrispondente da BRUXELLES «Una francese di destra ed europeista». Sta tutta in tre aggettivi l'autobiografia di Nicole Fontaine, da ieri seconda presidente donna del Parlamento europeo, a venti anni dall'elezione alla stessa carica di Simone Veil, Nessuna battaglia celebre a Strasburgo, pochi interventi politici memorabili, ma un'attività da Stakanov dell'emiciclo che l'ha resa in quindici anni di lavoro ininterrotto nell'aula di Strasburgo una delle figure più note e più affidabili dal punto di vista «tecnico», a cui anche l'opposizione riconosce la competenza per guidare un'assemblea galvanizzata dai nuovi poteri che le attribuisce il Trattato di Amsterdam. Ha cinquantasette anni, la signora Fontaine, è nata in Normandia. Figlia di un medico e nipote - come lei stessa ci tiene a far sapere nelle sue note biografiche - di insegnanti pubblici. Proprio i cromosomi didattici uniti alla fede cattolica spingono questa avvocatessa che verso i treni'anni comincia a interessarsi di politica, a battaglie che farebbero la gioia di Rocco Buttiglione, sostenendo le ragioni - o il diritto al finanziamento - della scuola confessionale. E la scuola, con la grandi' marcia parigina deH'$4 per la libertà di insegnamento, è il suo trampoli| no eli lancio nella vita politica europea. In quello stesso anno infatti viene eletta per la prima volta a Strasburgo nelle file del Cds (che oggi si chiama Udfl di Jacques Chirac - al quale è rimasta sempre fedele - e dove come membro di tre commissioni comincia a farsi notare. Già dalla legislatura successiva. nell'Si), viene nominata vicepresidente del gruppo dei popolari europei. Poi nel '97 il suo nome circola per la presidenza del Parlamento che nella seconda metà della legislatura tocca appunto ai popolari: alla fine la spunta lo spagnolo José Maria Gii Robles, ma la Fontaine si può levare almeno una soddisfazione: viene eletta prima vicepresidente del Parlamento con 345 voti rispetto ai 338 ottenuti da Gii Robles. Nel frattempo ha incominciato a lavorare in quella che sarà la sua vera palestra politica: il comitato di conciliazione, dove in casi di dissidio si cerca di mettere d'accordo le posizioni del Parlaménto e quelle del Consiglio dei ministri dell'Unione europea. E' soprattutto in questa sede che si fa la fama di deputata determinata e in grado di padroneggiare tutti i dossier. Tra una seduta e l'altra, con la preferenza per Strasburgo rispetto a Bruxelles, trova anche il tempo di scrivere alcune opere divulgative per ..avvicinare l'Europa ai cittadini». Dna in particolarte merita di essere citata, se non altro perché ha come titolo una domanda che tutti si sono latti almeno una volta nella vita: «I deputali europei. Chi sono? Che fanno?». Da ieri la risposta dipenderà anche da lei. [f. man.]

Persone citate: Fontaine, Jacques Chirac, José Maria Gii Robles, Nicole Fontaine, Robles, Rocco Buttiglione, Simone Veil, Stakanov

Luoghi citati: Amsterdam, Bruxelles, Europa, Strasburgo